Recensione: Unpopular

Di Matteo Bovio - 25 Giugno 2003 - 0:00
Unpopular
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Anno: 2003
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65

Un gruppo da prendere con le molle, da valutare con molta attenzione, e con davanti a sè un futuro in realtà ancora tutto da decidere, proprio musicalmente parlando. E un cd che parte con una traccia bellissima, dal nome “Start To Blame”, ma che porta con sè molti segni, nascosti e non, di quello che potrebbe essere una direzione assolutamente indesiderata. In questo primo episodio emerge dapprima un’attaccatura alle melodie e alle soluzioni di quello che fu With Fear I Kiss The Burning Darkness, cosa che chiaramente mi aveva lasciato allibito; subentrano in seguito aperture molto più moderne e stacchi vagamente alla Callenish Circle che hanno subito bloccato il mio entusiasmo, il quale è poi precipitato con l’ascolto di “Gorevolution”. Spero sinceramente che questo sia un episodio isolato e che nel futuro di questo gruppo scompaiano questo genere di canzoni, altrimenti ci ritroveremo con l’ennesimo gruppo fotocopia delle sonorità melodiche che sinceramente stanno veramente stufando.

Con “Replier” bene o male il morale si rialza, i clichè tendono a sparire all’orizzonte, e tutto torna in linea di massima ad un livello più che accettabile. Una traccia a dir la verità non molto accattivante, ma perlomeno che mette in luce uno stile più personale, libero dai dettami di un genere che sta diventando più una moda che altro. Con “Take My Body To Replacement” gli Hycon Of Hyemes si giocano poi la loro carta “melodica”. Un episodio decisamente soddisfacente, che dimostra appunto l’assoluta mancanza di necessità di dipendere dagli standard dettati dai milioni di gruppi fotocopia che stanno emergendo in europa. Belli gli arrangiamenti, che restituiscono immediatamente all’ascoltatore la struttura melodica della canzone, e buona la costruzione in sè delle varie parti, al punto che i 7 minuti e più passeranno come se niente fosse.

A chiudere è “Asphyctic Song”, altro episodio per cui vale il discorso generale fatto su “Replier”, e che dunque non ci regala un finale memorabile ma nemmeno abbassa la qualità generale del cd. Un album che permette in linea di massima di inquadrare il gruppo, ma che lascia seri dubbi su quale sia la reale strada che vogliano intraprendere. Ancora non è ben udibile uno stile definito, e troppe volte si incappa in passaggi che sono immediatamente riconducibili a qualche altro gruppo. E questo non è certo un dettaglio, in un epoca in cui non si tiene più il conto dei nuovi gruppi che ogni settimana entrano in gioco.

Unpopular per essere il secondo mcd del gruppo doveva forse essere un attimino più incisivo. Dettagli (come il materiale multimediale presente) fanno veramente sottintendere una voglia di lavorare e di sudare più che encomiabile, ma ripartendo da un discorso che badi solo alla musica ancora non ci sono tutte le doti per poter veramente competere con gli altri gruppi al di fuori dell’Italia. Mi auguro di tutto cuore che gli Icon Of Hyemes trovino la propria strada, e che questa sia quanto più lontano possibile dai sentieri battuti da gruppi la cui longevità è già segnata da tempo…
Matteo Bovio

Tracklist
01. Start To Blame
02. A Cruel Avantgarde Part I: Gorevolution
03. A Cruel Avantgarde Part II : Replica
04. Take My Body To Replacement
05. Asphyctic Song

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