Recensione: Psychedelic Enigma
Equamente divisi tra Stati Uniti e Germania, tornano a farsi sentire i Them con il loro quinto album intitolato “Psychedelic Enigma”. Il disco è composto da 12 tracce per la durata totale di circa 56 minuti ed ha un piacevole artwork realizzato dall’artista greco Giannis Nakos (anche al lavoro con Evergrey, Kamelot, Amaranthe, Suffocation, Morbid Angel, Cryptopsy, ecc.). Nella formazione che ha suonato le varie canzoni c’è anche il batterista statunitense David De Liniers, alla prima esperienza nel gruppo ma che non è chiaro se faccia parte, o meno, della line-up ufficiale; non avendo conferme al riguardo (se non su metal-archives.com), ci atteniamo a quanto indicato nella bio inviataci per questa recensione. Inizialmente etichettati come cloni dei King Diamond, sia per via del nome della band (“Them” è il terzo album del cantante danese, uscito nel 1988), ma anche per lo stile del sound tendente all’horrorifico e per il trucco del cantante KK Fossor (all’anagrafe Troy Norr), possiamo finalmente affermare che questa volta i Them hanno definitivamente reciso il cordone ombelicale che li teneva legati al mitico Kim Bendix Petersen ed alla sua musica. Il sound, infatti, è decisamente più duro che in passato ed il power metal della band arriva persino a rasentare in qualche occasione il thrash metal; “Remember To Die”, ad esempio, ricorda in un certo senso il mosh degli Anthrax.
Ma le novità non finiscono qui, anche qualche tocco vicino allo speed per il ritmo forsennato della batteria lo possiamo trovare qua e là nella tracklist, mentre il prog si affaccia prepotente nella parte finale della tracklist, in pezzi più complessi come, ad esempio, il trittico composto da “Electric Church” (credo la canzone migliore del disco), “Echoes Of The Forgotten Realm” e “Troubled Minds”, o la psicotica ed alienante “Psychonautic State” che fa pensare a qualcosa dei Mekong Delta (soprattutto nelle parti di chitarra) o dei Voivod.
Certo, non mancano canzoni tipicamente power, soprattutto nella prima parte della tracklist, e mi riferisco alla notevole opener “Ad Rem”, ma anche alla successiva “Catatonia”, scelta anche per la realizzazione di un singolo, con relativo lyric video.
A livello di testi, ci troviamo davanti ad una sorta di concept album che ha una trama enigmatica con il relativo protagonista che vedrà svelati i suoi segreti solo alla fine in un crescendo epico che ricorda film di successo come “The Others” (con Nicole Kidman) o “Il sesto senso” (con Bruce Willis). Forse questo “Psychedelic Enigma” è il disco meno immediato dei Them e sicuramente il più complesso e, come detto, più duro, segno che il gruppo ha ormai intrapreso una strada ben precisa e maggiormente personale rispetto al passato; ho ascoltato diverse volte questo LP e sempre in maniera gradevole, arrivando al termine ogni volta con soddisfazione… il che, in fin dei conti, è il motivo per cui ci mettiamo all’ascolto della nostra musica preferita: farci trascorrere del tempo piacevolmente così da distrarci, ritemprarci e darci energia!
