Recensione: Neutralized Existence

Di Giuseppe Corasaniti - 14 Ottobre 2009 - 0:00
Neutralized Existence
Band: Land of Hate
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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75

Sedetevi. Aggrappatevi a qualsiasi cosa. Una volta schiacciato il famigerato tasto play, sarete pervasi da rabbia inaudita. Neutralized Existence dei Land of Hate si rivela un passo avanti dall’ultimo apprezzato MCD Gener(h)ate. Il gruppo dimostra di aver maturato appieno le idee musicali, tracciando una linea guida precisa e mantenendo salde le caratteristiche peculiari dei precedenti lavori, ma incattivendosi ancor di più. E non era cosa semplice.

Parliamo di una band nostrana, che risiede in una delle regioni dove il disagio sociale si vive sulla pelle, in prima persona e tutti i giorni: Calabria. Ed è facile capire da dove i Land of Hate attingano idee nervose e irascibili, tirando “pietrate” disumane verso tutto e tutti. Netraulized Existence si tatua addosso un piacevole gusto retrò di sano thrash anni 80, grezzo, lineare, senza metter freno a parti death decisamente sfiziose. Un mix dosato e perfido che offre dinamismo all’esecuzione, favorendone un piacevole ascolto. Parti ossessive e lente creano una falsa quiete che puntualmente trova sfogo in parti di delirio virtuosistico, dove la batteria sostanziosa e lineare di Attila detta tempi rapidissimi in maniera fluida, in piena sintonia con il cantato di Marko Veraldi. Il brano Murderos State dimostra in tutto e per tutto quanto detto sopra: intro lento e opprimente che esplode in repentine accelerazioni di violenza gratuita. L’autorevolezza vocale agevola molto questi passaggi immediati di matrice death; voce che col passare degli anni matura e impressiona sempre più con un growl secco e viscerale che lascia francamente uscire collera e disagio, sposandosi perfettamente con l’andamento dei pezzi. Ciò che piacevolmente impressiona è l’esecuzione che si svolge in maniera spontanea, senza forzare l’andamento musicale e non lasciando nulla al caso. Altri brani in risalto, che non screditano assolutamente gli altri, sono From the Street – che entra in testa con disarmante facilità grazie a un riff assiduo e ben studiato – Mind Devourer e Claustrophobic, due pezzi da pogo assassino.

Bel lavoro per i calabresi Land of Hate, prodotto dalla coreana Infernal Chaos e registrato presso i Soundform Studio’s. Nel complesso picchiano veramente duro,  evitando banalità nella struttura dei pezzi. Nulla da eccepire, se non in prospettiva futura: gli assoli di chitarra, pur originali, mostrano grosse potenzialità senza però spiccare il volo verso un’identità precisa.

Premete play.

Giuseppe Corasaniti

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Tracklist
1 Claustrophobic
2 The Torment
3 Murderous State
4 Minds Devourer
5 Neutralized Existence
6 From The Street
7 In The Hands Of Destruction
8 Extreme Violence

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