Recensione: The Failings

Di Daniele D'Adamo - 16 Settembre 2012 - 0:00
The Failings
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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73

Nati un anno dopo (2008) l’uscita dell’omonimo album dei Re del metalcore As I Lay Dying, ai veneti An Ocean Between Us basta un breve rodaggio con l’EP “Drowning” per siglare il contratto discografico con la Casket Music e quindi registrare “The Failings”, debut album uscito nel febbraio del 2011.

I punti di contatto con i californiani, però, finiscono qui. Si tratta sempre di metalcore, questo sì, ma interpretato in modo davvero personale: gli An Ocean Between Us hanno molta grinta e uno spiccato carattere che, assieme a una freschezza coinvolgente e a un amore tangibile per il metal tradizionale, fanno del proprio sound un mix riuscito fra modernità e classicità, legate strettamente da uno spesso temperamento.  

Indole che si trova soprattutto nella vocalist Kla che, assieme a Dan (pure chitarrista), interpreta le linee vocali in maniera piuttosto originale, per il genere. Di band che propongono female vocals in ambito gothic, per esempio, ce ne sono a bizzeffe. Nella cerchia del metalcore, invece, si è ai primi esperimenti: lo stile canoro predominante anzi costante è quello delle harsh vocals elaborate da cantanti di sesso maschile. E, in questo caso, è proprio quel che fa Dan; in coppia, stavolta, con la timbrica squillante e vellutata esclusiva di una donna specialista nelle clean vocals. Seppur volonterosa e decisa, Kla si mostra ancora un po’ acerba in alcuni passaggi ad alto numero di hertz; tuttavia la sua prestazione e il suo amalgama con Dan non possono che migliorare per definire in maniera ottimale un duo canoro originale e capace di accompagnare efficacemente tutti gli stati d’animo che il metalcore possiede.

L’intesa fra gli altri membri del combo di Venezia, al contrario, appare già perfetta. Lo stesso Dan, assieme a Max, forma una coppia d’asce capace di spaziare senza tentennamenti di sorta sia nell’heavy metal, soprattutto se ci si focalizza sulla struttura dei soli, sia nelle dure e potenti ritmiche invero più caratteristiche del metal estremo (thrash e death). Così come senza pecche evidenti è, analogamente, la prestazione della sezione motrice a cura di Nick (basso) e Ale (batteria). Sono ben lontane le esagerazioni ritmiche dei blast beats e gli accidenti musicali del prog ma, coerentemente con il genere proposto, i due non perdono mai un colpo dimostrandosi sempre consistenti e precisi e, quando occorre – cioè durante le decelerazioni dei breakdown – , anche pesanti e cattivi. Si tratta in ogni caso di una prestazione complessiva più che buona la quale non lascia trasparire la giovane età dell’ensemble e che, nondimeno, ha già in sé tutte le necessarie caratteristiche di una produzione professionale in tutto e per tutto.

Un po’… imberbe, altresì, la scaletta delle canzoni. Escluso quanto accaduto per certi mostri sacri del metal, azzeccare tutte i brani di un’Opera Prima è impresa impossibile per chiunque. È più importante, forse, pensare in via prioritaria a fissare un proprio stile personale. E, in ciò, gli An Ocean Between Us ci sono riusciti. E poi, magari, concentrarsi sui pezzi, sì da renderli il più possibile omogenei fra loro. Qui c’è ancora del lavoro da fare, anche se s’intravedono bene le potenzialità in carico a Kla e soci. Alcuni episodi sono assai riusciti nel loro bilanciamento fra un mood spesso languido e melanconico, una melodiosità accattivante e un incedere pulsante e trascinante. Come “Live Together Die Alone”, per esempio, preceduta da un intro tanto breve quanto struggente, “Things Fall Apart”. Si possono citare, in più e per gli stessi motivi, “The Failings” (ottima), “Fringe” (baciata dall’heavy) e la conclusiva “The Road Not Taken”, calda e coinvolgente.

Tirando le somme non si può che premiare “The Failings”con una valutazione ben più che sufficiente: malgrado esso sia viziato da alcuni peccati di gioventù, lascia intravedere con chiarezza dei margini assolutamente rilevanti di miglioramento per gli An Ocean Between Us. Le idee ci sono, la voglia non manca, la determinazione si sente tutta. Manca, per ora, solo un pizzico di esperienza e ‘allenamento’ in più.  

Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Things Fall Apart 1:19
2. Live Together Die Alone 3:41
3. Here Comes The Storm 5:21
4. From Tears 4:02
5. The Failings 4:15
6. No Turning Back 4:16
7. Empty Hands 5:47
8. Fringe 4:10
9. Jump.Push.Fall 3:59
10. My Words And The Poison 4:10
11. The Road Not Taken 6:16

Durata 47 min.

Formazione:
Kla – Voce
Dan – Chitarra e voce
Max – Chitarra
Nick – Basso
Ale – Batteria
 

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