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No Reason (Alessandro Palumbo)

Di - 19 Agosto 2011 - 10:00
No Reason (Alessandro Palumbo)

‘Raccontiamo fatti reali, situazioni che accadono ogni giorno nel mondo: discriminazioni, omicidi, violenze, vigliaccherie… crudeltà delle persone. Tutto in un ottica molto cinica e triste, perché questo non è il mondo in cui vogliamo vivere
(Alessandro Palumbo)

“Trust Me” è l’esordio discografico dei giuliani No Reason, una band interessante, autrice di una musica estrema, tecnica, violenta, cantata con palpabile veemenza da Alice, vera e propria scoperta del territorio italiano dove vige la legge dell’estremo. Il sound della band è accattivante, mescolanza tra quanto di più groove si possa trovare ora sul mercato con la ricercatezza tecnico/melodica degna dei migliori interpreti dello swedish prima e del thrash melodico poi. Infine, il tutto è mescolato a un’attitudine hardcore di non poco conto. Abbiamo inquadrato la band con il nostro interlocutore, Alessandro, il chitarrista del gruppo triestino…

…siamo un gruppo che vuole dire la sua, che vuole affrontare il mondo di petto, face to face. Vogliamo essere più diretti possibili, far capire che anche nell’underground ci sono musicisti e artisti che vogliono trasmettere emozioni, idee, ecc… Noi ce la stiamo mettendo tutta, speriamo quindi di arrivare a più gente possibile per condividere la nostra musica e i nostri pensieri.A livello musicale posso dire che l’originalità del gruppo è avere Alice come cantante. Trovare una ragazza che sprigiona tale energia sia sul palco, sia sull’album non è da poco!

Ricordi il primo giorno che siete entrati in sala prove? Ci racconti qualche aneddoto?

Uhh!!! Sono passati più di dieci anni e sono rimasto solo io da quel giorno! Come credo sia normale, abbiamo iniziato a fare qualche cover per poi concentrarsi su qualche riff e jammare assieme per capire cosa poteva venir fuori; all’epoca eravamo principalmente un gruppo hardcore, poi pian pianino abbiamo virato verso un genere molto più metal.
Di aneddoti ce ne sono a migliaia, da sala prove che chiudevano senza sapere il perchè, a elementi del gruppo che mollavano per crisi mistiche ed esistenziali. Praticamente la line up del debut album è stabile da due anni circa.

…e come è andata la prima uscita ufficiale live?

Eravamo in un pub e, verso metà dello show, i gestori volevano che suonissimo qualcosa di più tranquillo! eheh… Ma alla fine ci siamo divertiti, ed è stato questo l’importante!

Scommetto che avete pescato quanto di meglio ‘Amici di Maria de Filippi’abbia promosso nel corso degli utlimi anni… eheh

Quasi… gli abbiam sparato una cover dei Machine Head!

Dopo queste brevi informazioni, veniamo alla musica. Il debutto abbraccia molti stili espressivi. La melodia di stampo metalcore si fonde al death metal melodico, fino al deathcore… Ti premetto che non mi piace per nulla etichettare la musica, ma è necessario dare un’idea a chi legge. Quali sono le vostre ispirazioni di gioventù?

Siamo nati prima come ascoltatori e poi come musicisti, quindi l’idea principale è quella di fare musica che per prima cosa piace a noi. Quando ascolto un gruppo cerco di sfogarmi e di diventare tutt’uno con la musica. Quindi, quando creiamo canzoni, cerchiamo di far uscire quello che sentiamo dentro: se il riff di chitarra non ci dice niente e non lo sentiamo nostro, viene scartato e si riinizia da capo. Quello che senti in “Trust Me” è il lavoro e lo stato d’animo di due anni di sala prove con tutte le influenze negative e positive. Se dobbiamo fare nomi di gruppi o etichette di generi, l’influenza principale all’inizio del gruppo è stato il thrash stile Slayer, per poi passare a generi più moderni come il death svedese alla Dark Tranquillitye In Flames, fino ad arrivare al metal dei Devildriver, Machine Head, ecc… Personalmente vado pazzo ora per gruppi come i Darkest Hour, August Burns Red e All Shall Perish!

 Prendo spunto dalla tua frase affermazione: ‘se il riff di chitarra non ci dice niente e non lo sentiamo nostro, viene scartato e si riinizia da capo‘. Cosa volete esprimere con la vostra musica?

Vogliamo far sfogare e far pensare i nostri ascoltatori, farli divertire, farli saltare, farli sentire parte del gruppo. La vita di oggi non è affatto semplice e molto spesso ce la complichiamo anche. Andare in sala prove, creare qualcosa di nuovo e cercare di coinvolgere l’ascoltatore è una delle cose più importanti per il gruppo. 

