Recensione: The Sceptre Of Deception

Di Eugenio Giordano - 12 Ottobre 2003 - 0:00
The Sceptre Of Deception
Band: Falconer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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78

I Falconer sono nati dalle ceneri dei black metallers Mithotyn e con questo “The sceptre of deception” giungono alla terza prova sulla lunga distanza sotto la guida della Metal Blade tedesca che gli garantisce la massima qualità sonora e una notevole sponsorizzazione in giro per l’Europa. Il gruppo svedese è ormai diventato uno dei riferimenti principali per quanto riguarda l’epic metal nel Vecchio Mondo, nelle successive produzioni i nostri hanno forgiato il loro stile e sono finalmente riusciti a trovare una line-up stabile. I Falconer sfornano in questa occasione il loro platter più potente e maturo riuscendo a bilanciare con ispirazione la loro verve epica e la forza oscura degli arrangiamenti dei loro brani. Sotto il profilo lirico il disco è un elaborato concept, quasi un thriller, su una vicenda storica medievale incentrata sull’eredità dello scettro del sovrano Magnus Ludulas che nel 1290 aprì le ostilità fra le casate Danesi e gli invasori provenienti dalla Russia. Senza essere banali o ripetitivi i Falconer sanno rielaborare gli stilemi classici del genere, ma a questi elementi vengono aggiunte le caratteristiche distintive del gruppo, come un cantato molto frontale e convincente e gli ottimi riff oscuri che si riallacciano ai maestri del genere, come gli Omen.

Il nuovo cd si apre con la bellissima “The coronation” sfacciatamente manowariana e decisamente epica nel suo incedere quasi marziale e inarrestabile, già da questo primo frangente si apprezza una certa verve oscura e malefica alla base dei suoni del disco. La seconda e più veloce “The trial of flames” non perde l’eleganza della precedente traccia e si rivela una track fluida e frontale, decisamente libera da paragoni e riferimenti al classico power metal svedese, nella sezione ritmica si possono ancora percepire gli echi black metal delle origini del gruppo. Ottima prova di epic metal, la terza “Under the sword” che ci rimanda al metal americano cadenzato e oscuro, a questo mood degli arrangiamenti si unisce un forte refrain epico nel ritornello davvero bene interpretato dal vocalist. Più elaborata e ambiziosa “Night of infamy” procede in modo molto elegante tra parti veloci e improvvise aperture sonore medievali dove i Falconer possono mostrare tutto il loro impegno in fase di song-writing, il brano rimane sempre efficace e convincente anche se si dimostra più complesso dei precedenti. Veramente bella “Hooves over north land” è una prova di epic metal degna dei nostri DoomSword, quindi potete immaginare riff potenti e trascinanti, linee vocali evocative e drammatiche unite a una atomosfera tersa di epicità e coraggio. I Falconer ricordano i migliori Blind Guardian con una canzone veloce ed elaborata come “Pledge of freedom” che alterna con grande efficacia strofe veloci e dal sapore power con intermezzi acustici ed evocativi, il tutto bilanciato in modo intelligente ed efficace senza snaturare o appesantire l’ossatura del brano. Stesso discorso per la successiva “Raven hair” che si dimostra una canzone frontale e trscinante, forse il momento più power metal oriented del disco, comunque i Falconer non scadono in facili refrain mantendosi coerenti ed oscuri anche in questa occasione. Molto più elaborata e ambiziosa la title track si snoda in più di sette minuti di metal veloce e dal forte gusto epico, in ogni momento del brano si possono apprezzare soluzioni e arrangiamenti dal sapore medievale. Bella e rallentata “Hear me pray” si rivela una marcia funebre marziale e crescente, il riffing lento e pesante unito al refrain epico e ridondante del ritornello convincono fin dal primo ascolto. Il disco si chiude con l’acustica “Child of innocence” che si pone anche come la conclusione del concept tematico alla base del disco, un finale pieno di emozione ed eleganza.

Insomma una ottima prova discografica che aumenterà il consenso e l’attenzione nei confronti dei Falconer, gruppo sempre più centrale nella realtà del metal epico europeo di oggi.  

1 The coronation
2 The trial of flames
3 Under the sword
4 Night of infamy
5 Hooves over north land
6 Pledge for freedom
7 Raven hair
8 The sceptre of deception
9 Hear me pray
10 Child of innocence

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