Heavy

Intervista Deadly Sin Records (Gabriele Lipani e Matteo Basso)

Di Stefano Ricetti - 6 Novembre 2014 - 0:01
Intervista Deadly Sin Records (Gabriele Lipani e Matteo Basso)

Cronaca della chiacchierata con Gabriele Lipani e Matteo Basso della Deadly Sin Records, etichetta specializzata nella diffusione del verbo Death SS, fresca autrice dell’Lp The Story of Death SS 1977-1984 Part Two, da qualche settimana disponibile sul mercato. Buona lettura, Steven Rich.   

 

Anteprima

Matteo Basso e Gabriele Lipani all’interno del Live Club di Trezzo sull’Adda

 

Come è nata la Deadly Sin Records?

Gabriele Lipani – Deadly Sin Records è nata nel 2011 da un’idea mia e di Matteo “Kraba” Basso: entrambi siamo fan e collezionisti malati di Death SS, oSSeSSionati direi… Principalmente ci stuzzicava molto l’idea di aSServire il Cursed Coven, fan club ufficiale dei Death SS, offrendo ai collezionisti, estimatori e cultori del gruppo prodotti esclusivi e di alta qualità, realizzati da fan e collezionisti quali noi siamo e rivolti a fan e collezionisti del combo maledetto.

A oggi siete a tutti gli effetti un’etichetta mono band. Resterà così anche in futuro o avete intenzione di allargare il roster?

G – Deadly Sin Records non ha ancora preso in considerazione l’opportunità di allargare il roster con altri gruppi. Al momento il tempo che dedichiamo alla creatura D.S.R. non ci consente di allargare gli orizzonti a nuove proposte. Alcune richieste in tal senso sono già giunte in passato, ma abbiamo dovuto declinare.

Da fan, quali i migliori cinque album dei Death SS finora, secondo te?

G – I cinque migliori album dei Death SS comprendono tutti gli album. Mi spiego meglio: periodicamente vado in fiSSa con alcuni album piuttosto che altri, ma ciclicamente li ascolto tutti con egual piacere. Un album che ascolto con particolare trasporto emotivo è Heavy Demons, forse perché è il primo che abbia mai acquistato quando uscì ventitre anni fa. Adoro i due lavori solisti di Steve, Free Man e Mad Messiah: si tratta di autentici capolavori. Particolare menzione merita anche Opus Dei (succeSSivamente  W.O.G.U.E.), una perla di rara bellezza. La mia attuale playlist comprende: Resurrection, Heavy Demons, Black Mass, The Story of Death SS 1977-1984 Part Two, Humanomalies.

 

Anteprima

T-Shirt Deadly Sin

 

Quale la peculiarità di Deadly Sin Records?

G – La peculiarità di D.S.R. è la cura del particolare: noi investiamo sul packaging, sui materiali e ovviamente sui contenuti. Non vogliamo lucrare sui Death SS, non l’abbiamo mai fatto e mai lo faremo, per noi è e resta una passione. Noi amiamo i Death SS: proviamo profondo rispetto, sincera ammirazione e infinita stima: sarebbe una mancanza di rispetto immettere sul mercato prodotti qualitativamente scadenti. Come già detto, siamo fan e collezionisti per cui sappiamo cosa potrebbe gradire il pubblico di fan e collezionisti, invero sempre numeroso, intereSSato ed affezionato. Il riscontro che riceviamo dalla nostra fidelizzata clientela, via via crescente, è sempre positivo, molto speSSo entusiastico. Come potrai intuire, per noi è motivo di grande soddisfazione ricevere feedback positivi sul nostro operato. Oltre a questo, poSSiamo dire con orgoglio di esserci ritagliati una piccola fetta all’interno della storia del gruppo, avendo avuto il privilegio di scrivere alcune pagine della meravigliosa discografia dei Death SS. Considera inoltre che ciascun prodotto, dai contenuti musicali alle grafiche sono curate e supervisionate direttamente da Steve Sylvester: questa collaborazione rappresenta per noi l’aspetto più appagante. Ogni nostro prodotto è infatti ufficiale ed autorizzato da Steve Sylvester in persona!

Che rapporto avete con i Death SS? E con il Cursed Coven?

