Recensione: Professing Through Terror

Di Daniele D'Adamo - 9 Aprile 2010 - 0:00
Professing Through Terror
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Anno: 2010
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Davvero esplosiva, la miscela death/thrash preparata dagli Abyss Of Pain con “Professing Through Terror”: energia pura, brutale ma canalizzata, domata.

Dopo essersi fatti notare nel 2007 con il demo “… And Pain Grows Stronger”, nel 2009 arriva la svolta con l’incisione del loro primo full-length presso i Nick Savio’s Remaster Studio di Vicenza, poi dato alle stampe dalla Crash&Burn Records e infine distribuito da Masterpiece Distribution.
Tutto ciò per fare capire che chi si trovasse a maneggiare il CD, rigirerebbe fra le mani un prodotto confezionato in maniera professionale. Nulla da invidiare, insomma, a quanto sfornato in materia dalle band che navigano fra le alte sfere del mercato internazionale. A tal proposito, come ben si sa, l’occhio vuole la sua parte e l’artwork, graficamente ineccepibile, è congegnato per preparare l’ascoltatore ad allineare il proprio spirito al cupo e tenebroso mood che permea l’album.
Sarebbe esagerato tentare di trovare spunti anche black, in “Professing Through Terror”; tuttavia la chitarra di Gimmi Piccin sviluppa un rifferama saldamente ancorato ai dettami proposti dalle band che, pur mantenendo l’attitudine «spaccaossa» del thrash (Slayer su tutti, ma anche Necrodeath), immergevano e immergono tuttora le loro composizioni nel «nero come la pece». Il guitarwork è infatti composto da accordi stoppati, compressi, con fosche pennate a condire il tutto.
Vi chiederete allora cosa c’entri il death. Il death c’entra perché l’interpretazione delle linee vocali effettuata da Alessandro Molaro non si discosta di un millimetro dai canoni del genere: growling sempre e ovunque, mai sopra le righe, ben allacciato alle parti strumentali.
Come si sa, questo parametro – da solo – non è sufficiente per definire uno stile; tuttavia l’intrinseca importanza che ha la voce all’interno di un gruppo determina un maggior peso della stessa nella risoluzione dell’enigmatico quesito: «ma questi qui, che cosa suonano?».  Concludendo, dovendo alla fine inserire il platter da qualche parte, a parer mio la sezione death si rivela la più adatta. Aiuta questa tesi qualche (raro) blast beats ficcato qua e là da Anup Canuti.

Discorsi di lana caprina a parte – comunque propedeutici per tentare di approcciare al meglio qualsiasi lavoro – occorre passare alla descrizione della musica concepita dai quattro ragazzi di Pordenone.
Come si diceva, il thrash fa spesso capolino fra le tracce del disco: l’opener “Forever In Hell” ne è il primo, tangibile esempio. Il groove è corposo, appagante; non esageratamente poderoso sì da stancare dopo qualche minuto. “Son Of Dearkness” propone un ritmo notevolmente più vivace, seppur marcato da break rallentati vagamente ipnotici. Incessante e instancabile il basilare supporto della sezione ritmica composta da Canuti ed Emanuele Anastasia. Con “Your Dying Body”, “Death Will Rise Again” e “Can’t Hate You No More” si possono intravedere, fra le nebbie di un lontano passato, gli alti pinnacoli da cui i Maestri Slayer hanno diffuso i loro dogmi stilistici. Incipit d’atmosfera per “My Suffer”, ove si accelera e si decelera all’improvviso con buone cadenze. Dopo l’interessante progressione melodica di “K’atun II”; “Dead: Finally Alive”, “Empty Screams” e “Dirty Bitch” scivolano via senza colpo ferire, segno inequivocabile di un songwriting ancora acerbo, poco consistente.

Come avrete ormai capito, “Professing Through Terror” non propone alcunché di nuovo: si tratta di un album onesto, ben suonato, scevro da tecnicismi; dotato tuttavia di un tiro micidiale alimentato dall’esuberante energia posseduta dal combo friulano.
La condizione necessaria ma non sufficiente per emergere è fondamentalmente una: scrollarsi di dosso i fantasmi del passato (Slayer) per arrivare a proporre uno stile unico e personale.

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Track-list:
1. Forever In Hell 3:24
2. Son Of Darkness 2:15
3. Your Dying Body 3:59
4. Death Will Rise Again 2:50
5. Can’t Hate You No More 3:21
6. No Mercy For You 3:25
7. My Suffer 3:05
8. K’atun II 4:41
9. Dead: Finally Alive 3:27
10. Empty Screams 2:57
11. Dirty Bitch 1:09

Line-up:
Alessandro “BB” Molaro – Vocals
Gimmi Piccin – Guitar
Emanuele Anastasia – Bass
Anup Canuti – Drums

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