Recensione: Para Siempre

Di Gaetano Loffredo - 24 Febbraio 2008 - 0:00
Para Siempre
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Anno: 2008
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69

Renegade Gypsy Flamenco Rock N’Roll Glam Sleaze Punksters. O mio Dio, a cosa andiamo incontro?

Prodotti dall’onniscente Joe Gibb (Jane’s Addiction, Madonna, The Cure, Texas, The Kinks, Funeral For A Friend), i britannici Gypsy Pistoleros rientrano di prepotenza nel regno della discografia internazionale con un album che subentra al fresco esordio “Wild, Beautiful, Damned!”, pubblicato a giugno dell’anno scorso e che ha registrato un discreto successo: vendute all’incirca ventimila unità.

Il Rock Latino dei Gypsy Pistoleros, influenzato dai più grandi artisti del passato (Guns n’ Roses per primi) e dai soliti noti contemporanei (L.A Guns, Brides Of Destruction), si presenta in tutto il suo “vigore” con un singolone ermetico del quale non resta che decantarne meritate lodi, e studiato per attrarre quanta più gente possibile: la cover di Livin La Vida Loca. Dimenticate i sexy balletti di Ricky Martin e godete di una versione elettrica con tanto di assolo supersonico.

La particolarità del sound dei britannici è da ricercare negli inserti di flamenco, non sempre nel posto giusto al momento giusto, e che a volte si scontrano con l’attitudine punk/rock da cui il gruppo trae gran parte delle sue conclusioni.

Spazzate via le barriere che separano da forma e generi, i Pistoleri risultano essere spassosi dalla prima all’ultima nota di Para Siempre, e si divertono a mischiare lo spagnolo con l’inglese: accade nella prima Shotgun Kiss Is Ay Que Dolor, brano movimentato e testo spregiudicato, accade nella successiva Un Hombre Sin Rostro, Pistolero, la traccia che meglio sintetizza lo Sleazy Flamenco N’ Roll di cui parlavamo nel cappello introduttivo.
Confortante la prestazione di Lee J. Pistolero al microfono, non un grande esperto ad essere sinceri, ma disinibito quanto basta per riuscire ad affrontare un percorso che non richiede chissà quali doti tecniche, ma che abbisogna di grande personalità. E il ragazzo ne ha da vendere.

Tutti qui? Beh, siamo al cospetto di un gruppo dalla proposta originale, vero, ma il songwriting non è di quelli che ricorderemo nei secoli dei secoli; passi un brano esaltante come Una Para Todo Es Bandido (altro probabile singolo), passi la semiballata Moonchild, tutto il resto si attesta tra l’accettabile e il canticchiabile: che in fondo è ciò che basta per giustificare l’acquisto di un prodotto del genere, no?

Se non ci fossero gli svedesi di mezzo (Hell N’ Diesel, Crazy Lixx, Crashdiet) i Gypsy Pistoleros potrebbero ambire al podio riservato alle realtà dello Sleaze odierno ma, pur divertente che sia, dopo l’ascolto di Para Siempre la voglia è una sola: riporre il dischetto nell’apposita custodia e sostituirlo con un “The Passion For Power” o con un “The Unattractive Revolution”. “Belli” ma ancora incompiuti.

Gaetano Loffredo
 

Tracklist:
01.Shotgun Kiss Is Ay Que Dolor
02.Un Hombre Sin Rostro, Pistolero
03.Forever is Para Siempre
04.Senor Mangi Acqui
05.What’s It Like To Be A Girl In The House of 1000 Dolls?
06.Jet, Jet, Jet Boyz
07.Una Para Todo Es Bandido
08.Living La Vida Loca
09.Chicas Peligrosa
10.Moonchild
11.Switchblade Kiss Comes Close
12.The Crazy Loco Loquito
13.1-2-3-4 Kiss Me Then I’m Damned For Sure

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