Recensione: Twilight Gate [EP]

Di Ottavio Pariante - 12 Ottobre 2012 - 0:00
Twilight Gate [EP]
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Anno: 2012
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75

I Twilight Gate sono una giovane e talentuosa band proveniente da Bari. Sono nati artisticamente nel 2008 da un’idea del chitarrista e compositore Gaetano Rossiello, vero leader e mastermind del gruppo. Con lui, un manipolo di bravi ragazzi ed ottimi musicisti: Stefano Fiore, voce del gruppo, dotato di una grande estensione vocale, nonché autore della maggior parte dei testi; Jimmi Troccoli, chitarra, e il duo Carlucci e De Nicolò alla sessione ritmica, rispettivamente basso e batteria.
Per quanto riguarda il lato prettamente musicale, sono autori di un power metal melodico di chiaro stampo nord-europeo, arricchito da leggere influenze progressive, mai comunque ingombranti e ben inserite nel songwriting.
Twilight Gate, oltre ad essere il monicker della band, rappresenta anche il titolo del primo capitolo discografico della band pugliese oggetto della recensione.
Un EP di sette pezzi (tra i quali figura anche “Catch the Rainbow”cover dei mitici Rainbow) per una durata di circa mezz’ora di ottima musica che sorprenderà, non tanto per l’autenticità della proposta, ma per la personalità con la quale viene suonata.
Una carriera da poco iniziata, in totale evoluzione, che poggia su solide basi costituite da un gran lavoro di squadra e un songwriting già piuttosto maturo che solo con il tempo potrà raggiungere la massima espressione. Un viaggio intrigante e irto di ostacoli quello che attende la band pugliese, già contraddistinto però da qualche soddisfazione, soprattutto in sede live, con il trionfo al “Salento metal contest” e la partecipazione all’Agglutination Metalfest tenutosi lo scorso Agosto.
Potenza, ritmo, ma soprattutto una massiccia dose di melodie fresche e arrangiamenti raffinati, sono i punti di forza di questo autoprodotto, miscelate con grande cura e supportate da una grande tecnica di base della band.

I Twilight Gate con il loro EP omonimo, non inventano nulla, ma sviluppano il loro sound in maniera così personale da sembrare autentico.
Già dalle prime note dell’intro “Scent of Twilight”, la band cerca un collegamento intimo ed emotivo con l’ascoltare, avvalendosi di strutture semplici e immediate. Un intreccio morbido di chitarra e tastiere a fare da ponte verso il primo vero brano intitolato “Fate”. Qui le atmosfere cambiano, i richiami maideniani esaltano il pathos di un pezzo che da lì a poco esploderà con tutta la sua forza. Il power metal tanto amato dai nostri si distende in un up-tempo veloce e intenso, per niente scontato, pregno di cambi di ritmo e umori, per poi esaltarsi in un refrain epico e di facile presa.
La band pugliese continua in maniera indisturbata con lo svolgimento del suo songwriting anche con la successiva “Land of the Wiseman”, un brano che mantiene costante il livello qualitativo dell’EP verso l’alto. In questo episodio, tutte le buone cose espresse fino ad ora sono arricchite da intriganti “stop & go” ben posizionati nell’incedere del pezzo rendendolo ancora più personale e spiazzante.
Nei sette pezzi di questo primo vagito discografico dei Twilight Gate c’è anche il tempo per una ballad, tanto dolce quanto ipnotica. Un pezzo di per se non facilissimo da inquadrare, in quanto si avvale di una melodia molto ricercata, impreziosita da divagazioni progressive molto interessanti. Ostica anche dal punto di vista esecutivo, necessita di qualche ascolto in più rispetto alle altre per essere assimilata al meglio, ma alla lunga risulta piacevole e s’incastona perfettamente nel mosaico sonoro ben imbastito dalla band fino ad ora.
Il tempo di ascoltare la breve, ma spettacolare, strumentale “Through the Gate” che veniamo catapultati con rinomata forza nell’ultima e conclusiva “Portrait of the Warlord”, il brano più feroce ed esplosivo dell’intero lotto. Un pezzo distruttivo che raccoglie le straordinarie armonie dell’intro precedente, esaltandole alla velocità della luce.
Non solo velocità e potenza in questo pezzo, ma tanto tecnicismo mai fine a se stesso.
Una chiusura veramente degna, senza dimenticare anche l’ottima interpretazione di un vecchio classico come “Catch the Rainbow” per un esordio veramente interessante e confortante.
Un lavoro sicuramente gradevole, non privo di qualche lacuna, ma che rappresenterà un buon viatico per un futuro luminoso.

Ottavio ”octicus” Pariante

Tracklist:
01. Scent of Twilight
02. Fate
03. Land of the Wiseman
04. Starlight Memories
05. Through the Gate
06. Portrait of the Warlord
07. Catch the Rainbow (Rainbow cover)

Line Up:
Stefano Fiore (Voce)
Gaetano Rossiello (Chitarra & Piano)
Jimmy Troccoli (Chitarra)
Luciano Carlucci (Basso)
Giacomo De Nicolo (batteria)

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