Recensione: Reborn

Di Viky - 15 Aprile 2007 - 0:00
Reborn
Band: Stryper
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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75

Alleluia!!!I soldati sotto il comando di Dio sono ritornati!!!

A 15 anni di distanza dall’ultimo bellissimo ‘Against the law’ – in cui i nostri strizzavano l’occhio a sonorità street/bluesy – la band, capitanata dai leggendari fratelli Sweet, sorprende i fans con questo come-back chiamato “Reborn”; dopo aver regalato al metal-world (in verità non molto recettivo nei confronti di quattro bravi ragazzi che suonano rock) perle di musica hard/heavy infatti, gli Stryper re-imbracciano, nell’anno del Signore 2005, gli strumenti e sembra che il tempo non sia passato.

La voce di Michael Sweet si é mantenuta incorrotta, la coppia di axe-men (Fox e lo stesso Sweet) taglia e ricama che é un piacere e la sezione ritmica é precisa pur se penalizzata da una registrazione non certo delle migliori.
Travolgente la triade (é proprio il caso di dirlo) di brani iniziali: “Open your eyes” parte sparata tra sonorità quasi new e ritmi hard rock, spezzata da un break solista dal vago sapore orientaleggiante; la title track é oscura e pesante, il timbro vocale é più grave rispetto al passato ed anche la melodia del ritornello é appena accennata; “When did i see you cry” è invece l’apice di questo trittico, riff semplice, duro e secco che si stempera in un maestoso e sofferto refrain in cui la voce di Sweet non dimentica gli acuti che la resero celebre e nota nell’universo rock.
Non da meno comunque anche le tracce seguenti: “Make you mine” é un ritorno alle sonorità più pop e “sbarazzine” così come “Wait for you”, l’altra faccia della medaglia di un sound eclettico, ispirato e mai banale.
Immancabili le ballate, l’intensa “Passion” dai celestiali chorus, marchio di fabbrica Stryper, e la splendida “Rain” che rievoca certi intrecci vocali degli Yes.

In conclusione, vi é anche spazio per la riproposizione del classico “In God we trust” segno tangibile di un grande gruppo che, senza snaturarsi, rimane al passo con i tempi.

In definitiva un disco bello e godibile, con trascurabili cadute di tono, in cui nuovo e vecchio si sposano a meraviglia; una reunion sincera di una band che ha ancora molto da dare e ancora molto da dire.
Al rock….e alla fede…

Tracklist:

01. Open Your Eyes
02. Reborn
03. When Did I See You Cry
04. Make You Mine
05. Passion
06. Live Again
07. If I Die
08. Wait for You
09. Rain
10. 10,000 Years
11. I.G.W.T.

Line Up:

Michael Sweet – Voce
Robert Sweet – Batteria
Oz Fox – Chitarra
Tracy Ferrie – Basso

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