Recensione: … the Infinite

Di Emanuele Calderone - 10 Novembre 2009 - 0:00
… the Infinite
Band: Lunaris
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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78

Problema comune a molte all-star band è quello di non riuscire a incidere dischi di una qualità che sia in linea con i nomi coinvolti nel progetto. L’album e il gruppo di cui parliamo, fortunatamente, non rientrano in questa categoria. I Lunaris donano infatti al mercato discografico un debut di buonissima qualità.
Il nucleo primario del complesso nasce in Norvegia nel 1995, ed arriva al traguardo del primo lp nel 2002, con una line-up così costituita:

– Maztema basso/voce (Spiral Architect)
– Balfori voce (1349)
– Asgeir Mickelson batteria (Spiral Architect/Borknagar)
– M chitarra
– Azark chitarra (Satyricon/Spiral Architect)
– Raymond Njerve tastiere

L’esordio, denominato “… the Infinite” si presenta già ad un primo ascolto ricco di influenze rielaborate tanto personalmente da render la proposta musicale del sestetto ben riconoscibile.
La musica qui racchiusa si potrebbe definire come un black metal che richiama alla mente gli Emperor, con l’aggiunta di strutture elaborate, arricchito da inserti elettronici, sinfonici, rare clean vocals e svariate incursioni nel technical metal proposto dagli Spiral Architect.
Diviso in 10 capitoli di minutaggio breve/medio (il brano più lungo “… of the One”, non va oltre i 4 minuti e 22 secondi), il disco riesce nell’impresa di coniugare complessità musicale e facilità di ascolto, grazie ad un song-writing di livello elevato e a soluzioni melodiche particolarmente azzeccate, che riescono a spezzare i momenti più tirati, dando un attimo di respiro all’ascoltatore, senza risultare però fuori luogo.

Durante l’ascolto di questo “… the Infinite” si possono incontrare alcuni brani che esemplificano in maniera chiarissima quella che è la filosofia musicale dei Lunaris. Tra queste tracce, la prima è senz’ombra di dubbio l’opener “In the Eyes of the Eretic”. Nei suoi 4 minuti abbondanti racchiude quasi tutte le caratteristiche a cui si faceva riferimento prima: introdotta da pattern elettronici, la canzone si tramuta ben presto in un tiratissimo pezzo black metal, dotato di gradevolissime linee melodiche sottolineate dal lavoro di chitarre e tastiere, messe in risalto dall’ottima prova di Njerve, sulle quali poggia bene l’acido scream di Balfori. Quest’ultimo viene accompagnato alle backing vocals dal bassista, anch’egli capace di una grande prova, sia in fase ritmica che solista.
Tra le migliori va segnalata “Mother of Storms”, probabilmente quella più ancorata alla tradizione di quel metal estremo e melodico figlio di bands che tanta fama hanno portato alla scena norvegese. Questa volta a destare interesse è il grande lavoro di ricerca in chiave melodica svolto dal sestetto. Ancora encomiable il lavoro strumentale svolto da ciascun elemento, con una nota di merito da destinare a Mickelson, capace di rendere assai varia la canzone a livello ritmico, grazie ad una prova magistrale.
Tra le più progressive citiamo invece la finale “Soulcrash”, nella quale ogni musicista riesce ad esprimersi al suo meglio. Il brano presenta complessi ed eleganti intrecci di chitarra che, uniti ad una ritmica in costante evoluzione, riescono a rendere il brano tra i più completi e migliori dell’intero album.
Il resto dei brani si muove più o meno sulle coordinate delle canzoni su cui ci si è soffermati, con risultati leggermente inferiori, sebbene soddisfacenti.
Per quanto riguarda la scelta dei suoni, ancora una volta il lavoro si dimostra azzeccato e capace di dare il giusto risalto a ciascuno strumento grazie ad un buon bilanciamento dei volumi.

Tirando le somme si può dire che questo “… the Infinite” non è un disco semplice e di assimilazione immediata, in grado di dimostrarsi comunque estremamente efficace grazie ad una certa longevità. Merito soprattutto della capacità di “schiudersi” poco alla volta, elemento che rende l’ascolto sempre nuovo ed in grado di regalare ogni volta sensazioni differenti.

Tracklist:
01 In the Eyes of the Heretic
02 Arise
03 … of the One
04 Si Vis Pacem, Para Bellum
05 Mother of Storms
06 Growth Denied
07 Primal Construction
08 In Contempt of Humanity
09 A Final Journey
10 Soulcrash

Emanuele Calderone

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