Recensione: White On Blue
Göran Edman – Vocals
Lars Hallbäck – Guitars
Sven Lindvall – Bass
Richard Stenström – Keyboards
Per Lindvall – Drums and percussion
Pablo Cepeda – Conga/bongo
Nina Inhammar – Background vocals
Ecco un esempio classico di disco arrivato in ritardo nel tempo che scandisce le singole fasi della storia del rock. Dopo aver superato in maniera elegante le prime tracce del disco, il gruppo svedese forte di personaggi non indifferenti si sgretola fra le mie orecchie con brani scadenti sia dal punto di vista dell’originalità compositiva che per quanto riguarda la capacità di imporsi in un contesto competitivo come quello che ormai circonda qualsiasi gruppo si serie intenzioni. Tuttavia concedo la sufficienza ad un album che vanta una produzione fra le migliori che io abbia mai avuto il piacere di conoscere, inoltre l’esecuzione è praticamente perfetta e gli arrangiamenti ben studiati, anche se ogni brano sembra calcare troppo la mano sulle tematiche melodiche principali sfiorando la nausea degli appassionati della tecnica. Queste considerazioni per farvi capire che sto parlando di un lavoro assolutamente piacevole ma in ritardo di quasi venti lunghi anni sulla capacità di impressionare chi ascolta i primi lavori di una nuova formazione europea, facendo perno su metodi compositivi, scelta dei suoni e ritmiche decisamente ottantiane, con una somiglianza imbarazzante nei confronti dei capolavori firmati da Toto e Chicago. Infatti niente di male nel riprendere strade percorse parecchi anni fa, questo non significa però fare a meno di una propria personalità artistica e soprattutto di un carattere che in qualche modo possa ricondurci al nuovo millennio ormai iniziato da un pezzo. Troppo facile cambiare poche note.
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
01. The Day The Music Die
02. Did You Really?
03. Vanity Fair
04. Flying
05. A Deeper Shade Of Love
06. Thorns Of Life
07. Loving Eyes
08. Time
09. Don’t Really Matter
10. You