Recensione: Night In The Mind
Sarebbe molto semplice fare battute ed illazioni su una band che si chiama The I Don’t Know, eppure basta ascoltare il loro Night In The Mind perché i dubbi vengano fugati senza troppi giri di parole. Il quartetto che porta questo singolare nome ha radici nella provincia di Cuneo e si fa portatore di un heavy metal classico con contaminazioni hard rock e thrash. Nomi di riferimento potrebbero essere Iron Maiden, Megadeth e W.A.S.P., dei quali soprattutto i primi pesano in maniera non indifferente sull’economia della band.
Quattro musicisti, si diceva, non brillanti per tecnica esecutiva, ma dotati di buone qualità interpretative che esaltano il risultato finale per un lavoro di buona fattura. Anzitutto va fatta la premessa che il debutto della band altro non è che una raccolta di due Ep già editi come autoproduzioni separate, ma qui raccolti sotto il nume tutelare della Nomadism Records. Tenuto conto delle già citate influenze dirette del combo piemontese, va considerato anche il fattore che si tratti di un esordio, di conseguenza alcuni fattori vanno messi a fuoco più di altri ed in certi casi il songwriting risente un po’ di una certa immaturità di fondo che ne compromette parte dell’impatto.
Opener d’effetto, Give Me The Light è una canzone veramente degna di menzione con un riffing stoppato che si trasforma presto in una cavalcata roboante trascinata dal valido drumming di Andrea Gazzola. Shit Riff, come dice il nome stesso, si basa praticamente tutta su un unico riff ed ha un bel finale a sorpresa, mentre Inspiration rappresenta forse l’unico calo del disco. Il brano, infatti, sembra non decollare a causa di un lungo interludio centrale che ne spezza i toni fin troppo a lungo. Wild, ma soprattutto Fire ‘N Flames, sono invece pezzi piuttosto validi e che ruotano attorno ad un cantato molto d’impatto da parte del chitarrista/cantante Steve Repetto.
Un deciso salto porta alla seconda parte del disco, caratterizzata da una produzione meno nitida e da canzoni che risentono di questo fattore. I Don’t Know e Blade Stuck si assestano su buoni livelli con linee vocali sempre piuttosto melodiche ed assoli non tecnici, ma comunque d’effetto. Il picco in termini di qualità di queste ultime 5 tracce si ha con l’anthemica Sexy Mother, vero e proprio inno al genere femminile più esperto condito di hard rock grezzo e ignorante. Chiudono il decalogo Every Lost e Another World, altri due brani che, se si esclude un suono non troppo all’altezza, risultano piuttosto piacevoli ed altrettanto scorrevoli.
Insomma, tenendo conto che si tratta della prima prova discografica, i The I Don’t Know riescono nel loro intento: divertire divertendosi. Poche pretese, sicuramente, ma quanto mai complicate da realizzare se si considera il mare di uscite mensili che affollano il mercato. Senza inventare nulla di nuovo, gli autori di Night In The Mind confezionano un lavoro non epocale, ma godibile fino in fondo.
Andrea Rodella
Discutine sul topic relativo all’Heavy Metal
Tracklist:
1 – Give Me the Light
2 – Shit Riff
3 – Inspiration
4 – Wild
5 – Fire ‘n Flames
6 – I Don’t Know
7 – Blade Stuck
8 – Sexy Mother
9 – Every Lost
10 – Another World
Lineup:
Steve Repetto – Guitar & Vocals
Matteo Giriboni – Guitar
Luca Morchio – Bass
Andrea Gazzola – Drums