G Il coordinatore delle iniziative del Cursed Coven è notoriamente da sempre il mastermind dei Death SS, Steve Sylvester. E’ a lui che ci riferiamo principalmente. Come forse già sai, il Cursed Coven, fan club ufficiale dei Death SS, rilascia delle edizioni limitate proprie. Un certo numero di copie di ciascuna nostra (e altrui) release è infatti destinata al fan club che, a sua volta, le certifica, apponendo numerazione autonoma con tanto di autografo di Steve Sylvester: insomma, si tratta di oggetti di autentico culto. Per tutte e quattro le release sinora rilasciate dalla nostra etichetta abbiamo stretto una partnership col Cursed Coven: per un periodo limitato di tempo ci siamo sostituiti al fan club ed abbiamo promoSSo sia le edizioni della D.S.R. che le corrispondenti versioni certificate Cursed Coven.

La collaborazione è così stretta al punto che sono stato reclutato da Steve Sylvester come merchandiser per le date italiane del Resurrection Tour 2013-2014. Probabilmente alcuni dei lettori di questa intervista avranno scambiato due chiacchiere con me o avranno fatto acquisti presso il banchetto del Cursed Coven. Personalmente è stata una soddisfazione immensa poter seguire in tour il mio gruppo preferito di sempre ed essere parte di una squadra formidabile. Ne conservo un ricordo belliSSimo.

Una vostra definizione dei Death SS…

G – Rivoluzionari, coraggiosi, pionieri. Unici. Inimitabili. Sempre avanti, sempre attuali. Chi non li ama non se li merita…

Matteo Basso – Un gruppo che ha sempre visto avanti di alcuni anni, non capita subito a tutti… un’avanguardia musicale vera e propria.

 

Anteprima

The Story of Death SS 1977-1984 part two

 

Puoi illustrare il percorso che ha portato al vinile di The Story of Death SS Part II?

G – Volentieri: nella seconda metà degli anni ’90 The Story of Death SS 1977-1984 Vol.2 era uscito in veste non ufficiale tramite il fan club di Paul Chain in formato musicassetta home made. Una versione leggermente differente, nei contenuti e nell’impostazione grafica, è uscita su medesimo supporto poco dopo per il fan club dei Death SS tramite la precedente gestione (Mitch). L’impostazione grafica di entrambe le versioni ricalcava più o meno fedelmente quella della storica uscita su etichetta Minotauro (vi era sostanzialmente l’aggiunta della scritta “Vol.2”). Solo succeSSivamente, nel 2009, Steve Sylvester ne ha rilasciato un’edizione in official bootleg compact disc, riveduta sia nella grafica che nei contenuti, ad esclusiva distribuzione del fan club dei Death SS. E’ da tale ultima versione che abbiamo tratto lo spunto per realizzare in via ufficiale la sontuosa edizione in vinile che hai recensito su Truemetal. Riteniamo che un titolo di questa portata meritaSSe la stampa su vinile: l’edizione da noi curata prevede una tiratura di 666 esemplari che, lo ricordiamo qui, prevede le seguenti tre versioni: le prime 100 copie in vinile gold / color oro, le succeSSive 200 in vinile giallo trasparente, le ulteriori 366 in vinile nero. Ciascuna si differenzia per la ricchezza di memorabilia inclusa (flyer, cartoline, poster…) e, ovviamente, per la tiratura.

Ti va di tratteggiare il lavoro di remaster effettuato da Freddy Delirio sui vari pezzi? 

G – Le tracce audio, come è noto, fanno riferimento per lo più a demo registrati tra la fine degli anni ’70 ed i primi anni ’80 con gli scarsi mezzi all’epoca disponibili. La qualità audio pertanto è comprensibilmente non eccelsa. Nonostante ciò, il fascino di quelle registrazioni rimane, a mio avviso, intatto se non addirittura accresciuto perché ammantate da quell’aurea di mistero e maledizione… Tuttavia, abbiamo convenuto che i master originali doveSSero essere ripuliti ed equalizzati al fine di offrire il miglior prodotto poSSibile all’acquirente finale. Ed è a questo punto che è intervenuto Freddy Delirio, il quale, nei suoi FP Recording Studio di Lammari (LU) (gli stessi ove i Death SS hanno registrato Resurrection), ha sapientemente valorizzato le storiche registrazioni, limitando e, laddove possibile, eliminando l’eccedenza di fastidiosi toni medi, tipici delle registrazioni home made. Il risultato è stato molto soddisfacente. Approfittiamo dello spazio per ringraziarlo pubblicamente: GRAZIE FREDDY!!!!!!!!!!

