Intervista Onslaught (Nige Rockett) 2025

Il chitarrista Nige Rockett è l’unico membro originale rimasto nella formazione attuale dei britannici Onslaught, che vennero fondati a Bristol nel 1982 e durarono fino al 1991. Dopo qualche anno di scioglimento ripresero vigore e dal 2004 sono tornati ufficialmente a calcare le scene suonando spesso dal vivo e pubblicando nuovi album con regolarità. Personalmente li considero la miglior thrash metal band del Regno Unito della storia. Gli Gli ultimi loro concerti dalle nostre parti, risalenti a poche settimane fa, fanno seguito a quello del settembre 2022, quando si svolse il M.Italia Festival presso il live club di Trezzo sull’Adda, vicino a Milano, kermesse che includeva, fra gli altri, anche Bulldozer, Sodom e Coroner. Prossimamente suoneranno al Rock and Bol Festival, il 26 luglio, a Bolotana, in Sardegna. Del loro nuovissimo album Origins of Aggression (qui recensione), del quarantesimo anniversario di Power from Hell e di tanto altro si è discusso nella chiacchierata che segue.
Buona lettura
Steven Rich
Onestamente, quando avete deciso di formare una band a Bristol nel 1982, vi aspettavate davvero di essere qui oggi, quarantatré anni dopo la vostra nascita, a festeggiare il quarantesimo anniversario del vostro album di debutto Power From Hell?
No, assolutamente no! Nemmeno nel 1990 avrei mai immaginato che gli Onslaught avrebbero festeggiato i 40 anni di Power From Hell con un nuovo album e un tour nel 2025. È davvero pazzesco pensare che la band sia ora più massiccia e forte che mai, dopo tutti questi anni.
Come è nato il vostro logo? Avete tratto ispirazione da quello dei Motorhead?
Come da te facilmente individuato, beh, sì, è piuttosto evidente che ci siamo ispirati a quello dei Motorhead, lo ammetto, anche se poi il nostro l’abbiamo adattato nel corso degli anni. Tengo a sottolineare che i Motorhead sono sempre stati una grande influenza per noi fin dal primo giorno.
Da dove è scaturita l’idea di realizzare un album particolare come Origins of Aggression che ricomprende vostri antichi classici risuonati per intero insieme con un bel po’ di cover?
L’idea originale era di ri-registrare l’album Power from Hell per celebrarne il 40° anniversario, ma dopo alcune discussioni e approfondite riflessioni, ci è sembrata una decisione un po’ troppo ovvia, quindi abbiamo deciso di elaborare un piano molto più entusiasmante e interessante. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello raccontare la storia degli Onslaught dal 1982 al 1989 attraverso le canzoni simbolo, evidenziando poi tutte le band e quei brani hanno influenzato la nostra formazione e quel percorso iniziale che ha portato alla realizzazione di Power from Hell. Ognuna delle cover ricomprese nel disco ha avuto un ruolo fondamentale nella nostra storia.
Onslaught, Origins of Aggression, 2025
Sei d’accordo con me riguardo il fatto che con David Garnett al microfono gli Onslaught si sono mossi “naturalmente” verso l’hardcore? (con Sy Keeler l’impronta era invece tipicamente più thrash…)
Mhhhhh… No, Steven, proprio per niente! Ah,ah,ah! Dave ha una voce molto versatile e può facilmente eguagliare tutto ciò che Sy Keeler sapeva fare e anche di più. Raggiunge tutte le note alte e basse con grande facilità e l’unica vera differenza che posso rimarcare è che la voce di Dave risulta molto più aggressiva, perché interpreta i testi in modo più personale.
Nige Rockett, Onslaught
Tuoi pensieri, parole e ricordi dei vostri album, Nige, uno per uno:
Power from Hell (1985)
Il nostro album di debutto, pubblicato su COR Records. È dark, molto “sporco” e compie 40 anni quest’anno! Ha avuto un impatto enorme sulla scena heavy metal mondiale e ci ha aperto tantissime porte…
The Force (1986)
Il nostro secondo capitolo e probabilmente il disco preferito dai fan degli Onslaught… È un grande passo avanti rispetto al debutto, con alcuni brani Thrash Metal davvero spettacolari. Firmammo con Music for Nations e la band si accomodò al piano superiore. Suoniamo ancora molti di questi pezzi dal vivo, il che dimostra quanto sia stato popolare questo nostro lavoro.
In Search of Sanity (1989)
Contiene ottime canzoni, ma per me non è un vero disco degli Onslaught… Suona debole, annacquato e fin troppo raffinato: l’etichetta discografica (La Polygram di Londra) prese il controllo totale delle cose e combinò un pasticcio epocale. Le registrazioni di “Shellshock” e della title track contenute sul nostro nuovo album Origins of Aggression suonano in modo strepitoso e incarnano finalmente appieno il “tiro” che avrebbero meritato quando uscì originariamente In Search of Sanity.
