Recensione: Picture Disc Ep Vinyl [Reissue 2021] Highway To Hell

Di Stefano Ricetti - 11 Maggio 2021 - 7:14

Era ora! Ci sono voluti ben 35 anni ma finalmente la Minotauro Records ha provveduto a ristampare in modalità anastatica (indi il più fedele possibile alla versione primigenia del 1986), il famoso Picture Disc Ep, Highway To Hell Picture Disc Ep o semplicemente Paul Chain Violet Theatre Picture Disc Ep che dir si voglia, per enumerare tutte le denominazioni che s’è preso nel tempo questo pezzo fondamentale dell’heavy metal italiano. Il primo vinile in modalità picture della storia dell’acciaio tricolore.

Già, perché a parere dello scriba, L’Ep licenziato dalla stessa Minotauro Records nel 1986, a livello di impatto, penetrazione e mera bellezza estetica se la gioca ancora oggi con il solo Vampire dei Death SS, uscito nel 1989 per la Metalmaster, per contendersi il primo gradino del podio per quanto afferente i picture disc di tutta la storia della musica dura del nostro Paese. Due vere e proprie icone.

Accaparrarsi, di questi tempi, l’Ep originale, vuol dire imbarcarsi in un esborso non indifferente. Esiste quindi la possibilità di far propria questa pietra miliare dopo tanta attesa. Rispetto alla versione 1986 l’attuale non prevede la fascia nera trasversale in carta che era appiccicata sull’allora custodia trasparente e non sono riportati gli anni di realizzazione al di sotto dei quattro pezzi componenti il vinile. Per il resto la fedeltà è garantita al 100%, ovviamente per quanto sia stato possibile realizzare lavorando sul materiale vintage a disposizione. Operazione non proprio fra le più semplici che ha portato a un comprensibile scadimento della qualità delle grafiche che però viene ampiamente riscattata dal fatto di poter stringere fra le mani e rimirare un vinile di tal iconica valenza. La peculiarità del disco risiede nella strepitosa, per quanto riesce a emanare, fotografia con sullo sfondo il cancello del cimitero di Farneto (PU), luogo misterioso e affascinante molto familiare anche a Steve Sylvester dei Death SS, con tutte le immaginette funebri dei componenti il Violet Theatre a corollario.

A livello di musica, come giustamente scritto nella recensione redatta da Adriano “So Dark” Bosone sulle pagine della rivista Rockerilla numero 76 del dicembre 1986 (riportata pari pari qui di seguito), siamo dalle parti di In The Darkness, full length uscito nello stesso anno: in linea generale un heavy doom bello massiccio e duro ove comunque riescono a ritagliarsi il giusto spazio tutte le sfaccettature artistiche del Paul Chain Violet Theatre.

Il vinile si apre sulle note di “Highway To Hell”, del 1985, un bello spaccato di HM diretto, condito dall’acidità vomitata dall’ugola di Chain. In quel periodo il Violet Theatre poteva contare su di “giro” di musicisti con i controcolleoni e si sente alla grande: oltre a Paul Chain (voce, chitarre, tastiere, organo e sintetizzatori) erano presenti Paul Dark (basso, organo), Claud Galley (basso), Sanctis Ghoram (voce), Thomas Hand Chaste (batteria), Eric Lümen (batteria) e ad accompagnarli vi erano le due intriganti performer Milena Lanciaprima e Laura Christ. “Never Cry”, sempre dell’85, rallenta il ritmo e presenta sempre Chain alla voce. Le porte dell’inferno si spalancano sulle note di “The Evil, The Sorrow” risalente al 1983 e posta sul lato 2 con Piero “Sanctis Ghoram” Gori dietro al microfono: un brano d’atmosfera, plumbeo, che una volta di più fa rimpiangere la dipartita di Sanctis, avvenuta nel 2004. L’highlight del Picture Disc Ep, per lo scrivente, permane però l’ultimo pezzo del lotto, l’ammaliante “Way To Pain” dell’84, una nenia malatissima con Chain alla voce e all’organo e il solo Paul Dark alle prese con la chitarra acustica.

 

Recensione Picture Ep Minotauro Records da Rockerilla, 1986

È vulcanica l’attività compositiva del Violet Theatre di Pesaro in questo periodo. Le fosche note di «In the Darkness» non si sono ancora del tutto spente, infatti, che vede la luce un nuovo EP versione picture del più famigerato darkman italiano. Il motivo che probabilmente spinge il nostro ad una così accesa prolificità va ricercato nell’ansia di scavare un abisso sempre più profondo che lo separi dalle sue passate esperienze nei Death SS che Io hanno portato a sperimentare, suo malgrado, uno spiacevole rovescio della medaglia, così come forte è la volontà di ribadire una nuova filosofia che rinneghi il Satanismo e la magia nera. Il nuovo corso iniziato con «Detaching from Satan», suo primo lavoro su vinile, viene proseguito idealmente anche in questo picture, portando Paul Chain, nella definitiva rottura con l’oscuro passato, ad avvicinarsi a nuovi valori positivi che, pur escludendo accostamenti con quelli astutamente commerciali di Stryper e soci, potrebbero essere definiti, per qualche aspetto, evangelici. Detto questo, il picture, contenente quattro brani, si presenta non dissimile dal precedente LP «In the Darkness», ma un cenno particolare merita la song «The Evil, the Sorrow», densa di pregevoli passaggi ritmici e musicali e magistralmente condotta dalla voce di Sanctis Ghoram, decisamente l’ugola più dark della nostra penisola. Il Picture EP esce di nuovo per la Minotauro di Pavia, etichetta indipendente che ha tenuto a battesimo il Violet Theatre ed il cui responsabile Marco Melzi è ormai divenuto produttore del gruppo di Pesaro.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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