Recensione: Skeletons In The Closet

Di Angelo D'Acunto - 24 Settembre 2009 - 0:00
Skeletons In The Closet

Discussi e stradiscussi (nel bene e nel male) i Children Of Bodom, c’è da ammetterlo, da qualche anno a questa parte non hanno dimostrato certo di essere in forma smagliante (per quanto riguarda le prove in studio, naturalmente), colpa sopratutto di album come Are You Dead Yet?, seguito dall’altrettanto scialbo Blooddrunk, dischi che hanno messo in mostra un netto calo compositivo della band di Alexi Laiho. Detto questo, quale modo migliore per aggiungere un altro tassello alle release senza fare troppa fatica, se non quello di dare alla luce un album di sole cover? Eggià… peccato che, come vedremo, in questo caso le novità vere e proprie sono ben poche.

Molta è la carne al fuoco quella che ritroviamo all’interno di Skeletons In The Closet e, ovviamente, per tutti i gusti. Alexi Laiho e soci infatti si cimentano nel riproporre brani più o meno noti e appartenenti a generi differenti l’uno dall’altro, che spaziano fra metal, rock, punk, fino ad arrivare addirittura al pop. Idea piuttosto intrigante, peccato solo che, purtroppo, la maggior parte dei pezzi a disposizione in tracklist siano già presenti come bonus track nelle varie edizioni limitate, EP, singoli, compilation e via dicendo. Pochissime novità insomma, che da un lato fanno sicuramente storcere il naso per una release a tutti gli effetti senza alcun senso (se non quello di spillare qualche quattrino ai collezionisti più accaniti), mentre d’altro canto ci mette di fronte ad una band capace di esprimersi, in molti casi, ugualmente con una certa personalità, spensieratezza e, viste alcune cover in particolare, una buona dose di coraggio.
Si parte quindi con la classicissima Lookin’ Out My Back Door degli storici Creedence Clearwater Revival, per la quale è già disponibile il video ufficiale (anche piuttosto divertente, tra l’altro). E sono indubbiamente divertimento ed ironia gli elementi che stanno alla base di tutto il lavoro, e che hanno portato a registrare (in passato), in primis, la discutibilissima cover di Ooops!… I Did It Again di Britney Spears, fonte di molte polemiche da parte della stragrande maggioranza del pubblico e qui posta in chiusura disco. A parte questo, resta comunque da segnalare una buona manciata di brani riusciti in pieno, tra i quali Somebody Put Something In My Drink dei Ramones, Don’t Stop At The Top (Scorpions) e la ghost track rappresentata da Waiting di King Diamond; tutti pezzi decisamente coinvolgenti, anche se, come capita spesso nel caso delle cover, non così capaci di avere lunga vita nell’apposito lettore.

Insomma, pochissime novità in casa Children Of Bodom. Quasi inutile dire quanto senso abbia pubblicare una raccolta di cover, delle quali la maggior parte già sentite e strasentite in passato. Nonostante una esecuzione dei pezzi pressoché buona, Skeletons In The Closet è un prodotto che, a conti fatti, non vale per niente la pena di essere acquistato. Aspettiamo la prossima release quindi… composta da pezzi inediti, possibilmente.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Lookin’ Out My Back Door (Creedence Clearwater Revival)
02 Hell Is For Children (Pat Benatar)
03 Somebody Put Something In My Drink (Ramones)
04 Mass Hypnosis (Sepultura)
05 Don’t Stop At The Top (Scorpions)
06 Silent Scream (Slayer)
07 She Is Beautiful (Andrew W.K.)
08 Just Dropped In (To See What Condition My Condition Was In) (Kenny Rogers)
09 Bed Of Nails (Alice Cooper)
10 Hellion (W.A.S.P.)
11 Aces High (Iron Maiden)
12 Rebel Yell (Billy Idol)
13 No Commands (Stone)
14 Antisocial (Trust/Anthrax)
15 Talk Dirty To Me (Poison)
16 War Inside My Head (Suicidal Tendencies)
17 Ooops!… I Did It Again (Britney Spears)
18 Waiting (King Diamond) [hidden track]