 

Anteprima

The Story of Death SS (Part I)

 

Cosa pensi, invece, della “Parte I” uscita a Suo tempo per Minotauro?

G – La prima parte di The Story è un disco leggendario per l’epoca in cui uscì perché si trattò del primo 33 giri del gruppo, benché si tratti solo di una raccolta di demo, alcuni dei quali già editi. Tale uscita è tuttavia controversa per alcuni aspetti: il disco, infatti, prevede la suddivisione delle due facciate fra i Death SS con Steve Sylvester (lato A) e i Death SS con Sanctis Ghoram (lato B) in sostituzione di Steve che, nel frattempo (1982), aveva abbandonato il gruppo. Non è un mistero che i Death SS con Sanctis Ghoram alla voce non siano i Death SS, bensì la prima incarnazione del Paul Chain Violet Theatre. Riteniamo di non fare torto a neSSuno dicendo questa verità storica. Il fatto che quella formazione aveSSe continuato a chiamarsi Death SS è stata una ingenuità dettata forse da una scelta di comodo visto che il nome del gruppo era sulla bocca di tutti. Parere personale, naturalmente.

Quale il periodo dei Death SS che preferite e perché.  

G – In generale li preferisco tutti, senza distinzione. Però, per questioni personali affettive, quello di Heavy Demons mi è rimasto particolarmente caro. A tale periodo (terzo sigillo) corrisponde anche la prima volta in cui li ho visti dal vivo benché a quel tempo si chiamassero Sylvester’s Death: il concerto è quello del 20 maggio 1995 all’Usignolo Club di Castelnuovo del Garda (VR).

M – Il periodo di “…In Death of Steve Silvester”, ma semplicemente perché è stato il primo disco che acquistai, credo nei primi anni ’90.

 

Anteprima

Death SS – The Cursed Show – DVD

 

Una vostra definizione delle precedenti uscite Deadly Sin…

Gabriele e Matteo – Le abbiamo amate tutte allo stesso modo. Il denominatore comune di ciascuna di esse è la paSSione. Quindi diremmo: appaSSionate.

Per completezza le riepiloghiamo brevemente qui di seguito:

1. Steve Sylvester “Free Man” LP: ristampa in picture disc 333 copie (2012)

2. The Story of Death SS 1977-1984 Early Demos & Live Recordings: CD, 300 copie (2013)

3 The Cursed Show: DVD, 500 copie (2013)

4 The Story of Death SS 1977-1984 Part Two: 666 copie (2014)

A che distributore vi appoggiate per la diffusione dei Vostri lavori?

G – La distribuzione delle prime due release è avvenuta attraverso il circuito dei collezionisti dei Death SS e, succeSSivamente, con il paSSaparola: hanno aiutato molto anche i social network. Per le ultime due uscite ci siamo avvalsi anche della collaborazione di Self.it che distribuirà in modo capillare la nostra nuova creatura.

M – Essendo un’etichetta indipendente ed amando il contatto con i fan sparsi in tutto il mondo, credo non finiremo mai di promuovere i nostri prodotti personalmente, curando spedizioni e contatti con gli amici di tutto il mondo, adoriamo avere il controllo quasi totale delle release, dal design al corriere che bussa alla porta.

In riferimento alle varie uscite editoriali quanto lo spazio di manovra Deadly Sin e quanto invece stabilito insieme con la band?

G – Il nostro referente è principalmente Steve Sylvester: il composit delle grafiche è opera sua. Lo spazio di manovra entro cui ci muoviamo è invero ampio, in quanto Steve ci permette di approfondire alcuni spunti grafici e di proporne di nuovi. Del resto noi ci affidiamo alle sapienti cure di Roby Manini, già collaboratore e superlativo grafico dei Death SS e del Cursed Coven. Insomma siamo in una botte di ferro…!

M – Da parte nostra talvolta proponiamo a Steve le nostre idee e i progetti futuri che vorremmo realizzare, e insieme con lui poi concordiamo cosa é più consono produrre.

Che voi sappiate esistono altre etichette “mono” ultraspecializzate come Deadly Sin? Se sì, siete in contatto con qualcuna di esse?

G – Etichette “mono” personalmente non ne conosciamo (nel nostro ambito musicale). Siamo un caso unico che io sappia, per lo meno in Italia…

 

Anteprima

Steve Sylvester – Free Man

 

In che rapporti siete con le altre label heavy metal italiane? 

