Recensione: The Legend of the Elves part.1

Di Emilio Sonno - 5 Marzo 2003 - 0:00
The Legend of the Elves part.1
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2003
Nazione:
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68

Prendete sei ragazzi, molte idee, tanta voglia di fare e soprattutto entusiasmo a non finire… e otterrete i The Fellowship of the Ring.
Sono questi, infatti, gli ingredienti principali del loro TLOTE che si fa apprezzare fin dal primo momento grazie ad un booklet, si un pò rustico, ma incredibilmente ricco di immagini che accompagnano con rigore le epiche liriche di un concept che almeno sul piano concettuale rimanda al genio creativo di Turilli e di Sammet. Il demo in questione rappresenta il primo episodio della saga, costituito da sette capitoli (escludendo la recente bonus track) che narrano di avventurosi viaggi attraverso terre sconosciute e inospitali, di battaglie contro mostri leggendari e di potenti maghi malvagi in linea con la più popolare tradizione fantasy; e se l’emerald bow, oggetto delle ricerche del protagonista del racconto, non può non ricordare la celebre emerald sword rhapsodiana, le somiglianze non si spingono troppo oltre, in particolar modo se ci si riferisce alla musica: e già perchè quello che ancora non ho detto è che a dispetto di quanto si possa intuire fin qui, ad accompagnare quest’avvincente storia non sono affatto sonorità power, nossignori!, ma un poliedrico prog rock tanto melodico (e quasi pop) in alcuni tratti quanto grintoso in altri, che di power ha perlopiù diafani riferimenti a Dio e Helloween, mentre risente molto dell’influenza epica degli inossidabili Manilla Road e ancor più di quella di innumerevoli artisti rock e HR.
A fare da incipit ci pensa una suggestiva overture sinfonica, dal sapore un pò “midi“, che gradatamente introduce The Emerald Bow Of The Elves, una song complessa e articolata dove a farla da padrone sono le raffinate tastiere barocche di Marcello Piccinini, fondatore e mastermind del gruppo, capace di arricchire con sapiente maestria strutture che nonostante i piacevoli inserti sinfonici apparirebbero troppo minimali. Beyond The White Sea è una breve strumentale, molto bella, che precede un’altra stupenda canzone: Journey To Galadar, dove al microfono, al posto del discreto Daniele Pantieri, fa la sua comparsa la talentuosa Annalisa Rattini, dalla voce molto sensuale che ben si sposa con l’atmosfera del disco.
Ancora un altro intermezzo sinfonico prima di Red Dragon, vero masterpiece dell’intero demo-cd: molto grintosa grazie ad un riffing molto power-oriented di Stefano Casadei, mentre i giri tastieristici sono veramente fantastici e ricordano molto Eddy Antonini in quanto a stile. Peccato che qui la sezioni ritmica, molto intensa, risulti un pò in ombra: sia Ivan Djurdjevic (batteria) che Luca Giuliani (basso) infatti non riescono a farsi apprezzare al cento percento per via di una produzione non proprio ottima. The Valley Of Demons è l’ultima, pregevole, canzone del concept che non viene adeguatamente valorizzata dalla voce di Daniele che appare, a mio giudizio, un pò troppo impostata e meno naturale che in altre occasioni.
In definitiva i margini di miglioramento ovviamente ci sono, tuttavia riguardano principalmente produzione e mixaggio poichè sembra comunque che i nostri sei sappiano il fatto loro: ne è la prova questo lavoro che nonostante i suoi piccoli difetti riesce a suscitare impressioni molto positive. Da tenere sott’occhio!

Emilio “ARMiF3R” Sonno

Tracklist:

Prelude: The Legend of the Elves
Chapter 2: The Emerald Bow Of The Elves
Chapter 3: Beyond The White Sea
Chapter 4: Journey To Galadar
Chapter 5: The Land Of Fate
Chapter 6: Red Dragon
Chapter 7: The Valley Of Demons
Bonus Track: Journey To Galadar 2003

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