Recensione: The Carnage Ending

Di Francesco Sorricaro - 9 Gennaio 2013 - 0:00
The Carnage Ending
Band: Sinister
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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68

Non ci siamo! I Sinister questa volta non riescono ad emozionare. La storica band olandese guidata dall’ex batterista, e ora frontman indiscusso, Aad Kloosterwaard ha rinnovato completamente la formazione (i 4/5) rispetto all’ultimo full-lenght Legacy of Ashes, ma questo non ha certo fruttato uno svecchiamento del suo sound.

The Carnage Ending è un disco brutale, veloce ma anche terribilmente monotono. Nessuna sorpresa quando si dà fuoco alle polveri con Unheavenly Domain, né con Transylvania (City of The Damned), né con My Casual Enemy: mazzate sul collo tecnicamente ineccepibili, ma più canoniche dell’A, B, C.

Il solido growling di Klosterwaard si erge sul ronzio incessante dello sciame chitarristico scatenato da Dennis Hartog e Bas Brussaard; il tutto sopra un tappeto ritmico di tutto rispetto regalato dagli infaticabili Mathijs Brussaard e Toep Duin. Eppure, da una band che è nella mischia da 25 anni noi ci aspettiamo più che una normale, rispettabile, amministrazione.

In una tracklist onesta e pesantissima si stagliano rarissimi episodi che, guarda caso, sono anche le occasione in cui si rallenta un po’ il ritmo indiavolato del disco: come Crown of Thorns, una particolarissima rivisitazione gore della passione di Cristo, che si avvale di una falsa partenza e di una lenta inesorabile ripresa del percorso verso la brutalizzazione sonora finale; come Oath of Rebirth e la sua dolente e ossessiva nenia da headbanging o come il massiccio incedere di Blood Ecstasy, vero masterpiece dell’intero album con le due asce sugli scudi ed un finale a sorpresa.

Pochi altri sono i riff davvero da ricordare: possiamo citare quello della titletrack, che si conclude sfumando in una serie di soli sinistri, per l’appunto, ma in generale ci troviamo di fronte all’accademia del “già sentito”, troppo facile per dei professionisti del genere come i Sinister.

Trascurabili le 5 cover presenti nel bonus disc dell’edizione limitata: 5 riproposizioni senza infamia e senza lode di classici di Whiplash, Massacre, Possessed, Celtic Frost e Blood Feast.

Ci aspettiamo molto di più dai Sinister, non certo sperimentazioni a la Cynic, ma almeno qualcosa con un po’ più di anima. Consigliato solo ai fanatici della band.

Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

Tracklist
01. Gates of Bloodshed (Intro)  01:22
02. Unheavenly Domain  03:26
03. Transylvania (City of the Damned)  05:12
04. My Casual Enemy  05:01
05. Crown of Thorns  05:17
06. The Carnage Ending  05:26
07. Oath of Rebirth  04:06
08. Regarding the Imagery  03:41
09. Blood Ecstacy  04:33
10. Defamatory Content  04:41
11. Final Destroyer  05:22

Durata totale  48:07

Line-up
Aad Kloosterwaard – voce
Dennis Hartog – chitarra
Bas Brussaard – chitarra
Mathijs Brussaard – basso
Toep Duin – batteria

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