Killing Peace (2007)
Album fantastico! Quello che avrebbe dovuto essere anche il disco precedente! Sentivamo l’esigenza di realizzare un album Thrash Metal da urlo al nostro ritorno successivo alla delusione patita con In Search of Sanity ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Un lavoro brutale, con tanti riff, ritornelli fantastici e una voce grandiosa: 100% puro Onslaught!
Sounds of Violence (2011)
A mio avviso il perfetto seguito di Killing Peace. Ci avvalemmo della collaborazione di Andy Rosser-Davies durante le fasi di scrittura, cosa che apportò un tocco molto più tecnico al nostro tipico Onslaught-sound. È stato un altro bel passo avanti rispetto all’album precedente e costituisce il nostro primo disco per AFM Records. Rappresentò un ulteriore salto di qualità per noi, da quel momento riuscimmo a imbarcarci in tour di livello mondiale regolarmente.
VI (2013)
Un ulteriore passaggio fondamentale nella nostra carriera: ci compattammo sempre più come compositori e il risultato era evidente a tutti. “Children of the Sand” è il mio pezzo preferito. Erano tempi fantastici e la fanbase cresceva rapidamente.
Generation Antichrist (2020)
Secondo me, senza ombra di dubbio, il miglior album degli Onslaught in assoluto! Suona fottutamente brutale e racchiude tutto il meglio dei precedenti lavori. Va dritto al sodo sempre ed è molto diretto anche nei testi!
Origins of Aggression (2025)
Uscirà il prossimo 23 maggio, segnatevi la data! Ah,ah,ah! Costituisce un ripasso della prima parte della storia degli Onslaught: dagli inizi nel 1982 fino al 1989. Contiene i nostri classici ri-registrati presi dai primi tre dischi e undici brani cover di altre band, a rappresentare quelle che furono e ancora sono le nostre più grandi influenze musicali.
Steve Grimmett
Puoi tratteggiare un tuo ricordo di Steve Grimmett, Nige?
Un grande interprete, uno dei migliori cantanti heavy metal britannici di sempre. Steve poi era anche una persona davvero simpatica, mi ha fatto conoscere la cucina indiana, quindi non lo ringrazierò mai abbastanza per questo, ne sono dipendente da allora…! Ah,ah,ah! Abbiamo trascorso molto tempo insieme a New York durante le registrazioni di “In Search of Sanity” ma la nostra frequentazione si limitava alle fasi in studio, avevamo interessi diversi e purtroppo Steve non è durato nemmeno un anno nella band… Che possa riposare in pace. [Steve Grimmett, il cantante degli Onslaught su In Search of Sanity, già famoso per la sua militanza nei Grim Reaper, è mancato il 15 agosto del 2022, a 62 anni. Ndr]
E cosa mi dici di Lemmy?
Lemmy, come facilmente intuibile, era una persona davvero simpatica. Lo conoscevamo già dalle frequentazioni comuni nei vari bar e club di Londra, quando noi eravamo accasati con la Music for Nations. Lo si poteva trovare in giro per le strade del quartiere o attaccato ad una slot machine in qualche locale, soprattutto la sera. Ma è stato solo quando siamo andati in giro per l’Europa con i Motörhead per l’Orgasmatron Tour che abbiamo avuto modo di conoscerlo davvero bene e di diventare amici. Da vero Signore qual era si è assicurato che l’intero entourage si prendesse cura di noi durante tutto il tour, era un tipo molto generoso con le persone che gli piacevano.
Una locandina del tour 1987
Hai qualche aneddoto da raccontare riguardo proprio quel tour del 1987? Faceste tre date in Italia, in quell’occasione: Napoli, Milano e Gorizia.
Volentieri! Quello è stato il più bel tour che abbiamo fatto nella storia degli Onslaught. Sarò molto onesto e ti dirò che i concerti in Italia sono stati i migliori di tutto il tour, serate pazzesche nelle quali ci siamo divertiti tantissimo con i fan, una cosa davvero indimenticabile. I Motorhead ci trattavano benissimo e siamo stati accolti molto calorosamente dai vari promoter italiani. Dopo ogni data seguivano grandi feste, ci siamo ingozzati di pizza e visitato molti luoghi turistici, cosa che accade di rado in un tour. Quando abbiamo visto la cima del Vesuvio siamo rimasti letteralmente senza fiato…
Qui di seguito forniscimi il tuo commento e il tuo pensiero sulle seguenti band (una per una), appartenenti a generi diversi:
Slayer
Gli Slayer ormai sono finiti, hanno inciso degli album fantastici nel corso degli anni e hanno ottenuto un enorme un successo… mi chiedo perché continuino a cercare di tornare. O vuoi essere gli Slayer o non lo vuoi! Kerry ha una nuova band e penso che i fan degli Slayer dovrebbero sostenerlo pienamente in questo suo progetto.
