Recensione: Solitude, Dominance, Tragedy
Aspettando con ansia di poter acquistare “in search of truth”, ovvero l’ultima fatica dei nordici Evergrey, faccio godere le orecchie con il penultimo (e secondo album) solitude+dominace+tragedy.
Ecco finalmente una band power che non scade nell’epic né tanto meno nell’ happy-metal (che termine orrendo). Non è neanche prog nel senso stretto del termine, certo qualche inserto prog qua e là si avverte nel corso dell’ascolto. Ciò che rimane impressa è l’atmosfera cupa che pervade l’intero platter. Con l’uscita del primo album furono etichettati come gothic power metal, il che non è del tutto sbagliato, anche se ormai di gothic hanno solo l’atmosfera appunto.
Un album notevole nel quale si possono ascoltare delle belle canzoni, una voce fuori dagli schemi del classico power, non troppo alta, calda, veramente bella (ovviamente ne parlo da profano), un combo di strumentisti dalla tecnica eccellente ed un gusto per gli arrangiamenti che, ripeto, non si limita ad essere simile a schemi ormai già testati.
Fortunatamente una band che non risulta leggera, sia grazie alla cupezza delle composizioni, sia alla scelta dei suoni (soprattutto delle chitarre).
Questo è un cd che non presenta canzoni sotto tono, mai un calo, mai un cedimento…il singolo Nosferatu (bella canzone) non è la migliore del platter: Solitude Within, Scattered Me, When Darkeness Falls, Damnation sono quelle che spiccano positivamente tra le altre.
Un bell’album non c’è che dire, anche se il successivo (in base ad un fugace ascolto) è una spanna sopra in quanto ad originalità… attendo trepidante.
Tracklist:
01. Solitude Within
02. Nosferatu
03. The Shocking Truth
04. A Scattered Me
05. She Speaks To The Dead
06. When Darkness Falls
07. Words Mean Nothing
08. Damnation
09. The Corey Curse
