Recensione: Nation
A osservarne nome e titolo delle canzoni, sembrerebbe che i Dr. Acula siano il solito combo di metal demenziale, e basta. Dato conto del fatto che, comunque, l’approccio goliardico ci sia e sia innegabile, l’aspetto che, invece, salta immediatamente all’occhio o meglio all’orecchio di chi si trovasse per caso in mano “Nation”, ultima fatica discografica dei Nostri, è di una band spacca-schiena. Una band che, sotto il punto di vista musicale, non faccia regali di sorta a niente e nessuno in fatto di potenza e attitudine alla devastazione sonora.
Tanto per capire di che si tratti, basti dire che l’assonanza con act che bazzicano il grindcore, l’hardcore, o il metal/hip-hop et similia è solo formale. Nella sostanza, difatti, i newyorkesi macinano un terribile deathcore; contaminato, sì, da elementi riconducibili ai generi appena menzionati, ma in modo leggero. Così leggero da non far mai dubitare chi ascolta di gustarsi, con “Nation”, un moderno esempio di death metal imbastardito dal flavour *-core senza perdere di un millimetro tutta la deflagrante aggressività che il deathcore riesce a esprimere, quando è suonato ai livelli cui sono giunti i Dr. Acula.
I quali, non a caso, seppur nati solo sette anni fa, hanno alle spalle un’intensa attività discografica – un EP (“Chillogy”, 2008), un demo (“Demo”, 2007), una compilation (“Slobology”, 2009) e ben quattro full-length (“S.L.O.B.”, 2007; “Below Me”, 2008; “The Social Event Of The Century”, 2009; “Slander”, 2011) – che, chiaramente, li ha messi grado di poter sfruttare al 100% l’evidente creatività che fluisce attraverso le loro menti.
Una ridda d’idee che permea anche il qui presente ultimogenito, libero da sintomi di stanchezza e/o di ripetitività, e una freschezza che si può percepire in ogni vocalizzo della coppia Tyler Guida/Casey Carrano, bravissima a proporre linee vocali forse non originali ma senz’altro piacevolmente mutevoli nei continui e fulminei passaggi fra screaming e growling con qualche tocco, qua e là, d’inhale. A far male ci pensa Kevin Graffeo, il cui basso ha un suono prepotente, da far vibrare le budella, e il drumming di Jesse Ciappa, massiccio e consistente come il granito. Buono, pure, il lavoro delle due asce, manovrate da Bill Graffeo e Ricky Ostolaza senza ricercare la finezza tecnica bensì badando a pestare duro sulle corde delle ritmiche.
La veemenza del sound del combo americano, a volte sospesa per prendere fiato con qualche inserto ambient dal sapore cinematografico, è costantemente accompagnata a una discreta dose di melodia, forse più tipica del metalcore. I Dr. Acula, malgrado questa propensione all’armonia, mantengono sempre alta la tensione del loro sound, proponendo – come da copione – alcune iper-bariche discese nella compressione delle basse frequenze (“Keep On Running In Place”, “The Party Is Over (Locked On Target)”), tenendo quindi piuttosto lontana la voglia di attrarre a sé una tipologia di pubblico meno adusa alla forza belluina del deathcore. Se poi si vuole toccare con mano quanto sin’ora asserito, basta concentrarsi su “Dressed For Transylvania In The Boiling Weather (Lipstick Guys)”, la cui facezia verbale non trova riscontro in un muraglione di suono spettacolare, dall’ipnotica energia, tutt’altro che scherzoso. Da segnalare ancora la melodia dissonante (sic!) di “Citizen’s Arrest”, in ogni caso intrappolata nella poderosa struttura musicale costruita sulla base delle tremende accordature ribassate delle chitarre, il piacevole death’n’roll della title-track e, non ultima per importanza, l’hit del gruppo, “Ironic Enclosure”, non per questo dedicata agli ascoltatori dell’easy listening. Tutt’altro.
Pur non sconvolgendo il Mondo in ordine a tentativi, riusciti o meno, di sperimentazione ed innovazione, i Dr. Acula offrono, con “Nation” un buon lavoro di metal estremo evoluto, muscolare e brioso. Adatto sia agli appassionati del deathcore, sia a quelli che – da poco – si sono avvicinati al genere.
Daniele “dani66” D’Adamo
Discutine sul forum nel topic relativo!
Tracce:
1. Be Careful What You Wish For… 0:47
2. Heavy Handed 2:05
3. Keep On Running In Place 2:56
4. The Party Is Over (Locked On Target) 2:23
5. Ironic Enclosure 3:23
6. Dressed For Transylvania In The Boiling Weather (Lipstick Guys) 3:18
7. Nation 2:56
8. Robot People From Hell 1:57
9. Suburban Superstar (Strung Out On Strong Island) 2:47
10. Areola 51 3:29
11. Citizen’s Arrest 2:24
12. Thinner 3:04
Durata 31 min.
Formazione:
Tyler Guida – Voce
Casey Carrano – Voce
Bill Graffeo – Chitarra
Ricky Ostolaza – Chitarra
Kevin Graffeo – Basso
Jesse Ciappa – Batteria