Recensione: Willkommen Folk Tell Drekka Fest!

Di Alessandro Zaccarini - 29 Aprile 2005 - 0:00
Willkommen Folk Tell Drekka Fest!
Band: TrollfesT
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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83

Uuuaaaaarghhhh!!! Benvenuto, popolo, alla festa alcolica! Credetemi cari folkettoni di TrueMetal, questa è una sagra che vi entusiasmerà e risveglierà i vostri istinti più animaleschi e selvaggi: era dai tempi di Midnattens Widunder che non si sentiva un disco così primitivo e selvatico, vivace e rustico, uscire dalle foreste scandinave.

Attendevo questa uscita da mesi, ed ecco finalmente ripagata la mia attesa. Cori, grida, urla, melodie veloci e trascinanti che poggiano su ritmi vertiginosi, tavolta black, talvolta death, talvolta thrash, in una incarnazione ottimamente riuscita dello spirito più puro e rozzo di questa musica… Trollfest, siate i benvenuti.

Come la quiete prima della tempesta, l’allegro intro Trollfest ci guida verso il detonare improvviso della feroce title-track Willkommen Folk Tell Drekka Fest!: riffing violento e spedito, dinamica travolgente, break centrali in ternario a base di melodie folk e voce ruvida e screanzata. Eccovi servito su un piatto d’argento un pezzo che ci rivela immediatamente quali siano i mentori morali della band: i geniali Finntroll, maestri indiscussi del genere. Per tutta la recensione non sarà possibile non citare più volte TrollHorn e compagni, poiché proprio i troll della costa baltica sono le dichiarate muse ispiratrici della neonata formazione norvegese, e la loro influenza ha investito la genesi di questo lavoro come un tifone estivo.
Tra le gemme dell’album spicca sicuramente Helvetes Hunden Garm, la quale mette in mostra, oltre alla band alle prese con ululati, ringhi e un repertorio completo di versi da canide che sfociano in un ritornello geniale, uno degli accorgimenti più riusciti dell’album: la doppia voce maschile growl/screaming. Talvolta sulle stesse linee melodiche, talvolta sole, l’uso di questo tipo di vocals risulta davvero azzeccato e trascinante, in un assoluto trionfo di atmosfere crude e selvagge. En Ytterst Heftig Sak nasce in un veloce e movimentato arpeggio folk per sfociare in una cavalcata in levare che si infrange gettandosi nella parte centrale del brano, lenta e sofferta, in cui compaiono i versi sgraziati dei troll norvegesi. Finale di nuovo affidata alla frenetica cavalcata strumentale di inizio episodio. Di diverso impatto la successiva acustica Sagaen Om Suttungs-Mjød, che si muove sulle orme di Visor Om Slutet in un’apoteosi folk con melodie semplici e orecchiabili sormontate da cori da osteria. Il continuo citare, volontariamente, i maestri Finntroll, ci porta alla cadenazata Der Erste Krieg, composizione che nel proprio viaggio musicale non manca di strizzare l’occhio agli episodi della saga dei preti divorati dai troll di Batuvisan, Kyrkovisan e Marknadsvisan (sentite i versi e l’agguato di inizio brano) e al capolavoro Rivfader (seguite con attenzione l’attacco e tutta la seconda sezione del pezzo). È comunque una composizione dalle due facce: a una genesi epicheggiante, con rumori di battaglia e batteria dalla cadenza quasi marziale, si contrappone una tumultuosa seconda frazione, impetuosa e spedita, appunto nel pieno stile della polka-black di Midnattens Widunder. Conclusa questa nuova piccola perla, ci si trova di fronte a Du Kom for Seint… un brano che si apre in maniera assolutamente spensierata e travolgente, per poi alternare continui passaggi estremo/folk a un refrain corale colonna portante del theme che ritroveremo proposto in maniera differente più avanti. Nella transitoria Trollkamp è nuovamente la scuola Finntroll a dominare, riportando alla mente un episodio spensierato come Bakom Varje Fura, mentre in Die Ürgammal Gebräu ritroviamo gli stilemi più canonici di questo debut: un pezzo vivace basato su parentesi folk accattivanti e linee vocali splendidamente villane, con un’attitudine rozza e tremendamente indisciplinata. I toni si fanno più drammatici nella successiva Offer-Visa, a giudizio di chi scrive il pezzo meno ispirato dell’album, la quale ci propone una struttura thrasheggiante (nuovo stile) su cui poggia un cantato molto sofferto e meno sconsiderato di quanto sentito fino ad ora. In un crescendo della nuova virata atmosferica dell’album, Der Tag Nach-Hinter, lenta e maligna, nasce nel rumore della pioggia e si sviluppa tra cori bassi e sofferti. Tra tutti gli episodi del disco, questo è sicuramente quello che più si avvicina alla tradizione minimalista, con il suo procedere blando e ossessivo, e la sua indole che resta idealmente in disparte rispetto agli altri segmenti del lavoro, avvicinandosi senza troppe remore a una concezione più canonica del metal estremo.
Tra grida alcoliche, dialoghi di voci palesemente ebbre e rumori di stoviglie, il disco si chiude nella maniera migliore possibile con …Nå Må Du Drikka Mest!, un inno da taverna degno del migliore Onkel Tom, che riprende il theme di Du Kom For Seint e lo ripresenta in maniera acustica e ancor meno seriosa, in un apice di birra e allegria.

Non fate l’errore di pensare che per fare un disco del genere basti trovarsi un pomeriggio e ubriacarsi, perché analizzando con attenzione questo debut dei Trollfest ci si imbatte in una serie di accorgimenti davvero niente male. Cambi di tempo e di atmosfera mai deleteri, ritmiche varie e coinvolgenti, una quantità di strumenti davvero impressionante (per darvi un’idea: didjeridoo, banjo, trekkspill, mandolino, tromba, tresleiv, vaske-brett, egg, triangolo, bjelle, treklosser, kulepenn, gryter, munnharpe, egle, finger-knekk, gulv-pauke, tamburello, streskoffertlas, sagblad, bouzouki, piano, tuba, koffert, chitarre a 6 e 12 corde, ol-flaske, tzouras e compagnia) e liriche che si spostano dal norvegese al tedesco arcaico fino a una forma antica di norvegese.

Insomma, cari Trollfest, possano gli dei far sbucare un ruscello di birra a fianco delle vostre case, perché ve lo meritate: grezzi, violenti, casinisti, screanzati, birraioli, anticristiani e festaioli, siete quanto di più si possa chiedere a un debut album folk metal.

Skål Trollfest, skål!

Tracklist:
01. Trollfest (La festa dei Troll)
02. Willkommen Folk Tell Drekka Fest (Benvenuto popolo alla festa alcolica)
03. Helvetes Hunden Garm (Garm il cane infernale)
04. En Ytterst Heftig Sak (Una faccenda estremamente violenta)
05. Sagaen Om Suttungs-Mjød (La saga dell’idromele di Suttung)
06. Der Erste Krieg (La prima guerra)
07. Du Kom for Seint… (Sei arrivato troppo tardi)
08. Trollkamp (La battaglia dei troll)
09. Die Ürgammal Gebräu (La birra ancestrale)
10. Offer-Visa (I canti sacrificali)
11. Der Tag Nach-Hinter (Il giorno antico)
12. …Nå Må Du Drikka Mest! (Ora devi bere più di tutti)

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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