Live Report: Tigertailz a Rho (MI)

Di Fabio Vellata - 15 Ottobre 2012 - 14:22
Live Report: Tigertailz a Rho (MI)

Live Report a cura di Giacomo Cerutti, foto a cura di Massimiliana Simioli

Stasera il r’n’r di Rho avrà come ospiti i Tigertailz pezzo importante del  panorama glam/metal anni ’80. Fondati in Galles nel ’83 dal chitarrista Jay Pepper, hanno avuto una storia molto travagliata a causa dei molteplici cambi di line up, monicker ed etichette. Ciò nonostante il successo e la fama non sono mancati, sorretti soprattutto dal secondo album “Bezerk” (‘90), disco che ha garantito la possibilità di suonare con UFO, Lizzy Borden e  Blue Bludd.

Una formazione  destinata a disgregarsi purtroppo nel ’95, a causa – oltre a varie vicissitudini interne – del sopravvento dell’ondata grunge da Seattle, evento fatale per molti degli eroi dell’epopea ottantiana.
Il come back del gruppo gallese è poi datato 2003, anno in cui i ‘Tailz si riformarono sotto etichette diverse e con addirittura due differenti line up: una capitanata dall’ex frontman Steevy Jaimz e l’altra guidata dagli storici Jay Pepper, Pepsi Tate e Kim Hooker, i quali vinsero l’inevitabile causa legale successiva  e nel 2007 poterono incidere “Thrill Pistols”.
Un disco che purtroppo, sarà destinato a conservare un sapore agrodolce: il 18 settembre dello stesso anno, infatti, il bassista Pepsi Tate viene a mancare a causa di un cancro al pancreas. 
A testimonianza di una carriera costellata da costanti difficoltà, ecco infine l’abbandono del singer Kim Hooker, avvenuto proprio nel corso 2012.
Gruppo sfortunato ma mai domo quello dei Tigertailz, che con l’ennesimo rinnovo di line up, torna sulle scene più carico che mai, pronto ad incendiare le assi del palco in questa nuova calata italica.

Ruolo di primo special guest della serata è affidato agli Scarlet Violet, band milanese che  propone il proprio breve repertorio classic-rock, reso ancor più evidente nelle intenzioni dal look del cantante, una sorta di controfigura di Axl Rose.
L’affluenza è ancora scarsa, si contano una trentina di persone piuttosto “mosce”: il frontman si fa in quattro, e fortunatamente dopo tre pezzi e qualche imprecazione riesce a smuovere gli animi.  Nelle ultime due canzoni il vivace singer porge il microfono e la gente ben si presta a cantare. Un’esibizione concisa ed energica, un buon antipasto per le band successive.

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Dopo un rapidissimo cambio palco tocca ai bolognesi Noise Pollution, con i quali si prosegue con un hard rock più cattivo. La band ha una buona tenuta della scena e tra i vari membri pare esserci forte coesione.
I pezzi sono molto incalzanti ed è un peccato per il gruppo l’aver suonato davanti ai proverbiali quattro gatti:  la maggior parte del pubblico, infatti, è rientrato nella sala dalla pausa birra/sigaretta praticamente all’ultimo pezzo.
L’esibizione non ha avuto il successo sperato, probabilmente come succede spesso alle band di supporto: per quanto valide, molte volte non ottengono il dovuto supporto.

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Finalmente arriva il piatto forte della serata.
I Tigertailz salgono sul palco e, mentre sono intenti a sistemare gli strumenti, i fan paiono  rivitalizzarsi d’improvviso iniziando ad affollare l’area: finalmente una degna partecipazione!
Acclamatissimi, i superstiti del gruppo originario, Jay Pepper alla chitarra e Ace Finchum alla batteria  – ritornato dopo vent’anni di assenza – anche se non più cotonati come all’epoca,  destano ottime impressioni. Di grande impatto soprattutto Pepper, che potrebbe quasi sembrare il padre di Nikki Sixx, in un’ipotetica coppia “Crue” col nuovo bassista Jason Sims, uguale nell’aspetto a Vince Neil.
Dopo un rapido “are you ready?” la band irrompe con “Sick Sex” tratta dal celebre “Bezerk” (‘90) , seguita da “Star Attraction”, “Living With You”, del primo full-length “Young And crazy” (’87).
Il locale si accende, Il pubblico è entusiasta, balla e canta senza sosta sotto le linee vocali del nuovo arrivato Jules Millis, capace sin da subito di ottenere un buon feeling col pubblico:  il frontman è ben cosciente di quanto sia difficile prendere il posto di Kim Hooker e della sua “spaccata verticale”.
Anche il nuovo Rob Wylde, dal canto suo, ben si destreggia tra chitarra e cori.
Il repertorio è basato soprattutto sui primi due album dai quali viene estratta tutta l’energia di chicche come “Twist & Shake”, “She’s too hot” –  con tanto di cori da parte dei fan – “Shoot To Kill” ed “Hollywood Killer”.
Sul palco la band si scatena con cambi di posizione e duetti schiena contro schiena, concedendosi solo un paio di break per rinfrescarsi con qualche birra… eccezion fatta per il raffinato Jay Pepper , che brinda alla salute dei convenuti con un calice di vino bianco.  Quando si parla di stile…

Chiudendo con “Heaven”, le “tigri gallesi” terminano una caldissima performance tra urla, applausi e l’immancabile coro conclusivo “Tigertailz, Tigertailz,…”

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Purtroppo appena la gente si dirada, abbiamo notato con dispiacere che i presenti erano, in effetti, pochi come all’inizio: non c’erano i fedeli gruppetti di glamster, solo qualche fan nostalgico dei Tigertailz dei tempi d’oro, felice di rivederli anche se con una line up molto rimaneggiata.
Per il resto gente venuta per curiosità a passare una serata diversa… probabilmente la band ne è consapevole, ma ha dato lo stesso il meglio di sé.
E sicuramente tornerà a ruggire.

Setlist:

Sick Sex
Star Attraction
Living with you
I Can Fight Dirty Too
Love Overload
TYFHO
She’s Too Hot
Animal
Shoot To Kill
Dirty Needles
Call Of The Wild

Fall In Love Again
Hllywood Killer
Love bomb Baby

Heaven