Recensione: The Illusion of Freedom

Di Stefano Ricetti - 24 Dicembre 2022 - 0:30
The Illusion of Freedom
Band: Trisma
Etichetta: Minotauro Records
Genere: Vario 
Anno: 2022
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
65

Nel momento in cui dietro a un qualsiasi moniker si scopre annidarsi tale Thomas Hand Chaste, dannato dell’heavy metal dal passato torbido (Death SS, Paul Chain Violet Theatre) è lecito attendersi un po’ di tutto e le certezze in materia vanno a farsi benedire.

Se con Witchfield, Sancta Sanctorum e When The Sun Comes Down tutto sommato l’estro e la verve del batterista (nel tempo divenuto polistrumentista) andava riconducendosi all’interno di solchi dalle caratteristiche note, dirette discendenti del gravoso passato di Chaste, con Trisma il risultato è quantomeno spiazzante.

Il progetto prende quota nel 2008, nel momento in cui Thomas si imbatte in un altro polistrumentista, Felis Catus (Felis Catus, Sinoath, Malarium). Il tempo di porre le necessarie basi e l’ingaggio della cantante Lyda Lilian (Desasterhate, Sionath, Notturno) nel 2021 costituiscono le pietre angolari sulle quali far nascere ufficialmente i Trisma e The Illusion Of Freedom, oggetto della recensione, ne costituisce l’esordio discografico ufficiale.

Griffato Minotauro Records, l’album si compone di dieci tracce per quarantasei minuti di musica e viene accompagnato da un booklet di otto pagine con tutti i tesi, alcune foto dei singoli componenti dei Trisma e una serie di inquietanti disegni sia in sottofondo che in rilievo.

Così come rappresentato in sede di lancio, The Illusion Of Freedom si snoda fra

racconti di decadenza sociale, visioni distopiche e conflitti tra sfere materiali e spirituali i Trisma percorrono un viaggio sonoro che abbraccia dark rock e doom metal, sensazioni wave e industrial, forma canzone e sperimentazione

Tutto dannatamente vero, il prodotto targato Trisma racchiude echi di Type O’ Negative, Antonius Rex, The Doors, Black Widow, Death SS, Violet Theatre oltre a tutto quanto elencato sopra.

Ottima la sinistra e nello stesso tempo celestiale “Looking Forward”, l’highlight del Cd Minotauro, mentre “Rosegarden Funeral of Sores” è la cover del pezzo di John Cale del 1979.

Okay la destrutturazione, il travalicare le regole, il dare spazio senza alcuna limitazione alla propria fantasia ed arte, massima e infinita libertà all’estro ma la sperimentazione non rischia poi di trasformarsi in croce e delizia? O forse è proprio in questa direzione che alberga la magia dei Trisma?

The Illusion Of Freedom è lavoro coraggioso, controcorrente, foriero di sensazioni arcane, stranianti, a tratti cinematografiche, horror ed ecclesiastiche. Una release affine a chi non s’accontenta dell’ovvio, del già sentito.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

Ultimi album di Trisma