Thrash

Intervista Venom Inc. (Tony “Demolition Man” Dolan)

Di Stefano Ricetti - 11 Settembre 2017 - 12:30
Intervista Venom Inc. (Tony “Demolition Man” Dolan)

Intervista a Tony Dolan da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.

Buona fruizione,

Steven Rich

 

VENOM INC LOGO

 

La parola “evil” nel mio nickname deriva direttamente da Prime Evil dei Venom, album che dai quattordici anni in poi ho amato come pochi altri. Un paio d’anni fa intervistai Mantas e Abaddon in occasione del loro concerto al Circolo Colony ed ora il cerchio si chiude con questa intervista al più che loquace Tony “Demolition Man” Dolan: tutte le mie curiosità sono state soddisfatte e spero che anche i lettori di Truemetal possano entrare, se già non ne fanno parte, nel’entusiasmante mondo dei Venom Inc. Un mondo fatto di musicisti onesti che, dopo anni di ritiro dai palchi, si ritrovano a oltre 50 anni di età a dominare ancora la scena Metal come è doveroso che sia, visto che parliamo dei padri fondatori di buona parte del genere che tanto amiamo.

Bene, caro Demolition Man, cosa si devono aspettare i fan da Avè?…qualcosa di dannatamente pesante, immagino!

Beh, credo di sì! Il titolo Avè è un saluto ai fan, ha un doppio significato ovviamente: c’è un riferimento satanico e vediamo questo satanista sorridente che viene verso di noi, con le pecore, mostrandoci cosa abbiamo fatto attraverso le terre desolate e mostrandoci chi siamo come umani, cosa facciamo l’uno all’altro. Ma Avè è anche un saluto ai fan perchè abbiamo portato avanti questa band sin da quando abbiamo iniziato con Abaddon e i fan ci hanno portato a questo punto, volevano un disco, perciò glielo abbiamo dato: è per loro! Venerdì faremo uscire una versione editata del singolo Dein Fleisch, che probabilmente non rappresenta il disco più di tanto ma è un esperimento sociale, è un singolo molto oscuro e il video è la versione editata di 4 minuti da una canzone che ne dura 7. Quello che è interessante è che nessuno si aspettava una cosa del genere: sedersi e vedere le reazioni è stato davvero fenomenale! Sarebbe stato molto facile per noi far uscire la title track o Metal We Bleed, un brano veloce dal disco, molto vecchio stampo ma poi sarebbe stato troppo facile, troppo ovvio: sembra che i fan vogliano roba “old school” e che noi li abbandoniamo con Dein Fleisch, pezzo industriale alla Rammstein. Ma questo è un test per vedere se stai davvero ascoltando o se stai guardando. Per un verso, in tour è stato il pubblico a determinare i brani che abbiamo suonato, ma abbiamo cercato di pensare anche ai brani che la gente non ha sentito spesso. Naturalmente ci sono quelle ovvie come Countess Bathory o Welcome To Hell ma anche quelle che non sono state tanto eseguite dal vivo a quei tempi! Le abbiamo suonate e le volevano sentire ma poi volevano qualcosa di nuovo e quando fai qualcosa di nuovo vogliono qualcosa di vecchio e ti criticano per questo e per quello! E’ davvero interessante e abbiamo tirato fuori qualcosa che non si aspettavano e la reazione era quella che mi aspettavo: più positiva che negativa! Voi fan siete la il sangue vitale di tutto ciò, è la vostra band, la vostra musica e se non fosse per voi non staremmo facendo tutto questo. Ecco perchè vi salutiamo. Il secondo tema è l’umanità: cosa cazzo stiamo combinando? I Venom nei primi anni Ottanta facevano uscire dischi che scioccavano la gente perchè erano contro l’establishment e contro la religione: era qualcosa di terribile parlare di fottere Gesù, sputare sulla Vergine, fottere la Trinità…tutti dicevano: “Cosa, cosa? Non è possibile!”…la gente era spaventata da tutto questo, così apertamente anti-tutto per mezzo dei simboli religiosi! Ma in questi giorni con un disco come puoi scioccare qualcuno? Parlando dei tedeschi, dei campi di concentramento? Gli Slayer lo hanno già fatto! Quotidianamente, tramite la televisione e internet, ci confrontiamo con milioni di immagini, milioni di resoconti delle cose più incredibili sia nel bene che nel male. Fare un disco che sciocchi, oggi, è impossibile…impossibile! Quindi credo che quello che volevo fare, e lo stesso Mantas, era esplorare qualcosa di più filosofico e far riflettere un po’ di più la gente e far fottutamente realizzare che siamo in uno stato di guerra perenne, perpetua. Il confronto con queste immagini terribili è diventato così normale perchè le vediamo ovunque e siamo abituati a vederle. Ma penso che sia una vergogna, non dovremmo essere abituati a vederle, dovremmo sempre esserne inorriditi! Nel disco c’è il tema dell’oscurità che nella musica Metal è sinonimo di Black Metal in particolare e il Black Metal è sinonimo di “satanico” ma anche il Blues era sinonimo di “satanico”: vendere l’anima al diavolo per suonare il Blues! E’ sempre stato un tema dominante nel Rock And Roll, c’era qualcosa di diabolico in Elvis perchè scuoteva i fianchi negli anni Cinquanta! Perciò è sempre stato sinonimo di gente che non vuole conformarsi e i giovani non vogliono conformarsi, vogliono esprimersi! Se i giovani fossero inespressivi, non avremmo avuto Michelangelo o Leonardo Da Vinci, non avremmo avuto questi geni e questi vagabondi, ogni generazione ha tutto questo!

