Recensione: Murder 101

Di Daniele D'Adamo - 6 Gennaio 2013 - 0:00
Murder 101
Band: Unburied
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Solide realtà dell’underground mondiale, gli statunitensi Unburied giungono con la Selfmadegod Records a dare le stampe il secondo full-length, “Murder 101”, di una carriera iniziata nel lontano 1994. Una carriera dedicata anima e corpo al death/grindcore vecchia scuola, che – fra alti e bassi dovuti sostanzialmente ai cambi di line-up – ha regalato agli appassionati del genere una discreta discografia: due demo-tape (“Demo #1”, 1996; “Tortured Remains”, 1998), due split (Unburied/Seeking Obscure, 2006; Unburied/Mortal Torment/Sufferatory/Demise, “Slamseason Split 3”, 2009) e un album (“Slut Decapitator”, 2008).     

E, a proposito di genere, gli Unburied devono la loro fama nascosta alla tipicità del loro stile, contenente elementi peculiari sia dell’old school death, sia dell’hardcore; materializzando in tal modo una forma assimilabile al grind in tutto e per tutto ma, contemporaneamente, distante da altre realtà che fanno di questa tipologia musicale la loro specialità. Già il soggetto della copertina, cruento e disturbante, rimanda immediatamente al brutal, così come i temi trattati, certo poco originali ma che indicano con decisione una filosofia artistica amante degli eccessi caratteristici del gore fra mutilazioni, smembramenti e sbudellamenti vari.

Ponendo invece attenzione sul lavoro svolto alla chitarra dal mastermind Matt Pike, non si riesce a togliersi dalla testa, nemmeno per un attimo, l’idea di un guitarwork basato anzi incardinato sui dettami della scuola hardcore. La successione di riff quadrati, semplici e lineari ma anche scabri, riottosi e taglienti, è una forma di costruzione ritmica che Pike deriva direttamente, senza filtri se non quello di un sound irrimediabilmente putrefatto, da quelle di act leggendari quali, giusto per fare due esempi, Discharge e Charged GBH.

La similitudine con il punk hardcore inglese si ferma subito qui, poiché il sound degli Unburied, come tono e sapore, si accumuna inequivocabilmente a quello delle formazioni-base del death metal come Obituary, Repulsion, Grave e primi Cannibal Corpse. Se poi, a ciò, ci si aggiungono le violente ‘slappate’ del metallico basso di Mark Riddick e il drumming disarticolato di Brian Forman, che passa con disinvoltura dal rock’n’roll ai blast-beats, si può avere il quadro definitivo di un trio capace di pescare dalle più disparate fattispecie stilistiche per creare un proprio emblema che, sì, in apparenza non appare così personale e innovativo ma che, ascolto dopo ascolto, assume i contorni di un carattere unico e, soprattutto, piuttosto genuino. Nonostante l’acre odore di sangue e decomposizione accompagni a braccetto “Murder 101” lungo tutto il suo percorso.       

Un altro particolare degno di menzione è la voce di Pike. A voler essere freddamente obiettivi, il suo growling urlato non è molto articolato e quindi, a lungo andare, può essere fastidioso se non addirittura noioso. Tuttavia, la sua costanza e la sua immutabilità nello scorrere del tempo ne fanno un segno particolare di rilievo nella formula sonora del combo della Virginia. Un segno che trova conforto, anche, nel timbro vocale; acre e ruvido come pochi. Ideale per accompagnare la narrazione dei terribili fatti da cronaca nera di cui è pieno zeppo il platter. Del resto, titoli come “Stalked, Fucked, And Buried”, “Homicidal Sex Rag” o la disturbante “Impulse To Kill” non hanno bisogno di altri approfondimenti per trovare la forte voglia di sconvolgere e di turbare che muove le gesta dei Nostri. Le canzoni, dalla struttura nemmeno così elementare come potrebbe sembrare a un primo approccio, sono costruite con cura nel rispetto di un timbro di fabbrica marchiato davvero a fuoco su della carne corrotta.

Il basso profilo volutamente tenuto dall’ensemble per onorare al 100% gli ideali dell’underground, compreso ciò che riguarda la produzione, non evita però di apprezzare un insieme di brani dotati di tiro nonché trascinanti e aggressivi. Sempre ammantati di quel tocco di morbosità per la morte che, per gli appassionati dell’horror, non passerà certo inosservato ma che, anzi, rappresenterà un valore aggiunto a quello di tante altre realizzazioni similari, più fredde e distaccate e, presumibilmente, meno spontanee.     

Daniele “dani66” D’Adamo

Discutine sul forum nel topic relativo!

Tracce:
1. Trapped In A Delusion 3:21        
2. I’m Going To Fuckin’ Kill You 3:09         
3. Stalked, Fucked, And Buried 2:06         
4. Abraxas Annihilation 2:25         
5. Homicidal Sex Rage 4:00         
6. Reborn Unto Hades 3:22         
7. Impulse To Kill 0:58         
8. Heartless Corpse Defilement 2:16         
9. Witchburner 2:27         
10. The Kidnapper 2:39         
11. Murder 101 3:03                                            
    
Durata 29 min.

Formazione:
Matt Pike – Chitarra/Voce
Mark Riddick – Basso
Brian Forman – Batteria
 

Ultimi album di Unburied

Band: Unburied
Genere:
Anno: 2012
75