Recensione: Running Out Of Time

Di Ninni Cangiano - 3 Agosto 2025 - 11:39

Con una delle più belle copertine mai viste, sicuramente e di gran lunga la più bella di questo 2025 (realizzata dall’artista Uwe Jarling), ci approcciamo al secondo album dei tedeschi Front Row Warriors, intitolato “Running Out Of Time”, album composto da 11 tracce, per quasi 50 minuti di durata, rilasciato a metà luglio dalla label greca ROAR! Rock of Angels Records. La band del Baden-Württemberg si è formata nel 2019, ma non è composta da giovani imberbi, quanto da veterani della scena underground e si contraddistingue per la presenza di una voce femminile, Elkie Gee, aggressiva ed arrabbiata, che è una sorta di via di mezzo tra Marta Gabriel dei Crystal Viper e la nostra mitica Federica “Sister” De Boni (5 minuti di vergogna per chi non conosce questo mostro sacro del metal italiano!). Parliamoci chiaro ed andiamo subito al sodo, se questo disco avesse avuto canzoni tutte dello stesso livello dell’opener “Turn The Tide” o di “Cast A Spell”, avremmo tra le mani una bomba di valore assoluto!

Purtroppo, il problema principale di questo disco è l’essere ondivago e poco compatto: accanto a brani spettacolari come i predetti, troviamo poi pezzi alquanto banali, come le successive “The Holy” e “New Horizons” che saranno anche semplici da ascoltare, ma sinceramente non impressionano particolarmente e, ascolto dopo ascolto, finiscono per rivelarsi poco interessanti e convincenti. E così andrà avanti per tutto il disco, con un’alternanza di canzoni davvero belle ed altre che possono essere skippate senza particolari problemi.

Non so se il songwriting all’interno del gruppo sia affidato a qualcuno in particolare, ma questo mi meraviglierebbe alquanto, dato che sembra davvero che ci siano diverse anime ad occuparsi della stesura dei pezzi, una più heavy e tosta ed un’altra più hardrockeggiante e morbida, come il classico “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, con il risultato che si rischia di scontentare sostanzialmente tutti. Non condivido poi la scelta di coverizzare “Hearbreaker”, un pezzo della cantante rock statunitense Pat Benatar che, seppur reso più duro dell’originale, resta sempre una canzonetta che in un disco metal poco c’azzecca.

Ho ascoltato e riascoltato più e più volte questo album, come ogni buon recensore dovrebbe sempre fare, ma purtroppo il risultato finale era sempre il medesimo: qualcosa mi esaltava tanto, qualcos’altro mi lasciava l’amaro in bocca. Dispiace dirlo, ma questi Front Row Warriors devono decidere cosa fare in futuro, scegliere una strada precisa e seguirla con decisione, perché a questa maniera non possono andare oltre una sufficienza di stima, dato che questo “Running Out Of Time” non è in grado di convincere pienamente.

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