Recensione: The Cruel Crime

Di Davide Iori - 14 Novembre 2008 - 0:00
The Cruel Crime
Band: Apeiron
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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76

Provenienti da Vigevano ed alla loro seconda esperienza per quanto riguarda gli EP promozionali gli Apeiron sono una band che ha

capito che, per emergere nel mercato attuale, è necessario registrare prodotti dalla qualità audio eccelsa e presentarsi in maniera

più che professionale. Largo dunque ad un packaging sontuoso comprendente anche un DVD con foto, loghi, biografie e quant’altro in

modo da far capire a tutti che la band, oltre ad essere composta da musicisti talentuosi, è anche disposta a spendere vil denaro nel

proprio progetto e dunque ad impegnarsi fino in fondo, anche a costo di far rinunce. Un ottimo biglietto da visita per una casa

discografica.

Dal punto di vista musicale i nostri decidono di dedicarsi alla nobile arte del Death Metal senza contaminarsi da alcun punto di

vista: entriamo dunque nella macchina del tempo e, non appena parte Scavenging Thoughts (Of Mortality Lost), ci ritroviamo catapultati

nel 1995 grazie ad una canzone che molto ricorda i Death di Symbolic. Si capisce immediatamente che The Cruel Crime

vuole giostrarsi prima di tutto sulle atmosfere e sull’aggressività più suggerita che realmente realizzata, con una musica che fa

rabbrividire più che fuggire in preda al panico. Tecnicamente parlando questo risultato viene raggiunto attraverso metronomi mai

velocissimi (si va dai 120 ai 140 bpm circa, non di più) ed arrangiamenti elaborati che riducono al minimo gli unisoni, aumentando in

questo modo la solennità delle composizioni ma dimiuendone l’impatto duro e puro. Si prosegue con The Crossing, nella quale notiamo

parti in chitarra pulita che ricordano gli Opeth, per poi giungere a Clutches of Despair, nella quale facciamo un nuovo salto

nel ’95, questa volta però in quello europeo: sarà la voce che ricorda molto quella di Michael Stanne, ma il riferimento d’obbligo per

descrivere questa traccia diviene The Gallery dei Dark Tranquillity.

Dopo la conclusiva The Chant, traccia che nulla aggiunge a quanto già espresso nei precedenti pezzi, sebbene risulti comunque molto

godibile ed un’aggiunta azzeccatissima a questo EP, ci ritroviamo a tirare le conclusioni e diciamo immediatamente che i 4 pezzi che

gli Apeiron ci propongono in questa sede sarebbero tranquillamente inseribili in un full length oggi stesso. Ci permettiamo comunque

di aggiungere che, almeno da quanto mostrato qui, i nostri presentano due difetti fondamentali, che potrebbero diventare un grosso

problema se si ritrovassero anche in un disco di 10 tracce: innanzi tutto essi suonano leggermente troppo derivativi e old school,

hanno insomma bisogno di trovare una personalità completamente loro, in secondo luogo necessitano di almeno una canzone molto più

veloce, che possa essere utilizzata da opener o comunque da “traccia forte” all’interno del loro album di debutto. Essendo comunque

questi consigli personali basati sul gusto musicale di chi scrive il voto finale non viene intaccato più di tanto.

Un EP consigliato a tutti gli amanti del death metal anni 90.

Tracklist:
1- Scavenging Thoughts (Of Mortality Lost)
2- The Crossing
3- Clutches of Despair
4- The Chant [Bonus Track 2008]

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