Recensione: N.O.I.R. [EP]

Di Daniele D'Adamo - 7 Febbraio 2011 - 0:00
N.O.I.R. [EP]

Dei quattro membri che, nel 1997, hanno formato i terribili Crionics, e cioè Michał “War-A.N” Skotniczny (guitar, vocals), Dariusz “Yanuary” Styczeñ (guitar), Markus “Marcotic” Kopa (bass) e Maciej “Carol” Zięba (drums); il solo Yanuary è riuscito a sopravvivere alla micidiale accelerazione evolutiva del gruppo scaturita da “Demo ’98” sino all’odierna, ultima creatura, l’EP “N.O.I.R.” (Nation Of Illusive Resemblance). Accanto al chitarrista, dal 1999 ha reso i suoi servizi in maniera definitiva il tastierista Wacław “Vac-V” Borowiec, diventato anima e corpo del devastante combo di Cracow. Satelliti del duo sono stati, per lungo tempo, musicisti di grande spessore tecnico e artistico come War-A.N, a sorpresa migrato altrove nel 2008, dopo la stampa del terzo full-length “Neuthrone” (2007). A seguito di tali importanti rimescolamenti, Yanuary e Vac-V sono finalmente riusciti a stabilizzare il combo nell’attuale squadra con Przemyslaw “Quazarre” Olbryt (guitar, vocals), Rafał “Brovar” Brauer (bass) e Paweł “Paul” Jaroszewicz (drums) sì da dar vita all’ultimogenito, quel “N.O.I.R.” che, si spera, funga da preludio al quarto album di lunga durata in studio targato Crionics.

Crionics che, a parere di chi vi scrive, sono stati epigoni di una straordinaria progressione che li ha portati in pochi anni dal symphonic black di “Armageddon’s Evolution” del 2004 («Emperor-style»), al techno death di “Neuthrone” («Zyklon-style»), sino all’incredibile cyber death di “N.O.I.R.”, appunto. Cyber death che ha proiettato la band polacca in avanti nel tempo per almeno un lustro, rispetto al presente. Il paragone che si potrebbe fare, ora, è quello che rimanda al «Fear Factory-style»; ma solo e soltanto per l’antitetica commistione fra cantato in screaming e in clean, foriera di bestiali frammenti di furia parossistica incastrati in improvvise e clamorose aperture melodiche. In realtà, i Crionics hanno definitivamente stampato il loro marchio di fabbrica nella Storia del death. Fatto straordinario, perché nel 2011 le band che si muovono nello stesso ambito e che abbiamo congelato così bene il proprio stile sì da riconoscerlo dopo pochi secondi d’ascolto, si contano sulle dita di una mano o poco più.

A seguito dell’abbandono di War-A.N, “N.O.I.R.” è diventato, quindi, un punto fondamentale della carriera dell’ensemble proveniente dalla fredda Polonia. Infatti, per iniziare con il piede giusto, le sessioni di registrazione sono avvenute presso gli Shindler Factory Studio di Carcow, mentre il missaggio e la masterizzazione sono stati opera dei Wieslawscy Bros. negli Hertz Studio di Bialystok. Ciliegina sulla torta, il digipack curato da Michal Xaay Loranc (Nile, Behemoth) e Piotr Szafraniec.

La disanima più sopra elaborata sembra esagerata e ridondante, ma se si ascoltano con attenzione le tre nuove canzoni (“NarcotiQue”, “Scapegoat (Welcome To Necropolis)” e “Perdition”) si troveranno non pochi elementi di novità e di originalità, nella costruzione delle armonizzazioni. Queste, deputate a scatenare nel cervello di chi ascolta una miriade di sensazioni, visioni o incubi che dipingono chiaramente un Mondo futuro avulso da quello odierno, intrappolato in una gelida ed eterna notte senza stelle, ove le macchine senzienti tentano di sterminare il proprio Creatore (l’Uomo). Tale visione apocalittica è diffusa, in primis, dal genio di Vac-V, impareggiabile nel creare con le sue tastiere mirabolanti scenari di desolazione aliena, ben supportato dallo sterminato muro di suono eretto dall’incessante riffing di Quazarre e Yanuary (eccellenti sia nelle ritmiche, sia nei soli); i cui blocchi di granito sono rinsaldati dal rovente basso di Brovar e poi levigati dagli scellerati blast-beats di Paul. Tutto quanto, suggellato dall’aggressione vocale dello stesso Quazarre, che non risparmia nulla per dare più forza possibile al suo possente growling e alle sue linee vocali pulite; dal timbro unico e personale (niente a che vedere con Burton C. Bell, per intendersi).

“NarcotiQue”, dopo l’incipit strumentale di Vac-V, viaggia su un mid-tempo possente, dalla pesantezza insostenibile; ben esplicata dall’«impossibile» break centrale in cui la pressione sonora raggiunge livelli di pericolo, per i timpani. Poi, le stupende armonizzazioni vocali di Quazarre proiettano il brano verso gli agghiaccianti altipiani delle Montagne della Follìa (H.P. Lovecraft, 1936. At The Mountain Of Madness. Astounding Stories Of Super-Science. 1° ed. USA: John W. Campbell). “Scapegoat (Welcome To Necropolis)” scatena la rabbia meccanica dei fulminei blast-beats di Paul per preparare un clamoroso ritornello, da ricordare per sempre talmente pregno di extraterrestre melodiosità. Ancora rabbia e aggressività, in “Perdition”, per sostituire completamente la melodia allo scopo d’aumentare il senso di abbandono e, soprattutto, di desolazione che permea l’Universo concepito da Vac-V e dai suoi compagni d’avventura. Per completare l’opera, sono state inserite due cover (“Blashyrk (Mighty Ravendark)” degli Immortal e “Moskau” dei Rammstein), e i quattro pezzi del già citato “Demo ‘98”. Un’ottima idea, questa, per dimostrare il grande passo evolutivo compiuto dai Nostri nel corso del tempo: la grande differenza tecnico/artistica c’è, e si sente tutta.

“N.O.I.R.” è un’opera tanto «piccola» quanto «grande»: in solo tre tracce è condensata l’attuale stato di forma dei Crionics. Una forma strepitosa sotto tutti i punti di vista. Un CD da possedere, assolutamente.

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. NarcotiQue 4:36
2. Scapegoat (Welcome To Necropolis) 4:46
3. Perdition 5:10
4. Blashyrk (Mighty Ravendark) (Immortal cover) 4:57
5. Moskau (Rammstein cover) 4:14
6. Mystic Past 4:13*
7. Pagan Strength 4:05*
8. Black Warrior 5:32*
9. I Am The Black Wizards (Emperor cover) 5:10*
*from the first demo “Demo ‘98”

All tracks 42 min. ca.

Line-up:
Przemyslaw “Quazarre” Olbryt – Vocals, Guitar
Dariusz “Yanuary” Styczeñ – Guitar
Wacław “Vac-V” Borowiec – Keyboards
Rafał “Brovar” Brauer – Bass
Paweł “Paul” Jaroszewicz – Drums

Special guest appearances:
Piotr “Peter” Wiwczarek (Vader) e Waclaw “Vogg” Kieltyka (Decapitated)