I dischi Prime Evil, Temples Of Ice e The Wastelands erano molto più melodici ed elaborati rispetto al resto della discografia dei Venom. Cosa ci racconti a questo proposito?

Beh, credo che la gente pensi che quel periodo della band…mmh…ho sentito gente usare il mantra propagandistico di quell’altro individuo (Cronos, n.d.M.)…

Sì, non abbiamo bisogno di parlarne!

E’ ovvio, ma credo che se tu guardi ai primi quattro dischi, si stavano progressivamente indebolendo e quando Mantas se ne andò registrarono Calm Before The Storm, un disco molto diverso: decisero di diventare un gruppo diverso! Quando arrivai con Prime Evil – iniziammo a scriverlo nel 1988, lo registrammo nel 1989 e lo facemmo uscire nel 1990 – Abaddon mi disse che avevano perso la loro identità, ecco perchè Cronos se ne andò. Disse che smarrirono ciò che erano e sapevano che io ero legato a loro sin dagli inizi, che ero un fan e sapevano quello che amavo della band. Quindi l’idea era che forse io avrei visto cosa era andato storto e fu così: scrissi le canzoni Parasite, Blackened Are The Priest, Carnivorous mantenendo le tematiche delle vecchie cose che amavo! Anche Prime Evil era costruita sul modello di Seven Gates Of Hell…quindi cercammo di recuperare l’identià ma siccome Jeff in quel periodo suonava in modo più melodico, a me piaceva! Mi piace essere espressivo col basso, non si tratta solo di rumore…certo, mi piacciono il rumore e la velocità, ascolto quelle cose ma mi piace anche suonare e trovo che il mio stile e quello di Jeff funzionino bene insieme, abbiamo un’abilità nel suonare e volevamo esplorarla! Siamo andati avanti con quello che volevamo suonare e non si trattava di mirare a fare un altro Black Metal, Welcome To Hell o At War With Satan! Non abbiamo mai pensato a nulla di simile, solo a scrivere canzoni che ci facessero dire: “Questa è davvero bella!” per poi suonarle e registrarle. Credo che il mio range vocale sia maggiore di quello del vecchio cantante e che le mie doti come bassista siano più avanzate…non sto cercando di offendere nessun fan che potrebbe dire: “Chi ti credi di essere?”…è solo la realtà: ci sono persone che sanno guidare e altre che non lo sanno fare, persone che guidano bene e persone che guidano male, c’è qualcuno che sa parcheggiare un’auto e qualcuno che non lo sa fare…! Io avevo quel materiale e non ha senso tentare di copiare qualcun altro se sei un individuo! E inoltre se avessi scelto di suonare in quel modo, non sarei più stato io quindi non potevo farlo, dovevo suonare a modo mio e perciò finimmo per fare cose più melodiche e ci siamo divertiti! Se oggi chiedi ad Abaddon qual è il suo disco preferito dei Venom, ti dirà Prime Evil!

 

VENOM INC BAND

 

 

Come me, il mio disco preferito di sempre!

Grazie! Ma non è perchè ce l’ha con qualcuno, credo che sia perchè ha avuto l’opportunità di esprimersi davvero sul disco, sentendosi a suo agio nel suonarlo perchè era più da lui suppongo! Quindi abbiamo cose melodiche sul nuovo disco: siamo progrediti da Prime Evil o Wastelands o Temples? Beh, siamo io, Tony e Jeff…io Mantas e Abaddon, quindi se tieni presente questo direi di sì! Ma credo che si tratti più dell’identità della band, dagli anni Ottanta…si trattava della vecchia scuola perchè Mantas ha composto quei pezzi: ha composto la maggior parte di Black Metal, di Welcome To Hell, c’è il suo marchio su quei dischi! Sul disco nuovo c’è una parte di me, una parte di Abaddon, tanto Mantas…siamo decisamente noi! E’ l’estensione di un periodo in cui ho suonato? Sì, naturalmente lo è! Ma è parte dell’eredità, credo che sia così e credo che vi abbiamo impresso quello che siamo, sia come persone che come musicisti.

