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Destrage (Paolo Colavolpe)

Di Stefano Burini - 21 Maggio 2012 - 17:35
Destrage (Paolo Colavolpe)

‘ [La musica] è un linguaggio in continuo evolvere, un qualcosa che per noi va oltre la ghettizzazione dei singoli generi. Siamo contro il concetto di “purezza musicale”. ‘

(Paolo Colavolpe)

 

Ciao ragazzi, per chi non vi conosce o vi conosce da poco come il sottoscritto, come vi presentereste?

Ciao a tutti! Noi siamo i Destrage e veniamo da Milano e provincia. Cercando di riassumere il più possibile abbiamo fatto un promo di tre pezzi nel 2006 che ci ha permesso di firmare il primo contratto discografico con la Howling Bull (etichetta Giapponese) e di poter così registrare il primo album “Urban Being”. E’ stato pubblicato nel 2007 in Giappone e nel 2009 nel resto del mondo tramite la Coroner Records. Successivamente a fine 2010 è uscito il secondo album “The King is Fat N Old” con la stessa “formula” discografica.  Disco che abbiamo supportato con moltissime date in Italia e all’estero e con un tour Giapponese da Headliner. Siamo attualmente in fase di scrittura del nuovo disco che sarà registrato quest’estate.

L’italia negli ultimi quindici-vent’anni ha dato i natali a band power (Rhapsody, Vision Divine, Labyrinth), gothic (Lacuna Coil) e a moltissime band estreme (Novembre, Infernal Poetry, Node, Sadist); voi, dato il genere (piuttosto miscellaneo) che proponete, dove vi collocate? Ci sono altri gruppi che propongono un qualcosa di accostabile e che costituiscono una “scena” a livello italiano di cui in qualche modo vi sentite parte, oppure no?

Mi permetto di aggiungere alla lista gli Extrema, ad ogni modo no, direi che non ci sentiamo  parte di nessuna scena decisamente. Né vorremmo mai farne parte!

Cito cinque band che mi sono venute in mente ascoltando i vostri brani e che probabilmente anche voi apprezzate, ditemi che ne pensate: 1) Protest The Hero 2) Bullet For My Valentine 3) Killswitch Engage 4) In Flames 5) Verdena. Nel contempo penso che un’attitudine che unisce tecnica, aggressività e puro “fun”, come la vostra, sia piuttosto particolare e che costituisca un po’ il vostro marchio di fabbrica, voi che ne dite?

Sono d’accordo con te e mi fa molto piacere che questo sia ciò che ti abbiamo trasmesso. Riguardo alle band (premetto che parlo a livello personale) ti dirò: Protest the hero li adoro, una delle pochissime band uscite negli ultimi anni capace di creare un sound e un attitudine tutta loro. Bullet For My Valentine avrò sentito si e no due pezzi che neanche ricordo! I KSE li rispetto molto, sono una band che ho ascoltato ma che non mi ha mai realmente convinto, mi hanno sempre un po’ annoiato, ad ogni modo grandi musicisti e soprattutto grandi in sede live. In Flames: totali, li ho amati in maniera smisurata, penso che loro insieme ai Soilwork, Sikth e pochi altri rappresentino il Top che il metal Europeo ha offerto negli ultimi quindici anni. Dei Verdena invece ricordo solo il brano “Valvonauta” che ascoltavo alle medie, non li ho mai ascoltati praticamente.

 

 

Una cosa che mi colpisce molto, in positivo, del vostro gruppo è la cura per i dettagli: nonostante l’attitudine comunque votata al divertimento (in che altro modo inquadrare altrimenti canzoni come “Panda Vs Koala” o “Home Made Chili Delicious Italian Beef”?), vi prendete maledettamente sul serio per quanto riguarda packaging, immagine e atteggiamento on stage . Secondo me è una cosa molto positiva, che rende molto più professionale il tutto agli occhi di chi assiste ai vostri spettacoli e vi distingue da una grande quantità di band magari valide ma ancora piuttosto “amatoriali” in quanto a modo di porsi, dandovi molta credibilità. Siete d’accordo sull’importanza del porsi in una certa maniera (fatta salva l’obbligatoria sostanza della proposta senza la quale non si va da nessuna parte) per essere presi sul serio?

Innanzitutto grazie mille per le belle parole, fa sempre piacere quando si viene presi sul serio. No in realtà penso che il porsi in una certa maniera sia un risultato e non un atteggiamento assunto a priori. Se non fai quello che ti senti di fare non sarai mai convincente. Mettiamola così, noi vediamo Destrage in maniera molto seria, i testi sono studiati nei minimi particolari, stesso discorso per tematiche, grafiche, video e quant’altro, ma essere seri e scrupolosi nel fare una cosa non significa non poterci mettere dell’ironia, non significa non poter usare la provocazione o , come dici bene tu, essere votati al divertimento. Noi la chiamiamo “presa bene” ed è questo, soprattutto nei live, che vogliamo trasmettere.

