Recensione: Parasites

Di Nicola Furlan - 21 Marzo 2012 - 0:00
Parasites
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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73

Ma quanto è intrigante l’attuale scena tedesca? È da qualche tempo che, di frequente, ci si scova una band avezza al thrash di matrice  germanica che, al di là dell’aver o no pubblicato dischi di recente, è in grado di dare dei colpi di coda degni di nota sotto il profilo qualitativo. Lasciando volutamente fuori da ogni analisi critica super-band come Sodom, Destruction, Tankard e Kreator, se andiamo a sfogliare i registri di questi ultimi anni, rileviamo la presenza sul mercato di band quali Paradox, Abandoned, Mekong Delta, Assassin, Necronomicon, Dew-Scented, Exumer, autori quest’ultimi, nel 1986, di uno dei primi manifesti del cosiddetto genere teutonic, “Possessed by Fire”.
Certo, siamo stati forse un po’ dozzinali circa le pubblicazioni e i nomi appena citati (qualcuno l’abbiamo certamente dimenticato!), ma ciò che conta è quanto, al momento, la scena del suolo tedesco sia attiva. E ancora una volta, come agli albori della scena stessa, così come negli Stati Uniti quindi, non sono solo le giovani leve a proporsi con fierezza, ma pure i ‘vecchi’ tornano in pista. Nel caso in esame parliamo di una band ‘giovane’.

I Lost World Order nascono nel 2007, sono relativamente giovani ed hanno alle spalle già due pubblicazioni: “This Apparatus Must be Earthed!” (2008) e “Marauders” (2009). Siamo sinceri, questa terza pubblicazione c’è capitata per le mani tra la moltitudine di dischi che arrivano in Direzione e, dato che ‘il tempo è quello che è’, verrà valutato oggettivamente, scollato dalla propria storia in quanto chi vi scrive non conosce il pregresso della band dalla Westphalia.

“Parasites” è un disco di classico thrash metal moderno sia per quanto riguarda il songwriting, sia per quanto riguarda la produzione, equilibrata, corposa ed adeguata nella scelta dei suoni. Nel DNA compositivo di questo quartetto scorre tanta attitudine teutonic, anche troppa. A volte sembra di ascoltare i Kreator con un briciolo di melodia in più. Mettiamo subito le cose in chiaro: i Lost World Order non hanno la ferocia, né la classe che la band del leggendario Mille Petrozza riesce a convertire in vera furia sonora, sopratutto in questi ultimi tempi. Però i nostri se la cavano degnamente senza appari volgari traduttori di un suono che appartiene alla storia esclusiva di pochi eletti.
Mat e soci propongono delle cavalcate ritmiche degne di note e quando ruggiscono la loro rabbia sanno farsi rispettare. Anche a livello tecnico il gruppo non sfigura, anzi, sopratutto per quanto riguarda i soli, il frontman ed Henny riescono a cacciare fuori delle prestazioni degne di nota. In generale, immaginate di ascoltare un thrash metal tedesco moderno dove l’aggressività di un tempo si ammorbidisce leggermente sotto l’effetto di soluzioni armoniche mai eccessive, ma che sanno intervenire nel momento giusto senza snaturare l’anima veemente insita nell’animo del quartetto. Verrebbe da appuntare qualcosa circa qualche passaggio un po’ troppo ridondante e, non di rado, non necessario se non a trascinare il minutaggio oltre i quarantacinque minuti.

Per il resto ci siamo; il loro sporco mestiere lo sanno fare. Possiamo discutere per giorni circa la scarsità di originalità o riguardo la prevedibile proposta di qualche riff, delle chiare ispirazioni a qualche grande maestro del passato ancora in circolazione, ma resta un fatto: “Parasites” suona fottutamente thrash metal e suona assai bene pure… questo, alla fine, è ciò che conta.

Nicola Furlan

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Tracce:
01. Before the Light – 04:32  
02. Shadows at the Graveyard – 06:25     
03. Parasites – 05:30     
04. Resurrection (of the Order) – 05:45     
05. Ritual – 06:06     
06. Coma – 05:44     
07. Dependance Day – 05:53     
08. Agents of Betrayal – 04:16     
09. The Disowned Son – 06:37     
10. Merciless (a Brutale Finale) – 03:13     

Durata: 54 minuti ca.    

Formazione:
McZ: Basso
Draconiz: Batteria
Mat: Voce, chitarra
Henny: Chitarra

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Genere:
Anno: 2012
73