Recensione: Promo 2009

Di Emanuele Calderone - 27 Giugno 2011 - 0:00
Promo 2009
Band: Ephyra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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La storia degli Ephyra, band nata a Como, comincia nel 2005, anno nel quale i due chitarristi Matteo e Carlo decidono di unire le proprie forze per dare vita a un nuovo progetto melodic death metal dalle tinte folk.
Siamo nel 2006 e, in seguito a numerose vicissitudini e dipartite, i due musicisti decidono di cessare l’attività musicale. Tempo poco più di un anno e i nostri tornano di nuovo in azione, cominciando a comporre nuovo materiale in previsione del primo lavoro.

Il 2009 è l’anno che vede la band per la prima volta occupata con la registrazione di un demo, denominato semplicemente “Demo 2009”.
Senza girare troppo attorno alla questione, quest’opera non convince affatto: partendo da un’esecuzione talvolta poco precisa -specie per quanto concerne la batteria-, passando per melodie quanto mai scontate e noiose, arrivando a un songwriting poco ispirato ed elaborato, i ragazzi non riescono davvero a catturare l’attenzione dell’ascoltatore. A ciò si aggiunga anche una qualità dei suoni che incide in maniera ancor più negativa e la situazione dovrebbe esservi quantomeno chiara.

Dei tre episodi qui contenuti nessuno riesce a spiccare, rimanendo tutti molto piatti e banali. Non bastano, per tenere alta la soglia d’attenzione, neanche gli intrecci vocali della coppia Nadia/Alby: la prima si destreggia con un cantato pulito invero piuttosto canonico e impersonale, il secondo invece sfodera un growl/scream eseguito in modo molto approssimativo. Il timbro del cantante risulta assai monotono e influisce negativamente sull’andamento già fin troppo scontato delle canzoni.
L’apertura delle danze è affidata ai 5 minuti abbondanti di “Flames of Revenge”, che si muove fra suggestioni folk e passaggi ancorati al death. Se l’introduzione e gli inserti di violino riescono in qualche modo a farsi apprezzare, le note dolenti arrivano quando bisogna analizzare il guitar work davvero poco vario nel riffing e atroce nelle brutte parti soliste.
Stesso dicasi per “Dark Wolf”, traccia piuttosto banale e ripetitiva, seppure dotata di un’ottima parte strumentale nella quale si scorge un certo romanticismo.
L’unico brano a variare un poco è “Laws of the Elves”, più vicino ai cliché del folk: la comparsa delle chitarre acustiche riesce a rendere le atmosfere un minimo interessanti. Molto buono il lavoro svolto proprio dai due axe-men, che sembrano essere più a proprio agio nelle parti calme.

In tutta onestà qui da salvare c’è ben poco. Gli Ephyra debbono ancora crescere molto se vogliono competere all’interno dell’affollato panorama metal italiano. La proposta mostra ancora molte ingenuità. Bisognerà, per il futuro, qualora ce ne fosse veramente uno, lavorare molto di più e crescere, magari perdendo meno tempo a scrivere biografie in un italiano strampalato. Per ora bocciati.

Emanuele Calderone

Tracklist:
01- Flames of Revenge
02- Dark Wolf
03- Laws of the Elves

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