Recensione: Restart Your Mind

Di Daniele D'Adamo - 2 Marzo 2010 - 0:00
Restart Your Mind
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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60

Catalogna, Spagna.
Regione calda, gente mediterranea.
Non i Laments Of Silence, che con l’Opera Prima “Restart Your Mind” entrano nel novero della prole dei Dark Tranquillity. Death melodico in linea con la più ferrea tradizione scandinava, insomma.

Attivi sin dalla fine degli anni novanta, i Nostri hanno avuto ufficialmente inizio con “Goddess Of Silence” (2002), autoproduzione dai marcati lineamenti gothic. Col passare del tempo, tuttavia, questi tratti somatici si sono sempre più induriti giungendo alla fisionomia attuale; rappresentativa di uno stile che ha regalato agli iberici la cittadinanza svedese.
È stato infatti Jonas Kjellgren, chitarra degli Scar Symmetry, ad assumersi la responsabilità della post-produzione di “Restart Your Mind” presso i Black Lounge Studio di Avesta. E non credo che questo sia stato solo un caso.

Comunque sia, appare quasi superfluo delineare il sound del sestetto: girando e rigirando il disco, non viene fuori nemmeno un elemento di originalità. Innegabile la bontà dell’esecuzione unitamente a quella della produzione, in linea con i migliori standard internazionali.

Anche il songwriting non si presta a interpretazioni diverse da quelle regolamentari ma, fra i vari parametri presi in esame, figura quello meno scontato: nella globalità il platter si ascolta volentieri, proponendo una buona varietà melodica e un minimo di fantasia.

Il growling di Edu non si spinge mai verso le frequenze più basse (“Restart Your Mind”, “Holy Faces”), restando sempre fedele agli stilemi canonici del genere e dedicando quindi le parti in clean ai vari ritornelli, spesso accattivanti (“Sentenced” – altro caso? – , “Solitude”).
Rilevante il lavoro di Iván alle tastiere: sempre presente, sostiene e rifinisce con gusto la struttura dei brani (“Paper Dolls”, “Within My Dreams”).
Come da copione la sezione ritmica: tempi vivaci, mai troppo veloci, uso costante della doppia cassa (“Homeless On The World Of Solus”), partiture di basso senza infamia né lode.
Più che degna la qualità della coppia alle sei corde: Raúl e Daël intrecciano abilmente il riffing alle melodie portanti delle canzoni (“Doomed”), incattivendosi di rado (“Scream In The Darkness”) anche se rinunciano – presumibilmente per scelta compositiva – a imbastire guitar-solo.

Non credo che “Restart Your Mind” passerà alla Storia come caposaldo del death melodico e neppure come episodio da ricordare a lungo.
La totale assenza di straordinarietà è a malapena sostituita da una certa inventiva nello sviluppo delle song; due delle quali, per ciò, vale la pena di ascoltare più volte: “Sentenced” e “Paper Dolls”.

Certo è poco, tuttavia nella sua globalità il prodotto può considerarsi sufficiente (ma nulla più) per una serie di ascolti disimpegnati: a volte si ha anche bisogno di non scaldare troppo il cervello!


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Track-list:
1. Restart Your Mind 4:48
2. Sentenced 4:45
3. Paper Dolls 3:47
4. Homeless On The World Of Solus 4:10
5. Doomed 4:17
6. Scream In The Darkness 4:11
7. Solitude 5:07
8. Within My Dreams 3:24
9. Holy Faces 5:33

Line-up:
Edu Screamer – Voce
SC Guarnido – Basso
Raúl – Chitarra
Javi – Batteria
Daël – Chitarra
Iván – Tastiere
 

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