G – Siamo in contatto con Black Widow (che stampa altro oltre all’HM) e con Antonio Keller di Jolly Roger Records: spiriti affini per quanto riguarda il recupero del patrimonio storico delle realtà musicali italiane. Loro hanno un’attività molto più ampia e diversificata rispetto alla nostra che è, al contrario, molto di nicchia.

M – Se poi vogliamo parlare anche di label dalle quali traiamo ispirazione, intesa come qualità di stampe e ristampe, oltre alle due sopra citate, non possiamo non citare l’italiana F.O.A.D. Records e la Svart Records: quest’ultima è finlandese ma la qualità dei suoi prodotti rappresenta ciò a cui una casa discografica dovrebbe aspirare.

Quali le maggiori difficoltà, in Italia, per un’etichetta delle Vostre dimensioni?

Gabriele e Matteo – Ciascun prodotto che abbiamo stampato è andato letteralmente a ruba. Difficoltà particolari non ne abbiamo incontrate salvo far stampare questo ultimo lavoro all’estero per via dei prezzi proibitivi che ci sono in Italia (almeno per quanto riguarda il vinile) e per la scarsa qualità del prodotto finito: i titolari delle aziende cui ci siamo rivolti in passato non si sono aSSunti responsabilità alcuna per errori di lavorazione a loro direttamente imputabili (lavori che quindi sono stati rifatti –a nostre spese– con un aggravio di costi e perdita di tempo). Questo dispiace. I primi tre titoli erano tutti “proudly made in Italy”. Siamo italiani e promuoviamo un gruppo italiano, sappiamo quanto sia dura tirare avanti in Italia, ma vista la scarsa profeSSionalità riscontrata, siamo costretti a rivolgerci all’estero.

Com’è organizzata la Deadly Sin Records attualmente?

G – Dalla sua fondazione D.S.R. è rappresentata da me, Matteo e Roby. Non vi è una distinzione netta dei ruoli salvo quello di Roby Manini il quale si dedica esclusivamente all’aspetto grafico dei prodotti. Per ragioni di vicinanza (io abito a Desenzano del Garda, Roby a Cremona, Matteo a Padova) io e Roby ci occupiamo delle grafiche: vado a Cremona e in full immersion creativa riusciamo ad implementare i bozzetti grafici di Steve dando loro la veste definitiva con l’aggiunta dei credits e quant’altro necessario. Matteo si occupa di raccogliere preventivi e di discutere con la factory i dettagli tecnici delle release. Sia io che Matteo curiamo i comunicati stampa e i contatti con la clientela. Allo steSSo modo ci occupiamo in prima persona delle spedizioni. La parte più bella è senza dubbio la numerazione (rigorosamente a mano) delle copie e l’aSSemblaggio delle varie copie con le ricche memorabilia che facciamo di volta in volta stampare.

Deadly Sin Records finora è sinonimo di Death SS. Se vi capitasse sottomano un’altra band interessante secondo i Vostri canoni le dareste spazio?  

Gabriele e Matteo – Perché no…? Abbiamo tantiSSime idee e spunti… mai dire mai!

 

Anteprima

Il poster 60×40 cm. contenuto all’interno di The Story of Death SS part II in vinile

 

Tornando all’ellepì The Story of Death SS part II, da dove deriva la scelta di far uscire la locandina del concerto al Bobadilla di Morciano del 1980?

G – Abbiamo optato per il poster della locandina relativa al secondo concerto in aSSoluto nella storia della band per aggiungere qualcosa di esclusivo e morbosamente affascinante alla release. Il poster è magnifico, daccene atto! E’ la riproduzione fedele dell’originale dell’epoca!

Non pensi che una foto incredibile come quella pubblicata all’interno delle due ante apribili della confezione che lo contiene valga la pena, in futuro, di divenire anch’essa un poster?

G – Potrebbe essere un’idea! L’immagine interna del gatefold è, ci teniamo a dirlo, rimasta sino a oggi totalmente inedita.

Prossime mosse?

G. – La proSSima moSSa sarà rappresentata dall’uscita congiunta di due dischi. Non poSSiamo anticipare nulla perché non spetta a noi diffondere la notizia…

Chiusura a piacere…

Sostenete le uscite della Deadly Sin Records, sostenete il Cursed Coven! Long live Death SS!!!

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti