Recensione: Apocolokyntosys

Di Antonio Guida - 16 Aprile 2009 - 0:00
Apocolokyntosys
Band: Empty Tremor
Etichetta:
Genere:
Anno: 1997
Nazione:
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77

Una cover band che omaggia i paladini della musica Heavy Metal e un giovane compositore. Tutti nello stesso posto, Emilia-Romagna. É la storia degli Empty Tremor, l’incontro fra i Noise Pollution e Daniele Liverani, uno dei sodalizi più riusciti e ispirati della nostra penisola in ambito progressive metal. Siamo ad oltre un decennio da oggi, in pieno fermento prog per la musica pesante. Gli Empty Tremor partono da questo movimento per arrivare ad elaborare una propria proposta personale, capace di emozionare servendosi di quelle coordinate stilistiche. Il banco di prova è Apocolokyntosys, il loro esordio discografico. Liverani, con un bagaglio di esperienza maggiore (ventiduenne, allora), fiuta il valore espressivo dei ragazzi, tutti sotto la maggiore età (Marco Guerrini, tredicenne!): ne diventa una sorta di leader-maestro in quanto aiuta a crescere musicalmente il gruppo di giovanissimi, già fenomenali. Nella band Daniele si occupa delle tastiere, e sono queste che inevitabilmente caratterizzano l’intero album improntando un mood sinfonico per tutta la durata. A completare la formazione troviamo Giovanni De Luigi alla voce, Marco Guerrini e Christian Tombetti alle chitarre, Dannis Randi al basso, Stefano Ruzzi alla batteria.

Apocolokyntosys deriva dal greco “kolokynta”, cioè zucca, ortaggio simbolo della stupidità. Ed è il titolo dell’opera satirica di Seneca nei confronti dell’imperatore Claudio. Una parodia (anche dal carattere politico) volta a criticare la scelta del senato romano di aver divinizzato l’imperatore Claudio dopo la sua morte: l’intento quindi di elevarlo allo status di Dio zuccone, sciocco. Nei testi dell’album non c’è comunque riferimento diretto alla satira di Seneca. Gli Empty Tremor anche dal punto di vista lirico assumono valenza di motore di riflessioni, che spesso sono soggettive ed universali allo stesso tempo. Il proprio pensiero acquista potere critico ma senza pungere, segnando ogni parola e nota in un contesto dalle sfumature elegiache. In questo range di emozioni viene sprigionata la potenza di ogni singolo componente. Ogni brano evoca immagini variopinte, supportate dalle orchestrazioni di Liverani, dalla melodica voce di De Luigi, e dal lavoro elegante della sezione ritmica e chitarristica. L’opener “The Eye of Universe” potrebbe benissimamente essere parte dell’encore di ogni concerto per il suo impatto e la cavalcata nei meandri della musica metal. Anche le robuste “Middleman” e “The Message Keeper” rivelano l’animo della creatura Empty Tremor, dove potenza e propensione alla classe rimbalzano da riff a riff, da assolo ad assolo, da battuta a battuta: un vero e proprio mosaico di melodie ed idee brillanti. “Rules of Time”, “Slice of Life” donano atmosfere in cui la voce di De Luigi si può apprezzare nella sua musicalità, molto a proprio agio su aperture acustiche (che verranno portate ai massimi livelli sul successivo album “Eros and Thanatos”). La title-track strumentale,  nei suoi oltre nove minuti di durata, abbaglia per la luce che emana e non lascia un componente in secondo piano. Tutti riescono a tirare fuori il meglio, mentre il brano sfocia in un assolo di chitarra maideniano da pelle d’oca. In definitiva, qualsiasi pezzo si scelga può offrire molteplici spunti tecnici degni di nota, tuttavia sono sempre le emozioni in primo piano.

Oggi, nel 2009, gli Empty Tremor stanno per tornare in scena con il quarto full-lenght. Stefano Ruzzi sarà sostituito da Dario Ciccioni (Genius, TwinSpirits, Hartmann), allontanatosi per motivi personali. Daniele Liverani, impegnato nei suoi progetti paralleli, inevitabilmente ha lasciato la band: sarà sostituito da Marco Scott Gilardi, un ingegnere del suono, produttore e fonico del ravennate. Il microfono sull’ultimo lavoro “The Alien Inside” era passato per le mani di Oliver Hartmann. Sul prossimo ritornerà la voce storica della band (presente su questo “Apocolokyntosys” e su “Eros and Thanatos”), ovvero Giovanni De Luigi. L’album è in fase di pre-produzione per nove tracce che riporteranno la band sui palchi d’Italia ed esteri. In attesa della nuova pubblicazione, percorrete la loro carriera partendo da qui, dal principio.
Giovanissimi, talentuosi, determinati: erano e sono questi gli Empty Tremor, ma anche molto di più. Senza sterili patriottismi, il progressive metal d’Italia e del mondo passa di qui.

Antonio Guida

Tracklist:
1. The Eyes Of The Universe (7:36)
2. Rules Of Time (6:16)
3. The Message Keeper (7:31)
4. Running Rusty Rails (5:10)  
5. Apocolokyntosys (inst.) (9:17)  
6. Middleman (4:41) 
7. Slice Of Life (2:58)
8. Screaming Loud The Sins Of The World (8:27)

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