Questo disco concretizza appieno le vostre idee e le vostre esigenze emotive quindi oppure, alla luce del prodotto finito, cambieresti o ritoccheresti ancora qualcosa?

Sicuramente a livello tecnico, o di qualche arrangiamento, è normale che l’avrei cambiato, sistemato, abbellito! Ma ogni pezzo è una storia a sé …in quel momento era perfetto per noi! Quindi sono molto contento del risultato che abbiamo ottenuto!

Di cosa parlano i testi?

I testi di “Trust Me” non sono frasi banali messe li a caso anzi, li riteniamo importantissimi per far capire le nostre idee e cosa pensiamo del mondo che ci circonda. Raccontiamo fatti reali, situazioni che accadono ogni giorno nel mondo: discriminazioni, omicidi, violenze, vigliaccherie… crudeltà delle persone. Tutto in un ottica molto cinica e triste, perché questo non è il mondo in cui vogliamo vivere.

Come s’è svolto il songwriting?

Duro lavoro in sala prove per oliare al meglio la “macchina”, ore e ore a casa su spartiti per ritoccare i pezzi e cercare la soluzione migliore definitiva. Provavamo i pezzi fin quando eravamo contenti e sicuri che potevano essere registrati e apprezzati.

 …e durante le fasi di produzione in studio di registrazione?

È stata una bellissima esperienza e possiamo dire quasi una vacanza, perché di giorno si lavorava e anche duramente, ma c’era sempre un’ottima atmosfera, questo grazie anche ai ragazzi del Real Sound Studio di Parma, ragazzi professionali e molto alla mano, autori d’un ottimo lavoro, come puoi anche sentire sull’album. Poi finito di lavorare, si andava tutti assieme a bere una birra in pub!

Una curiosità: la voce esprime aggressività all’ennesima potenza …ma questa ragazza dove l’avete trovata?

Per puro caso! Io e Marco (il batterista) l’avevamo già sentita col suo vecchio gruppo di spalla ai Testament ad un festival in friuli e ci aveva impressionato tantissimo. Nel momento in cui siamo rimasti senza cantante, Alice era disponibile. Questo accadeva circa tre anni fa. Abbiamo subito ingranato e riarrangiato vecchi pezzi e ovviamente composto degli altri che ora puoi ascoltare sul debut album!

Avete in programma delle date promozionali in Italia o all’estero? O ancora meglio, avete in programma la partecipazione a qualche festival?

Per ora attendiamo che si muova qualcosa a livello commerciale per capire come organizzare lì’attività live. Vogliamo partire col piede giusto senza esagerare e usando la testa.

 Avete già dei riscontri da parte di critica e addetti ai lavori di distribuzione?

La nostra casa discografica e la sua distribuzione è veramente forte in Germania, il disco lo puoi acquistare da qualsiasi parte, soprattutto su internet. E questo è cosa molto buona. In generale sono uscite diverse recensioni che hanno veramente apprezzato l’album e di questo siamo estramamente contenti.

Dato che sei immerso nella realtà musicale underground nostrana ti pongo un quesito che esterno a ogni band italiana intervistata: secondo te perchè si fa tanta fatica ad emergere in Italia mentre spesso s’ascoltano mediocri band straniere che suonano su palchi di grande protata? Dimmi pure che mi sto sbagliando…

Non stai sbagliando affatto, ci sono veramente tantissime band italiane valide che meritano di esser scoperte e apprezzate, non solo dagli amici e pochi intimi, ma ascoltate e valorizzate a livello internazionale. Nella nostra regione poi, abbiamo tanto di quel talento che non dobbiamo invidiare niente a nessuno. Purtroppo è come se fossimo discriminati dal mercato internazionale; solo pochi riescono ad emergere e dopo tantissimo duro lavoro. Ma credo sia anche a livello generale che le cose non vanno. Il mercato della vendita dei cd è da anni in crisi e non ci sono soldi per rischiare su diverse band, quindi si cerca di andare sul sicuro e magari concedere possibilità a gruppi di nazionalità con un underground che funziona molto meglio, soprattutto a livello live. Parere mio personale.

Bene, tempo a disposizione è finito… Lascio a te i saluti ai lettori di TrueMetal.it.

Vorrei ringraziare tutta la redazione di TrueMetal.it per il tempo concesso e la disponibilità. Grazie ai lettori e vi invito tutti a visitare le nostre pagine di facebook e myspace per ascoltare in anteprima alcune tracce del debut album e magari contattarmi per scambiare quattro chiacchere!! Grazie e un saluto!

Nicola Furlan