Recensione: The End Will Show Us How
Il sesto album in studio della band omonima di Mark Tremonti, “The End Will Show Us How”, si presenta come un’affermazione decisa e coesa del suono che il chitarrista ha meticolosamente forgiato nella sua carriera solista. L’album non cerca di reinventare la ruota, ma piuttosto di perfezionare la formula che mescola sapientemente Hard Rock tagliente, Metal Post-Grunge ed una melodia ariosa. È un disco che, pur restando fedele alla sua identità, dimostra una notevole maturità nella scrittura e nell’esecuzione.
Fin dall’apertura, con tracce come “The Mother, The Earth & I” e “One More Time”, l’album stabilisce immediatamente le sue coordinate: riffing implacabile e dinamico che colpisce con forza metallica, sostenuto da una produzione impeccabile che rende il suono denso e preciso. Tremonti, noto per la sua abilità nel creare ritornelli memorabili anche all’interno di strutture pesanti, eccelle in questo bilanciamento. I cori sono ampi, accessibili e carichi di gancio, garantendo che la pesantezza non si traduca mai in un ascolto faticoso.
La vera evoluzione si manifesta nelle tracce dove la band rallenta il passo. Il brano che dà il titolo all’album, “The End Will Show Us How”, funge da fulcro emotivo, essendo uno dei momenti più atmosferici e riflessivi del disco. Insieme a brani come “It’s Not Over”, queste composizioni mettono in risalto le crescenti doti vocali di Mark Tremonti, che non solo dimostra potenza, ma anche una profondità emotiva e una capacità di storytelling che si fa strada attraverso le stratificazioni strumentali. Sono questi i momenti in cui la band osa di più, costruendo climax che si sviluppano con pazienza e impatto. Tecnicamente, l’album è inattaccabile con Michael “Elvis” Baskette alla produzione, garantisce una chiarezza eccezionale, dove ogni elemento, dal drumming incisivo al basso pulsante, si colloca perfettamente a supporto delle chitarre. La band suona come una macchina ben oliata.
Nonostante la sua qualità indiscutibile, “The End Will Show Us How” non si discosta drasticamente dal percorso tracciato con i precedenti lavori, in particolare con il suo predecessore “Marching In Time”. Alcuni ascoltatori potrebbero notare una leggerissima riduzione delle tracce up-tempo e ultra-aggressive a favore di un approccio più misurato e, a tratti, più malinconico. Sebbene la coerenza sia un punto di forza, è anche il motivo per cui l’album potrebbe non offrire grandi sorprese in termini di sperimentazione radicale.
In conclusione, “The End Will Show Us How” è un album solido, maturo e ben realizzato. Un lavoro che Mark Tremonti offre ai suoi fan con la sicurezza di chi conosce perfettamente i propri punti di forza. È un capitolo che cementa la posizione della band come baluardo dell’Hard Rock moderno di alta qualità, capace di offrire riff muscolari senza sacrificare l’anima melodica. Molto consigliato.


