Recensione: Still Lethal Metal – Anthology Volume 1

Di Stefano Ricetti - 23 Luglio 2022 - 5:00
Still Lethal Metal – Anthology Volume 1
Etichetta: Metal Zone Italia
Genere: Heavy 
Anno: 2022
Nazione:
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70

Ci sono vari modi per festeggiare i quarant’anni di milizia dalla propria fondazione e i Messerschmitt di Roma hanno pensato di farlo per il tramite di due uscite dai caratteri particolari, a mo’ di antologia. La prima, oggetto della recensione, prende il titolo di Still Lethal Metal – Messerschmitt Anthology Vol. 1, mentre la seconda è attesa per il 2023.

Trattasi di un Cd digipak privo di booklet con tutte le note tecniche racchiuse nell’ala interna della copertina mentre il dischetto ottico si presenta con una serigrafia tale da farlo apparire come un piccolo vinile, con i solchi in evidenza sulla plastica nera.

La storia dei Messerschmitt abbraccia quattro decenni e, similmente a quella di tante altre band non solo italiche presenta alcuni “buchi” temporali nei quali il gruppo, di fatto, non esisteva più. Oltre a quello, nei momenti di attività, fa registrare ben tre cambi di line-up dietro al microfono: Andrea Strappetti dal 1983 al 2014, Flavio Falsone dal 2014 al 2017 e l’attuale Luca Loreti, in formazione dal 2017. La line-up 2022 si completa con l’accoppiata Francesco Ciancaleoni/Fabrizio Appetito alle asce, Mario Ghio al basso e Luca Federici alla batteria.

Anthology Vol.1 , uscito sotto l’egida di Metal Zone Italia, racchiude per lo più dei brani storici del combo capitolino per quaranta minuti di musica in totale. Il periodo è quello ricompreso fra il 1985 e il 2017 e la particolarità risiede nel fatto di inanellare, uno dopo l’altro, una serie di pezzi pubblicati precedentemente all’interno di altre uscite sparse, fra singoli, live e compilation. Una sorta di raccolta atta a fornire una panoramica sufficientemente esaustiva sul prodotto Messerschmitt, da sempre comunque fermamente sinonimo di heavy fucking metal tradizionale e tradizionalista.

Blood and Tears”, “Bringer of Mourning”, “The Nightrunner” e “King of Sky”, pezzi risalenti agli anni Novanta e già presenti  all’interno del live Naked Truth del 2015 con Falsone alla voce, vengono ripresentati su Still Lethal Metal in una nuova versione registrata per l’occasione con l’attuale cantante Luca “Franknfurter” Loreti. Velocità mista a pesantezza, nel solco della tradizione Messerschmitt, per questo poker di canzoni, con “Bringer of Mourning” a svettare sulle altre.

Flavio “Dragon Whelp” con il suo timbro brutale lo si ritrova sia su “Heavy Metal Hero”, remix della versione pubblicata nel 2017  all’interno della compilation Metal Years Vol. II che su “Faster Than my Shadow”, brano inedito composto nel 2014 e registrato nel 2016, durante le fasi di pre-produzione di Raising Hell del 2018, che al momento permane come l’ultimo full lenght degli ‘Schmitt.

Heavy Metal Fighters”, celeberrimo singolo autoprodotto nel 1985 e “Heroes of the Rising Sun (Kamikaze)” sono il prodotto di un remix delle versioni originariamente uscite sul vinile del 2015 intitolato per l’appunto Heavy Metal Fighters, con lo storico Andrea Strappetti al microfono.

Pleonastico sottolineare che quest’ultima accoppiata costituisca il manifesto dei Messerschmitt nell’immaginario collettivo. Brani caratterizzati e caratterizzanti: di una band, di un’epoca e di una modalità di fare Metallo, in grado di dispensare brividi benefici oggi come allora.

Still Lethal Metal costituisce un buon antipasto in attesa dell’uscita del nuovo album di inediti dei Messerschmitt, previsto fra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti        

 

 

 

 

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