Recensione: The Last Dawn
La new wave of italian heavy metal, durante il proprio tortuoso cammino, ha lasciato dietro di sé una striscia considerevole di cenci intrisi di sangue e lacrime, un triste patrimonio delegato ai movimenti spontanei, ovvero non pilotati dai poteri più o meno occulti. Per i più giovani queste prime righe parranno slogan verosimilmente tratti dall’ultimo libro di fantascienza in libreria, proprio perché in un paese sempre più in balia della massificazione verso il basso orchestrata dal palazzo, certe manifestazioni istintive molto difficilmente nasceranno di nuovo.
Il cantante/chitarrista Alessandro Zazzeri, mastermind unico e incontrastato degli Zephyr, sa qualcosa dei canovacci di cui sopra, tanto che questo The Last Dawn rappresenta l’esordio ufficiale del Suo progetto, nato originariamente esattamente ventinove anni fa, nel 1979, in quel di Ravenna. Va però sottolineato che la band, durante gli anni della “Milano da bere” e più in generale di un’Italia comunque positivamente ardimentosa, si cava parecchie soddisfazioni: fra le altre spiccano i primi posti al Cantagiro 1982 e all’Heavy Mass di Pistoia, non mancano poi diverse apparizioni televisive sia su Rai 2 che su VideoMusic, epoca Kleever. Gli Zephyr vedono gli anni successivi intervallati da momenti di entusiasmo a situazioni paradossali, come quando il solo Zazzeri, in veste di one-man band, sta per incidere The Last Dawn nel 1989 e tutto sfuma all’ultimo momento. La formazione cambia componenti in continuazione finché Alessandro collabora con un altro combo di culto del metallo italiano: i Rex Inferi, periodo Like A Hurricane.
L’album, sicuramente atipico, passa da un sublime episodio di heavy metal dalla connotazione epica come l’opener The Last Dawn – l’highlight indubbio del disco – a un pezzo strano, imbarazzante, fuori dalle righe, che risponde al nome di Leave Me Alone. La timbrica eroica di Alessandro procura brividi antichi, peraltro mai sopiti, risalenti agli anni nei quali il metallo glorioso emetteva i primi vagiti, soprattutto oltre oceano. La title track citata sopra è talmente inquietante in questo senso che ci si chiede davvero come abbia fatto un pezzo del genere a rimanere nel cassetto per ventinove anni. Il full length, come da buona tradizione eclettica anni Ottanta, comprende varie sfaccettature della stessa medaglia e proprio in questo senso non stupisce che accanto a monoliti d’acciaio come sopra trovino spazio partiture più easy come Ride On e On The Way Out. La voce stentorea del factotum di Ravenna conduce per mano le continue intersezioni fra l’HM e l’Hard Rock presenti in Eyes of the Storm e Magic Times, un’accoppiata a metà fra i primi Queensryche e il Bon Jovi più duro.
Da brividi il lento Lady of the Dancing Water, intriganti le introspettive Please Don’t Go/Brain Insane e la diretta No More Jail. A mo’ di bonus track Andromeda Relix e New LM Records propongono cinque brani risalenti al triennio 1984-1986, fra cui i quattro del Demo 1985. Non si tratta però di filler messi per fare “spessore”, tutt’altro. For Love e seguenti costituiscono perle da scoprire in toto fra le quali si staglia Born To Run, famosa per essere stata, nel 1986, la sigla della trasmissione Road Show all’interno della sempre più compianta Videomusic.
Il Booklet è interessante quanto spartano: carina la foto degli Zephyr 1985 accanto a quella 2008 nonché le pagine con la storia della band sia in italiano che in inglese. La produzione risulta assolutamente in linea con un prodotto da vendere sul mercato odierno, quindi di livello.
The Last Dawn, a tutti gli effetti, si può considerare a pieno titolo una chicca per gli ancora numerosi estimatori della Nwoihm, uno di quegli album magnetici entrato, per usare un’allocuzione in voga, nell’immaginario collettivo, per il quale, fino a ieri, si era disposti a imbastire viaggi carbonari e misteriosi contatti pur di assaporare il fine lavoro dei misteriosi Zephyr di Alessandro Zazzeri.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
01 The Last Dawn
02 Ride On
03 Lady Of The Dancing Water
04 Please Don’t Go
05 On The Way Out
06 Leave Me Alone
07 Eyes Of The Storm
08 No More Jail
09 Magic Times
10 Brain Insane
11 For Love
12 Sweet Flying Eyes
13 Voices Of Ocean
14 You Give Me Feeling
15 Born To Run (sigla trasmissione “Road Show” 1986, su Video Music)