Recensione: S/T
Parlo senza alcun timore di questo come il miglior demo che mi sia passato tra le mani da un anno a questa parte; ogni minimo particolare è così impeccabile che, se non fosse perchè sono bene a conoscenza dell’origine del prodotto, non avrei esitato un istante a scambiarlo per un lavoro professionale. I Greyswan hanno saggiamente deciso di curare il suono in maniera particolare, sfornando 3 pezzi che godono di una produzione di alto livello che risalta quello che sarebbe stato in qualunque caso un ottimo lavoro. E in questi 22 minuti di musica c’è modo di sentire appieno l’esperienza e la genialità che si cela dietro le menti della band nostrana.
Questo demo sarà la gioia di tutti coloro che adorano Anathema e simili: e, diciamoci la verità, la nostra penisola è fin troppo carente di gruppi che si cimentino in questo genere. Motivo in più per apprezzare quanto fatto dai Greyswan. E’ pauroso come la voce di Oscar ricordi quella di V. Cavanagh. Non vorrei però essere frainteso: non sto parlando di scimmiottamenti vari, o di improbabili emulazioni. Pur essendoci una timbrica parecchio simile, il singer nostrano si lascia andare ad interpretazioni del tutto personali e soprattutto perfettamente integrate in un contesto simile.
Sempre per continuare il parallelismo con la band inglese, i Greyswan sfruttano appieno la venatura melancolica e depressiva tipica di questo genere: a livello sonoro troviamo qualche distorsione in più, e un suono generalmente più tipicamente metal. Veramente impeccabile l’intreccio chitarristico, il quale rimane impresso per i suoi molteplici arrangiamenti e assoli non tecnici ma raffinati (anche qui in perfetto stile Anathema…). I brani sono tutti di lunghezza piuttosto elevata e nonostante ciò non stufano assolutamente: la struttura è infatti molto varia seppure lineare, e soprattutto priva di qualsiasi discontinuità. Proprio in questi dettagli emerge la profonda intelligenza e ricercatezza che deve necessariamente esser stata impiegata per raggiungere questi risultati.
Mi rincresce l’aver ricorso così frequentemente ad un paragone ad un’altra band in questa recensione, seppure credo che la cosa possa solo fare onore. Tuttavia non vorrei che passasse in secondo piano l’evidente personalità che i Greyswan dimostrano, e che emerge anche da un ascolto distratto. Obbligatorio per tutti gli appassionati del genere (ma non solo) possedere una copia di questo demo, se non altro per poter dare un ascolto alla spettacolare conclusiva “Tragic End”…
Matteo Bovio
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