Recensione: Splid

Di Claudia Gaballo - 29 Marzo 2020 - 6:22
Splid
Band: Kvelertak
Etichetta: Rise Records
Genere: Death 
Anno: 2020
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
80

Il luogo comune vuole che la Norvegia sforni principalmente gruppi black metal, e nessuno se la sente di smentire questa teoria. Sappiamo però dell’esistenza di alcune eccezioni, e i Kvelertak sono una di queste. Per i pochi amanti del metal che ancora non siano fluenti in norvegese, l’impronunciabile “Kvelertak” sta per l’italiano “stretta al collo”. Nome che suona tutto sommato appropriato per una band la cui identità artistica e musicale raggruppa metal, punk e rock n’roll tutti insieme.

Il gruppo si forma nel 2007 ma è solo nel 2010 che esce l’album di debutto dal titolo omonimo. Debutto che ha subito un discreto successo, con 15mila copie vendute sia in Norvegia che in Nord America, e qualche grosso premio tra cui un Grammy Award per miglior gruppo emergente. Uno dei pezzi dell’album viene anche inserito nel film di produzione norvegese “The Troll Hunter”. In questo modo la carriera della band prende subito il volo, tanto che tra il 2017 e il 2018 aprirà sia per i Metallica che per i Ghost.

La prima impressione che si ha quando si ascoltano i Kvelertak è di ordinata confusione. Anche solo ascoltando i primi due brani di quest’album, ‘Rogaland’ e ‘Crack Of Doom’, individuiamo prima una forte componente punk (che nel primo caso sfiora anche lo ska per qualche secondo) e poi riusciamo a distinguere altre ispirazioni più rock e metal. Troviamo infatti basi veloci, dirette ed essenziali; vocali in scream grezzo tipico del punk più tradizionale; ma allo stesso tempo anche chitarre e assoli un po’ più complessi, ricercati. Il tutto però è amalgamato bene, dando vita a brani potenti e mai noiosi (anche a costo di sfociare in un po’ di tamarraggine, ammettiamolo).

“Splid” però ci offre molto di più. Perché in questo alternarsi di “punk n’roll” (‘Necrosoft’, ‘Uglas Hegemoni’) e death metal diluito con glam (‘Bråtebrann’, ‘Stevnemøte Med Satan’), troviamo spazio anche per due brani progressive. ‘Fanden Ta Dette Hull!’ e ‘Delirium Tremens’ infatti si inoltrano tra tutti i generi già citati toccando anche momenti indie rock; questi pezzi sorprendono sia per la loro inaspettata complessità ma anche per la loro leggerezza. Infatti non si percepisce quella presunzione – spesso presente nel prog –­­ di creare chissà quale memorabile narrazione; c’è solo la voglia di suonare buona musica, divertirsi e far divertire. Ed è proprio questa “leggerezza” a dare valore aggiunto all’album.

Con “Splid” i Kvelertak dimostrando di essere sì una band da party-song rock n’roll per fare casino, ma allo stesso tempo di essere in grado di gestire momenti più complessi e maturi. Il tutto, sempre delimitato all’interno di uno stile ben preciso e riconoscibile.

Ultimi album di Kvelertak

Band: Kvelertak
Genere: Death 
Anno: 2020
80
Band: Kvelertak
Genere: Vario 
Anno: 2016
65