Recensione: The Luciferian Crown

Di Benedetto Landriscina - 5 Ottobre 2018 - 0:10
The Luciferian Crown
Band: Archgoat
Etichetta:
Genere: Black 
Anno: 2018
Nazione:
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70

Iniziamo con una piccola ma doverosa premessa: gli Archgoat , storica band Black/Death Metal Finlandese, giunge finalmente al loro quarto full-lenght della loro quasi trentennale carriera costantemente arricchita tra un Full e l’altro da svariati demo, EP, split e quant’altro. Nel lontano 1989 Ritual Butcherer e Lord Angelslayer, rispettivamente chitarra e basso più cantato, decidono di dare vita a questa orribile creatura dal nome Archgoat dediti ad un Black/Death metal davvero marcio, macabro, oscuro e blasfemo come le loro menti perverse seppero creare, e in effetti il loro intento riesce alla perfezione, basti ascoltare le loro prime release come la demo “Jesus Spawn” oppure “Angelcunt” (recentemente ristampato per la Debemur Morti Productions) per rendersi conto con chi hanno a che fare le nostre orecchie e anime quando ci imbattiamo nell’ascolto della loro musica!

C’è da dire che con band come gli Archgoat , quasi si annulla il concetto di sola musica, in quanto la loro arte è qualcosa che abbatte quella barriera di un semplice ascolto di musica metal: essi hanno creato nel corso degli anni una specie di vortice, capace di farci penetrare in quella dimensione in cui ha luogo la dannazione eterna e tutti i loro lavori ne sono la prova, dato che ogni disco è un parto diretto dagli inferi, senza compromessi (com’è giusto che sia), un platter adatto solo ed esclusivamente agli amanti del genere con tematiche affini!

Senza dilungarci troppo in altri futili dettagli , arriviamo direttamente ai giorni nostri con il loro ultimo lavoro dal titolo “The Luciferian Crown”, acclamato (a ragion veduta) da pubblico e critica (compreso il sottoscritto) un capolavoro ancor prima di essere stato rilasciato ufficialmente. Sto esagerando? Non credo…ma adesso entriamo nel dettaglio di questo disco: dopo un attenta ispezione dell’artwork, ennesima prova che in molti casi è davvero l’abito a fare il monaco dato che rappresenta concretamente ciò che le nostre orecchie dovranno subire, sono passato direttamente all’ascolto dell’opera che, come già avevo previsto, ci comunica che anche questa volta gli Archgoat non si sono smentiti affatto, pur precisando che in questo loro nuovo capitolo discografico c’è qualche aneddoto in più ad arricchire le sue fondamenta: tanto per cominciare, in questa occasione la band di Turku ha deciso di affinare di più la produzione del disco, fattore che chi ha masticato tutti i loro dischi sicuramente avrà notato sin dal primo impatto. Quindi i riff risultano più nitidi, in modo tale da non ricreare il famoso muro sonoro di “Whore of Bethlehem”, senza però perdere alcun briciolo di quella malvagità e cattiveria che da sempre li contraddistingue.

La produzione però, non è il solo dettaglio ad emergere: basta ascoltare il primo brano del disco per notare la presenza di un breve assolo di chitarra, elemento abbastanza raro nel loro sound e qui in grado di rendere il brano ancora più calzante. Sempre proseguendo l’ascolto dell’ album, ci si imbatte in una ‘Darkness Has Returned’, brano dotato di un riffing molto semplice quanto efficace, al punto da risultare immediatamente memorizzabile e rendere il brano stesso uno dei più riusciti del disco. Il platter così continua a girare, offrendoci altre chicche come ‘Star of Darkness and Abyss’, caratterizzate da un tono decisamente più epico e gelido alternate ad altri brani che riprendono classicamente loro stile realmente unico di questa band. Con “The Luciferian Crown” i finnici hanno quindi voluto mettersi alla prova, cercando di non offrire il solito album ordinario come si suol dire, ma bensì cercando di conferire una marcia in più al loro sound invalicabile: a conti fatti, il test è stato superato alla grande, a riprova del fatto che molte copie del disco uscite in edizione limitata sono andate già sold out.

Se non lo avete ancora preso, cercate di rimediare al più presto e siate consapevoli , una volta ottenuta la vostra copia, di farvi massacrare anima, corpo e sopratutto orecchie con un nuovo macigno intriso di malvagità, blasfemia e dannazione, perché è tutto ciò che vi offrirà “The Luciferian Crown”.

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