Recensione: Your Vagina Is Sick…

Di Stefano Risso - 30 Gennaio 2008 - 0:00
Your Vagina Is Sick…
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Your Vagina Is Sick…, ovvero quando si dice mettere subito le
cose in chiaro. Titolo, monicker, e copertina sono quanto di più esplicito per
mettere in guardia o sull’attenti, detrattori e appassionati, sul contenuto di
questo album, il secondo full-length degli abruzzesi Bestial Devastation,
dopo il debutto Splatter Mania.

Un album dall’intento semplice: devastare qualsiasi cosa, distruggere,
sminuzzare apparati uditivi, rendere in poltiglia coclee e timpani, istigare
l’ascoltatore a indossare camice, guanti, mascherina, brandire una mannaia e
divertirsi dando sfogo a tutto il proprio sadismo. Un concentrato di grindcore/brutal
espresso nella maniera più classica possibile, attraverso brani semplici, veloci
e diretti come un proiettile sparato in pieno volto, canzoni che si susseguono
senza sosta, variando quel tanto che basta per passare questi venticinque minuti
scapocciando a più non posso e godendo della violenza a fiumi che i Bestial
Devastation
riescono ad esprimere.

Mi pare ovvio che Your Vagina Is Sick… non è adatto per
tutti, qui solo gli appassionati più intransigenti potranno scorgere buona
musica. Non troverete alcuna novità sul tema, quindi se cercate le derive più
moderne del genere è meglio rivolgervi altrove. I ragazzi si mantengono su
schemi ormai collaudati, che senza l’adeguata preparazione potrebbero diventare
il principale difetto del disco. Invece i Bestial Devastation scongiurano
il pericolo con una prova convincente, con riff che macinano all’impazzata,
batteria minimale e fulminea, e due voci, una fognata, l’altra urlata, in grado
di non annoiare, di rendere i brani coinvolgenti, con sapienti stacchi e
ripartenze assassine, giocando su variazioni sì prevedibili, ma altrettanto
efficaci.

Inutile segnalare un brano in particolare, Your Vagina Is Sick…
è un blocco unico che va preso per quello che è, prendere o lasciare. Le qualità
ci sono tutte, resta solo il fatto che in una scena affollata come quella del
grind/brutal di stampo gore, riesce difficile emergere. Da appassionato, credo
che al giorno d’oggi il tempo dei titoli presi da un libro di microbiologia (non
fatemelo ricordare!) non dico sia passato, ma a mio avviso non “impressiona” più
nessuno. Forse sarebbe meglio cercare una via meno semplicistica per potersi
esprimere. Ma questo è un discorso di carattere generale che sarebbe troppo
lungo e inopportuno trattare in sede di recensione.

Stefano Risso

Tracklist:

1. Staphylococcus Aureus 02:13
2. Ureaplasma Urealyticum 01:43
3. Treponema Pallidum 02:17
4. Candida Albicans 01:47
5. Chlamydia Trachomatis 01:36
6. Calymmatobacterium Granulomatis 02:05
7. Gardnerella Vaginalis 01:37
8. Phthirus Pubis 00:59
9. Papilloma Virus 01:59 (mp3)
10. Trichomonas Vaginalis 02:08
11. Neisseria Gonorrhoeae 02:24
12. Herpes Genitalis 01:47
13. Streptococcus Agalactiae 02:20

Ultimi album di Bestial Devastation