Heavy

Intervista The Hounds of Hasselvander (Joe Hasselvander)

Di Davide Sciaky - 2 Giugno 2016 - 12:30
Intervista The Hounds of Hasselvander (Joe Hasselvander)

Joe Hasselvander è indubbiamente uno dei musicisti più interessanti della scena del Metal classico e Doom: nella sua carriera ha suonato la batteria nei primi album dei Pentagram e tutti gli strumenti in altri due, è batterista dei Raven dal 1987, ha collaborato con i Cathedral e nel 2005 addirittura registra un album con i suoi idoli, i Blue Cheer.
Negli ultimi anni ha portato sulle scene l’ennesimo act di qualità, i Hound of Hasselvander.

 

Ciao Joe e benvenuto su TrueMetal; con gli Hounds of Hasselvander hai da poco pubblicato Ancient Rocks (qui la recensione), un album di cover dei grandi dell’Hard Rock e Heavy Metal, come mai la scelta di un album di cover?

Con Massimo della Black Widow ne avevamo parlato ai tempi di “The Ninth Hour” come una serie di bonus tracks ma il mio e suo amore per tantissime bands hard and heavy degli anni ’60 e ’70 ha fatto si che un pezzo tirasse l’altro fino a che si facesse un vero album, anzi ti dirò che questo è solo il volume 1 infatti ne segurà almeno un altro volume perché ci sono troppe bands incredibili che sono rimaste fuori, pensa solo ai Dust, i Budgie ed ovviamente i Blue Cheer ai quali abbiamo già dedicato due pezzi nel loro Tributo Blue Explosion, uscito per la Black Widow Records alcuni anni fa con bands veramente validissime.

Immagino che le band coverizzate siano tutte band che ti hanno influenzato in un modo o nell’altro; se dovessimo parlare delle band più importanti per la tua evoluzione musicale, quali sono le band essenziali per la crescita del Joe Hasselvander che conosciamo oggi?

Tutte le bands coverizzate sono state importanti per me ma è indubbio che Blue Cheer, Black Sabbath, Led Zeppelin, Captain Beyond, Sir Lord Baltimore…sono state grande ispirazione per me. Io sono anche un grande fan dei MC 5 e Stooges, due bands fondamentali.

Sempre parlando degli Hounds of Hasselvander notavo che nel primo album hai suonato tutti gli strumenti, nel secondo c’è stata l’aggiunta di altri membri, nel terzo sei tornato factotum e per Ancient Rock sei tornato ad una formazione con più membri.
A cosa sono dovuti questi continui cambi di formazione?

In “The Ninth Hour” sono stato accompagnato da alcuni musicisti eccellenti come l’amico Marrty Swaney al basso con me sin dai tempi dei Death Row e Pentagram, poi da Eric Cabana ed anche da un ottimo musicista italiano Paolo Negri ex Wicked Minds all’organo. Io ho suonato tutte le chitarre e la batteria oltre a cantare.
In “Ancient Rocks” oltre a Martin Swaney e Paolo Negri ci sono anche T.C. Tolliver (ex Plasmatics), Russ Strathan (ex Pentagram), Paulie Kraynak, Jimmy Kunes (ex Cactus) e Frankie Brando.
Io ho suonato tutti gli strumenti nei miei albums solisti Roadkill e Lady Killer oltre che in quest’altro album intitolato Midnight Owler.

Il nome Hounds of Hasselvander ovviamente lascia intendere come la band sia un tuo progetto solista, ma perché questo nome invece di un semplice Joe Hasselvander? Da dove nasce questo nome?

Proprio per differenziare i miei albums solisti con quelli del mio attuale gruppo anche se forse ad un certo punto c’è stata un po’ di confusione ma si tratta smepre della mia musica..

Hai iniziato giovanissimo a suonare, quando è che hai capito che volevi diventare un musicista nella vita?

Ho iniziato prestissimo è vero, già suonavo nei military clubs nella zona di Washington, pensa che ricevetti una richiesta dai Platters, roba da non credere ma rifiutai per continuare gli studi. Poi suonani in una band di jazz rock tipo Mahavisnhu Orchestra successivamente nel 1973 entrai nei The Boyz dove finalmente suonavo hard rock, la musica che amo. Nel 1976 ebbi l’opportunità di suonare con Leslie West dei Mountain e poi nel 77 entrai nei Pentagram ed il resto della storia, tra Death Row, Raven, Jack Starr, Cathedral…credo lo sappiate.

So che state preparando due pezzi per un album di tributo a Marc Bolan e David Bowie, da dove arriva la decisione di suonare pezzi tanto diversi dalla musica che suoni solitamente?

Io amo il Glam Rock, sono un fan sfegatato di Marc Bolan e dei suoi T.Rex. Lo vidi suonare in uno dei suoi tour in USA, usava una amplicazione pazzesca e la sua musica ed il suo stile mi hanno fatto impazzire letteralmente tanto portarmi ad andare a comprare la mia prima chitarra. Raramente ho visto un musicista così coinvolto e così immerso nella sua musica come Marc Bolan. Poi devo dirti che io avevo formato una glam rock band chiamata proprio Electric Warrior come l’album più famoso dei T.Rex con la quale facevo pezzi dei Mott The Hoople, Queen, Bowie, Alice Cooper e T.Rex….erano concerti molto colorati e divertenti.

Sei stato per lungo tempo nei Pentagram registrando la batteria in molti album, e addirittura tutti gli strumenti in due di questi, pensi che un tuo ritorno con la band in futuro sia possibile?

I Pentagram sono stati parte della mia vita, ho dato molto a questa band e credo di poter dire che sono l’artefice principale di albums come “Review Your Choices” e “Sub-Basement” che considero nettamnete gli album migliori dei Pentagram. Victor Griffini è un grande chitarrista, è eccezionale cosi’ come Bobby  Liebling è stato un cantante e performer incredibile ma non credo ci sia possibilità che io ritorni nei Pentagram in futuro, abbiamo punti di vista ed abitudini molto diverse.

Nella tua carriera hai suonato e registrato con moltissimi gruppi anche molto diversi, passando dall’Heavy Metal più classico al Doom all’Hard Rock a qualcosa di anche più psichedelico con i Blue Cheer, trovi difficoltà a passare così fluidamente da un genere all’altro?

Amo la musica Hard & Heavy in tutte le sue forme e sfumature quindi non vedo nessuna difficoltà nel passare da pezzi più psichedelici stile Blue Cheer a termi più dark o doom tipo Black Sabbath o anche a cose tipo Hawkwind, Mountain, Free, Cream etc etc.
Fà tutto parte dello stesso mondo, il mio mondo.

Abbiamo già detto che state preparando due pezzi per l’album di tributo a Bolan e Bowie, e poi arriverà anche il secondo volume di Ancient Rocks, cos’altro dobbiamo aspettarci dal tuo futuro, sia con gli Hounds che con altre band?

Sai che suono da tanti anni con i Raven con i quali ho avuto l’opportunità di girare il mondo facendo grandi concerti molto energici e divertenti quindi ci sarà probabilmente anche un nuovo album con loro, poi il futuro spero mi riserverà della altre belle sorprese.

ROCK ON.

 

Intervista a cura di Davide Sciaky