Ho parlato con Marco Melzi della Minotauro Records che ha ristampato i dischi degli Atomkraft. Stai pianificando qualcosa, per il futuro, con gli Atomkraft?

Sì, quell’edizione è superba! Avevo un po’ di vecchi nastri e li ho messi insieme senza rimasterizzarli: qualcuno l’ha amata, qualcuno l’ha odiata! Ma quelli erano momenti nel tempo che erano stati catturati, non volevo lavorarci sopra bensì presentare quei momenti così com’erano. E hanno fatto un gran lavoro col packaging, è il mio preferito in assoluto! Ci offrono sempre di suonare con gli Atomkraft, soprattutto dall’Italia: la band era molto underground ma la sento molto vicina, è parte di quello che sono. Io amo l’Italia, uno dei più bei momenti della mia vita fu nel 1985 nel Nightmare Tour con gli Exodus e i Venom: gli show degli Atomkraft in Italia furono fenomenali! Ecco quando credo di essermi innamorato dell’Italia, per il resto della mia vita sono tornato altre volte per visitare ogni posto, sono stato nei posti più incredibili che ora sono tatuati sulla mia pelle: Foggia, Roma…sono vicini al mio cuore! Quindi sì, vorrei fare ancora qualcosa con gli Atomkraft…l’intera idea intorno a “Incorporate”, Mickey, non è quella di creare due Venom: noi siamo i Venom Inc., Venom Incorporate e questa è la musica che facciamo! Mantas ha il suo progetto solista, Abaddon ha la sua band chiamata Abaddon, io posso portare avanti gli Atomkraft e abbiamo pure gli M-Pire of Evil! Incorporate significa che tutto ruota intorno al fatto che noi tutti siamo stati parte dei Venom…

 

VENOM INC COVER

 

 

Un saluto e messaggio finale ai fan e alle band italiane…

Beh, naturalmente ho molti amici italiani e conosco le gloriose band italiane, da dove cominciamo? Mortuary Drape, The Mugshots, gli Helligators, Necrodeath, naturalmente AC e i Bulldozer, gli Extrema…l’Italia ha le più meravigliose band, la musica e gli amici, la sento come la mia seconda casa: ogni volta che scendo dall’aereo, prendo un bus e sono in Italia mi sento come a casa! Il cibo, la gente, il vino, la lingua, la bellezza…è tutto fantastico e non potrò mai ringraziare abbastanza i fan per essere lì per noi, a supportarci! Vorrei che voi ragazzi manteneste una mente aperta: ascoltate il disco e venite ai concerti, non dovete fare delle scelte tipo “questo o quello”! Ogni giorno della nostra vita dobbiamo confrontarci con le peggiori politiche, tutti noi sappiamo della corruzione in Italia e ne soffrite…è lo stesso per noi e per chiunque altro al mondo! La nostra via di fuga è l’arte e la nostra arte è la nostra musica! L’Heavy Metal e la musica Rock in Italia sono la nuova Opera e i tatuatori sono i nuovi grandi maestri: il nuovo Michelangelo non sta dipingendo un soffitto in una chiesa, bensì è da qualche parte in un negozio di tatuaggi, probabilmente a Roma! E sta creando sulla pelle l’arte più meravigliosa, queste sono le nuove arti! Noi tutti siamo una grande fratellanza e sorellanza, è questo che ci fa stare insieme ed è parte di quello che siamo. Vorrei solo dire un’ultima cosa a Peso e Flegias, la voce dei Necrodeath: sono riuscito a mettere il vostro nome nel disco e mi fa davvero piacere! Abbiamo una canzone che si chiama The Evil Dead  e l’ultimissima parola che pronuncio è “Necrodeath”, volevo davvero usarla! Mi dispiace, Mickey, di non aver pensato ai Mugshots ma la parola non si adattava bene al testo della canzone: però lo farò di sicuro la prossima volta, promesso!

Nessun problema, hai già fatto un lavoro stupendo sul nostro disco…

E’ stato un grandissimo piacere esserne stato parte e che me lo abbiate chiesto! Quando me lo hai chiesto è stata una vera sorpresa e mi sono divertito un sacco! Vi auguro un gran successo, specialmente col tributo ai Death SS, avrei voluto esserne parte perchè amo Steve e la band…comunque sono sicuro che uscirà qualcosa di superbo!