Recensione: A Time Of Changes

Di MotorcycleMan - 5 Giugno 2003 - 0:00
A Time Of Changes
Band: Blitzkrieg
Etichetta:
Genere:
Anno: 1985
Nazione:
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92

Questa è la mia prima recensione per le pagine di truemetal.it, e come tale ho deciso di recensire una pietra miliare della NWOBHM, nonchè uno dei miei album preferiti, ovvero A Time Of Changes dei leggendari Blitzkrieg.
Un pò di storia: I Blitzkrieg furono uno dei tanti gruppi ad apparire nel primo periodo della NWOBHM (1980), sfornarono una demo che destò l’interessa della Neat records (forse la maggiore casa discografica della nwobhm) ed offrì ad i 5 di pubblicare un 7”, il leggendario Buried Alive/Blitzkrieg. Questo singolo spopolò fra i metal kids e fu ben supportato dal mitico magazine Sounds di Geoff Barton, ma dopo di questo il nulla. Brian Ross (uno dei miei cantanti preferiti, lo considero un vero erede di Ian Gillan e Rob Halford) andò succesivamente prima negli Avenger e poi nei Satan con i quali registrò nel 1983 il leggendario LP Court In The Act. Intanto nacquero i Metallica, e, grazie alla loro passione verso l’eterna NWOBHM, coverizzarono proprio un pezzo della band in questione, ovvero Blitzkrieg, dando un bel pò di popolarità in più a Brian Ross e compagni, che decisero di riunirsi (con l’aiuto di Sean Taylor, drummer dei Satan) per ri-registrare vecchi pezzi ed inediti in questo capolavoro chiamato A Time Of Changes.

Capolavoro che si apre con Ragnarok, una intro strumentale molto inquitante (che ci fa assaporare musicalmente “la fine degli dei” della mitologia nordica). Ragnarok ci prepara alla rasoiata metallica che è la seguente Inferno, dove le asce di Sirotto e Procter sfornano riff granitici e brucianti come una fiamma degli inferi, la voce del nostro Brian è sempre grandiosa, melodica ma capace di sfornare grandi acuti, insomma una delle migliori dei Blitz. La seguente penso che la conosciate tutti, è la leggendaria Blitzkrieg, con il riff più travolgente della storia, non smetterete mai di ascoltarla, qui ancora più raw della versione nel 7”. Pull the trigger è una canzone scritta dai Satan, e sinceramente non mi ha mai molto preso, è cantata benissimo, ma non è all’altezza degli altri capolavori, molto bella la parte finale ed il refrain abbastanza travolgente. Armageddon è una strepitosa song, presente addirittura nel loro primo demo, che dimostra un’ottima maturazione musicale ed un travolgente alternarsi fra parti veloci-cattive-melodiche, con riff sempre cangianti ed incredibimente metallici ed energici all’inverosimile, grande Sean Taylor in questo brano di ben 6 minuti di pura poesia metallica.
La seguente Take A Look Around è un’altra canzone che non mi ha colpito particolarmente, ottima prestazione dietro le pelli di un Taylor in ottima forma, ma è un pezzo che scade troppo presto in una sensazione di monotonia, riesce tuttavia a regalarci una bella sessione ritmica accompagnata da buoni riff, anche se molti trovano, il suddezzo pezzo, tra i migliori del disco. La seguente Hell To Pay è invece una vera distruzione totale, contiene secondo me il miglior riff ed il miglior assolo di tutto l’album, è una canzone da Headbangers delight, credetemi, e non potete fare a meno di cantare frasi in essa contenute quali “Moving fast than HEAVY METAL THUNDER”! Nient’altro da aggiungere a ciò che solo le orecchie possono trasmetterci.
Vikings è una canzone di una magia speciale, caratterizzata da un andamento decisamente epico, sicuramente uno dei punti più alti del disco…unica pecca: poteva durare di più tanto metallico splendore.
La title track è una delle song più mature del gruppo, riesce ad unire la varietà di Armageddon con l’epicità di Vikings. La canzone cambia melodia continuamente, i riff sono melodici e ruvidi, e la parte centrale contiene un’assolo impeccabile che dimostra ancora una volta di che pasta erano fatti i Blitzkrieg. L’acuto finale mette in evidenza ancora una volta lo stato di grazia di Brian. L’ ultima canzone, Savior, conclude in modo “raw and wild” attestandosi ad essere un’altra hits del lavoro. Il brano è in puro stile Priest, contenente una sfuriata strumentale finale accompagnata da una voce demoniaca da un Brian che mette davvero i brividi.
Che altro dire? pietra miliare dell’heavy metal, da prendere al volo ed ascoltare all’infinito, specialmente adesso che ne è uscita la ristampa nella compilation di materiale raro “A Time Of Changes Phase 1” (una compilation veramente STREPITOSA).

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