Sempre in rapporto a quanto dicevo prima, anche il video di “Jade’s Place” rispetta in pieno il gusto per la cura dei dettagli, lo trovo davvero ben fatto, divertente e professionale e, se mi concedete la domanda, trovo qualche affinità con il video che fecero ai tempi i Franz Ferdinand per “Take Me Out”, casualità, somiglianza che vedo solo io, oppure..?

Avevo visto su un blog un commento simile al tuo ed ero andato a vedermelo ma credo che la somiglianza che vedi sia riferita alla tecnica utilizzata in entrambi i video, ovvero stop motion. A livello invece di contenuti, immagine e ripresa della band penso siano molto diversi.

 

 

L’altro vostro tratto distintivo è, a mio avviso, la tendenza a “mescolare”, sia che si parli di musica (growl, clean, parti acustiche, riffoni thrash, incursioni di Griffin, Tekken e chi più ne ha più né metta) sia dal punto di vista del look. Come vi ponete riguardo a entrambi gli aspetti, in rapporto al pubblico metal più tradizionale?

Guarda il look dei Destrage è puramente frutto dei gusti e dei background dal quale provengono i singoli membri. Per quanto riguarda il “mescolare” di cui parli invece è semplicemente il modo in cui noi vediamo la musica; è un linguaggio in continuo evolvere, un qualcosa che per noi va oltre la ghettizzazione dei singoli generi. Siamo contro il concetto di “purezza musicale.” Non capiamo e non capiremo mai come una persona possa ascoltare per tutta la vita Death Metal o Smooth Jazz. Spesso per non contraddirci finiamo per tradire il nostro vero gusto, quando invece bisognerebbe assecondarlo e fregarcene sei nella playlist del nostro ipod i “conti non tornano”. Questo discorso vale per tutte le tipologie di pubblico, dal metal tradizionale, al jazz fino al pop più strappamutande.

Più in generale, com’è la ricezione dei vostri dischi e dei vostri show in Italia? e all’estero? ci sono altri paesi in cui la vostra musica è apprezzata?

Dico subito che l’Italia nell’ultimo anno ci ha dato grandi soddisfazioni a livello di riscontri. E sono molto felice di poterlo dire perché non si perde mai occasione di parlare del nostro paese come un paese esterofilo e che non supporta mai le band italiane. Per quanto riguarda l’estero l’esperienza più forte è stata senza dubbio il tour Giapponese (vi invito a guardare il nostro tour diary su Youtube) dello scorso anno. Un esperienza indimenticabile e che rifaremo al più presto. Il prossimo 16 Giugno invece saremo a Montabaur in Germania al Mair1 Festival in compagnia di Parkway Drive, Hatebreed, Puddle Of Mudd, August Burns Red, Caliban, Emmure e molti altri. Non vediamo l’ora!

Avete fatto concerti con qualche grosso calibro (giusto poo tempo giorni fa dividevate il palco con Lordi, Moonspell e Strana Officina, tanto per citarne tre), avete qualche aneddoto da raccontare? O qualche stranezza/curiosità compiuta da dei fan o legata a qualche trasferta particolarmente avventurosa?

Trasferte avventurose parecchie, poi siamo sempre contenti di dividere il palco con chi ha più esperienza di noi, soprattutto perchè arriva il bel momento in cui ti rendi conto che sul piano biologico siamo tutti uguali.  Le stranezze più grandi che mi vengono in mente ora sono tutte dall’ oriente, tipo uno che si è tatuato su tutto il braccio il re che si trova sulla copertina di “The King.. “, oppure un bento lunch box tipico giapponese con un Panda e un Koala fatti con riso e alghe! Totale.. Ad ogni modo se siete affamati di cazzate vi invito ancora a guardare il nostro tour diary giapponese sul nostro canale youtube (youtube.com/destrage)…vi assicuro che finirete sazi!

Vi ringraziamo per il vostro tempo, concludete pure l’intervista come meglio credete!

Grazie mille per l’intervista, vi invitiamo caldamente ad ascoltare il nostro ultimo disco “The King Is Fat ‘N’ Old” e rimanere sempre aggiornati attraverso il nostro sito www.destrage.com e le nostre pagine ufficiali di facebook (facebook.com/Destrage) Youtube (youtube.com/destrage) twitter e word press, per date e qualsiasi altra info riguardante la band!

 

Intervista a cura di Stefano Burini