Overkill
Non sono mai stato un grande fan degli Overkill, ma ammiro la loro longevità, hanno realizzato molti dischi e suonato dappertutto, quindi meritano assolutamente il successo che hanno ottenuto grazie al duro lavoro.
Exodus
Li adoro! Soprattutto nella versione con Rob Dukes al microfono, suonano molto più aggressivi con lui a bordo. Ci siamo esibiti insieme molte volte nel corso degli anni, sono un gruppo davvero fantastico, per noi è sempre un piacere rivederli!
Saxon
Altra band enorme. Abbiamo suonato insieme in più occasioni. Già lo erano, ma penso che abbiano preso meritatamente il posto lasciato vacante dai Motorhead a livello di vera istituzione dell’heavy metal britannico, consolidandola ulteriormente. Secondo me, poi, migliorano sempre più album dopo album.
Massive Attack
I nostri fratelli di Bristol! Una band davvero rivoluzionaria, apprezzo molto la loro musica. A dire il vero, diversi anni fa avevamo parlato con i Massive Attack di una possibile collaborazione, ma purtroppo non si è mai concretizzata. Forse un giorno potremo riparlarne perché penso che sarebbe incredibile per entrambe le compagini e anche per la stessa nostra città, Bristol. Ti svelo una curiosità: stranamente, il significato di “Onslaught” nel dizionario inglese è per l’appunto “Massive Attack”.
Discharge
Ahhh… cosa posso dire, dei Discharge? Insieme con i Motorhead sono stati la più grande influenza per gli Onslaught agli esordi e anche per band come Metallica, Slayer, Anthrax ecc. Questo la dice lunga su quanto siano importanti! Sono ancora estremamente attuali, oggi, e dal vivo permangono devastanti! Hear Nothing See Nothing Say Nothing è probabilmente il miglior album di tutti i tempi, per me.
The Exploited
Ricordo di averli visti per la prima volta a Bristol, subito dopo l’uscita del loro primo singolo. Fu un concerto incredibile, totalmente folle. Wattie era come un posseduto, sul palco. Il secondo album, Troops of Tomorrow, è uno dei miei album punk preferiti!
In quali rapporti sei rimasto con Sy Keeler?
Non vedo né parlo con Sy da un po’ di tempo, ora conduce una vita molto diversa da prima, lontana dalla band, quindi le nostre strade non hanno più modo di incrociarsi. [Sy Keeler è stato il cantante degli Onslaught in due momenti storci diversi: dal 1986 al 1988 e dal 2004 al 2020. Al Rock the Castle 2019, nella giornata con gli Slayer headliner, c’era lui, alla voce. Ndr]
Quale la maggiore soddisfazione con gli Onslaught nella storia e quale la maggiore delusione, sinora?
La soddisfazione più grande è stata sicuramente imbarcarci in tour con i Motörhead, per noi erano degli eroi e girare con loro ci ha fatto svoltare. Un momento fondamentale per gli Onslaught. La delusione più grande è stata firmare con la London Records – Polygram, avrebbe dovuto essere il punto più alto della nostra carriera all’epoca, invece quelli distrussero la band con le loro ridicole visioni su come avrebbero dovuto essere gli Onslaught! Mi fa ancora parecchio arrabbiare, ‘sta cosa, pensa un po’!
Fino a quando dureranno gli Onslaught?
Gli Onslaught dureranno finché riusciremo a pubblicare album di livello e a suonare dal vivo con l’intensità che ci contraddistingue! Quando la rabbia e l’energia se ne saranno andate, sapremo per primi che sarà ora di chiudere. Personalmente, comunque, sono ancora fottutamente incazzato!
Spazio a disposizione per chiudere l’intervista a tuo piacimento, Nige, grazie.
Ci tengo a ringraziare ancora una volta tutti i nostri pazzi fan italiani per l’incredibile e incessante supporto da sempre dimostrato nei nostri confronti. In Italia abbiamo la certezza di essere sempre i benvenuti e ogni volta per noi, è un evento davvero speciale. Ascoltate Origins of Aggression, non rimarrete delusi! Suoneremo prossimamente al Rock and Bol Festival il 26 luglio a Bolotana in Sardegna.
Thank you for the interview Steven, cheerz Nige.
Stefano “Steven Rich” Ricetti