Death

Intervista Daemoniac (Max Daemoniac)

Di Giuseppe Casafina - 23 Gennaio 2017 - 10:00
Intervista Daemoniac (Max Daemoniac)

Max carissimo, benvenuto anzi bentornato sulle pagine di TrueMetal.it!

A quanto sembra anche per i Daemoniac è arrivato il turno dell’album di debutto: ed ecco che con il nuovo anno sopraggiunge brutalmente “Spawn Of The Fallen”! Mica male come sorpresa, una bella mazzata!

Un’evoluzione in  tutto e per tutto rispetto al precedente EP.

Vuoi descriverci il disco nella maniera che trovi più dettagliata?

Ciao ragazzi e grazie per il supporto!

Beh sicuramente brutale, potentissimo, pura violenza con molto impatto come era il vero old school death metal nel 1990.

 

La copertina di “Spawn Of The Fallen”, disegnata da Chris Moyen.

 

Parliamo della formazione:  Dave (Davide Bacchetta, già nei Fuoco Fatuo e Funest) è ancora parte della band mentre Nicko (Nicolò Brambilla) è tornato immediatamente nei suoi Ekpyrosis appena terminate le registrazioni.

Cosa è successo nel dettaglio? Avete già trovato un sostituto nel caso?

Nicko ha scelto per motivi personali di lasciare la band, ne prendiamo atto lo ringraziamo per quanto fatto ma andiamo avanti…

Detto questo la band ha gia ripreso le attivita’ il giorno dopo, a breve annunceremo la nuova line-up.

 

La foto dell’ultima formazione dei Daemoniac: il chitarrista Nicko è uscito dalla band subito dopo le registrazioni.

 

Il disco vanta una produzione saldamente ancorata ai tipici stilemi del death metal svedese: sapresti descriverci la strumentazione che avete utilizzato in studio? Domanda non da poco, dato che avete registrato il tutto presso gli storici Sunlight Studio (patria dei primi lavori di realtà come Dismember, Entombed, Grave, Grotesque, Tiamat e molti altri), quali sono state le tue emozioni in merito? Indubbiamente per un vero appassionato del death svedese la cosa rappresenta un’esperienza unica ed irripetibile: il primo disco, lo studio dove molti pionieri incisero dischi fondamentali per la scuola del genere!

Descrivici le tue emozioni in merito.

In merito alla strumentazione, noi non seguiamo le puttanate che alcuni personaggi dicono di fare per avere il sound tipo, non seguiamo schemi dettati ma ci basiamo sulle nostre conoscenze di chitarre, amplificatori e distorsori.

In studio e’ sempre emozionante lavorare con un mito come Skogsberg, pur conoscendolo da anni, non è un dio ma un produttore di fottuto e vero death metal…666!

 

Alcuni scatti tratti dalle registrazioni del disco: i leggendari Sunlight Studios.

 

Visto che parliamo di Swedish Death Metal, cosa ne pensi dell’omonimo libro, ormai un classico, scritto anni fa da Daniel Ekeroth? Hai mai avuto occasione di leggerlo? Se sì, quali sono le tue opinioni in merito all’opera?

Si l’ho letto e conosco Daniel personalmente, bravo ragazzo, penso che sia una cosa positiva fare scuola ai più giovani che non hanno vissuto personalmente quei periodi.

 

Altra domanda di impronta storica: quali sono gli album simbolo del Death Svedese per il leader dei Daemoniac? Quale di questi ti ha influenzato particolarmente, sia come stile prettamente strumentale che vocale? Apprezzi anche la frangia più melodica del death svedese oppure sei un accanito sostenitore della vecchia  scuola, composta da band più dirette, brutali ed indubbiamente figlie dei Nihilist (- come il sottoscritto – Nda)?

Nei Daemoniac non c’è un leader, ho fondato la band sì, ma non faccio il leader perchè non serve, la gente vuole la musica.

Non ho preferenze su un determinato album ma posso dirti che Crematory (quelli svedesi), Nihilist, Carnage, Entombed, Dismember e anche qualcosa del vecchio old school death metal americano hanno influito molto in questa band.

 

Progetti per il futuro? Prossimi concerti, split con altre band che magari sentite affini.

Nuova registrazione di 2/3 pezzi nuovi con un ospite alla chitarra, poi da aprile iniziamo a devastare tutti i palchi ove suoneremo.

 

Il disco vanta numerose sfuriate ma anche alcuni momenti più cadenzati e morbosi, nella più pura tradizione del death svedese vecchia scuola: dovendo elencare i tre brani più rappresentativi di “Spawn Of The Fallen”, quali citeresti?

Sincero..mi piace tutto, lo trovo non monotono, pezzi diversi, quindi non ti posso dire i 3 brani….e così sia!

 

 

E’ cambiato qualcosa, se è cambiato, nella vostra metodologia di songwriting rispetto al periodo di uscita del primo EP, dati i numerosi cambi di formazione?

No non è cambiato nulla la mentalita’ e’ sempre quella, poi con Dave alla batteria tutto va alla grande…devastazione totale!

 

Caro Max, siamo vicini alla fine…non saprei davvero cosa chiederti…anzi no!

Raccontaci qualcosa che finora non hai mai rivelato a nessuno, su qualsiasi argomento, quasi fosse un’ esclusiva per TrueMetal!

Una cosa pazza accaduta in Svezia.

Dopo le registrazioni di “Spawn of the Fallen” io e Dave ci siamo incontrati con Urban dei Crematory e ci siamo presi un storta pesantissima tutti insieme senza precedenti…. poi dal dì dopo Zombies in Stockholm (- in pratica una Zombie Walk, mi pare di capire – Nda), che botta, ma festeggiare la fine delle registrazioni con un mito non aveva prezzo.

 

Inutile dire che siamo giunti alla fine, complimenti ancora per il disco.

Keep the Left Hand Path & keep the real Swedish Death Metal alive, saluti!

Saluti e Grazie per il supporto!

 

Intervista a cura di Giuseppe “Maelstrom” Casafina