Recensione: Murder Death Kill

Di Alberto Franco - 16 Ottobre 2012 - 0:00
Murder Death Kill
Band: Mortillery
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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68

Se associamo le parole Thrash Metal e Canada, non possono che venire alla mente due band che interpretano il genere in maniera assolutamente non convenzionale: Annihilator e Voivod. Dallo stesso stato, per la precisione da Edmonton, proviene la band di cui andremo ad analizzare l’album di debutto: i Mortillery. Sebbene il paese d’origine sia lo stesso, il Thrash di questa band, di matrice vicina allo Speed, non ha molti punti di contatto con le due band sopra citate, con riferimenti, (quasi sempre ricorrenti nelle nuove leve del genere) al classico Thrash Bay Area.

Pur suonando un genere che spesso ricicla idee usate già mille volte in precedenza, il giovane quintetto riesce a costruire un sound tutto sommato abbastanza personale, probabilmente merito delle doti tecniche di tutti e cinque i componenti, sfruttate con intelligenza, e della presenza di una donna dietro al microfono, fatto ben più raro (anche se non unico, come testimonia Sabina Classen degli Holy Moses) di quanto non capiti in altri generi. Tracce come la titletrack, dotata di un ritornello assolutamente accattivante, o “Despised By Blood“, che parte con un riff furiosamente Thrash e passa ad un breve rallentamento che lascia appena il tempo di riprendere fiato per un nuovo concentrato di potenza, non mancheranno di esaltare l’ascoltatore.

Come già detto, tecnicamente il combo si dimostra piuttosto valido: la sezione ritmica svolge sempre un ottimo lavoro, merito di un batterista piuttosto abile nel porre accenti nei momenti più adatti e di un basso che riesce sempre a ritagliarsi uno spazio degno di nota nelle trame chitarristiche. Le due asce hanno il merito di tessere un riffing quasi sempre efficace, cadendo però a volte in strutture banali e scontate, come quella di “Sacrifice“. Piuttosto valida la sezione solista, curata esclusivamente da Alex Scott, che offre sempre assoli gradevoli, aspetto non sempre curato, né dalle giovani leve, né dai gruppi storici (con le debite eccezioni, s’intende). La cantante, Cara McCutchen, si trova perfettamente a suo agio nella proposta della band, e spazia efficacemente da un aggressivissimo scream, come nel ritornello di “Fritzl’s Cellar“, a linee vocali che evidenziano uno spiccato gusto per la melodia, vedasi il finale di “Without Weapons“.

Non sono certo tutte rose e fiori: sebbene tutti i pezzi posseggano il giusto mordente, fin dal primo ascolto si corre il rischio di trovarsi di fronte a dieci versioni differenti di una stessa canzone: troppo spesso i riff seguono sempre la stessa base, cambiando magari solo qualche dettaglio. Difetto che mette in evidenza una maturità artistica ancora ben lontana dal sopraggiungere, ma certamente perdonabile, visto che la band è solo al suo primo album.

Nonostante il mercato discografico sia saturo di proposte del genere, date una possibilità ai Mortillery: se amate l’underground, potreste scoprire in Murder Death Kill una formazione molto interessante.


Alberto “80’s Thrasher” Franco


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Tracce:
1. Murder Death Kill 5:46
2. Sacrifice 4:20
3. Evil Remains 2:40
4. Fritzl’s Cellar 3:37
5. Outbreak 4:45
6. Despised By Blood 3:48
7. Countless Suicide 3:57
8. Voracious Undead 5:41
9. Without Weapons 3:53
10. Mortal Artillery 4:02

Durata 42 min. ca.

Formazione:
Cara McCutchen – Voce
Miranda Gladeau – Basso
Kevin Gaudet – Batteria
Alex Scott – Chitarra
Alex Gutierrez – Chitarra

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