Recensione: As Live as it gets

Di Paolo Beretta - 29 Marzo 2003 - 0:00
As Live as it gets
Band: Blaze
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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80

Dopo i due buoni Silicon Massiah e Tenth dimension Blaze Bayley torna sul mercato pubblicando un doppio Live album dotato di una scaletta davvero ben strutturata. Infatti, oltre alle migliori tracce dei due cd sopra citati, vengono proposte 4 song dei Maiden, 1 dei Wolfsbane e 1 cover di Plant. As Live as it gets è in definitiva un buon lavoro che ci mostra un Bayley grintoso, in forma come non mai, completamente ristabilito dopo l’orribile conclusione della sua esperienza nella Vergine di ferro (Virtual XI) e ben supportato dalla “sua” Heavy Metal band.

Si comincia con la fulminante Speed of light, cavalcata veramente travolgente che vede fin da subito protagoniste le chitarre di Wray / Slater impegnate in buoni riff. Molto elevato il ritmo dettato da Singer (Batteria) che riscalda a dovere (delicato compito di ogni opener nei Live) il pubblico. When two worlds collide è la prima traccia maideniana; una canzone ben interpretata e che si lascia ascoltare senza problemi ma che, come nella versione studio (Virtual XI), non lascia il segno nonostante le buone melodie curate e il coro studiato ripetuto troppe volte. Steel invece è una chicca che rispolvera il passato di Bayley (Wolfsbane). Una song dal tempo incalzante, dettato magistralmente dal basso di Naylor, che non lascia scampo così come la voce bassa e penetrante di Blaze accompagnata da un bel muro elettrico. Kill and destroy è al limite con il thrash. Riff che definire granitici è davvero poco garantiscono potenza e ancora potenza a questo pezzo vario che a tratti si “ammorbidisce” per poi ritornare alle dure sonorità iniziali. End dream è un pezzo che va a “strappi” alternando ritmi lenti e pesanti ad altri più veloci e melodici. Buona originalità per una track che merita diversi ascolti per essere apprezzata completamente. Si rallenta giustamente con Stare at the sun bellissima ballad dall’inizio struggente che poi minuto dopo minuto si apre diventando trascinante con le sue melodie curate impreziosite dall’ugola di Blaze che sfoggia tutta la sua estensione vocale. Land of the blind mi è piaciuta per il tempo vario e per il sound futuristico, a tratti ipnotico e tortuoso che si è impresso a fuoco nella mia mente. Silicon Messiah è un brano melanconico e rabbioso allo stesso tempo. Dopo un inizio triste e “lento” la canzone prende vigore; il chorus, semplicissimo quanto incalzante, e il break centrale rendono il pezzo in questione originale e molto godibile anche dal vivo. Dazed & Confused è come dice Bayley nel disco una “bastardizzazione” di una song di Plant. Cover che definirei strana e che in definitiva mi ha lasciato (break a parte) pressoché indifferente.

Il secondo cd comincia con Virus (inedito di The Best of the Beast). Bellissime le diverse sfuriate veloci ed esaltanti in totale contrapposizione che l’inizio e con la fine della song in questione. In the Brave Singer e Naylor (batteria e basso) sono impegnatissimi a dettare a ritmi a dir poco vertiginosi. Fantastica la successione incessante delle strofe per una cavalcata che dal vivo è semplicemente perfetta. Stranger to the light vede come protagoniste assolute le chitarre di Slater e Wray capaci di creare riff e assoli oscuri; atmosfere cupe e tetre magistralmente interpretate dalla voce bassa di Bayley. Ed ecco giungere l’esplosiva Identity (traccia che due anni or sono avevo avuto il piacere di sentire in sede live), una perla di Heavy Metal puro, suonato e cantato benissimo da tutta la formazione e che il pubblico ha gradito, e non poco. E’ tempo di rispolverare il passato con gli Iron ed ecco giungere in successione Sign of the cross e Futureal, (rispettivamente le due migliori canzoni di The X Factor e di Virtual XI). Segue Gost in the machine; riff potenti si alternano a pezzi più accattivanti e curati (coro in particolare). Da brivido il break centrale che vede il pubblico cantare più volte “Do You Want To Live Forever!” Born as a stranger mostra il lato più melodico dei Blaze capaci anche di proporre tracce dall’altissimo potenziale commerciale senza per questo tradire l’Heavy più puro. Chiude il live Tenth dimension dotata di un ritmo davvero coinvolgente dettato magistralmente da basso e batteria. Una cavalcata senza punti deboli che si è rivelata degna di chiudere questo doppio cd molto interessante: As live as it gets.

Un lavoro che consiglio a tutti i fan di Heavy Metal e a tutti quelli che credevano che dopo l’esperienza Maiden Bayley fosse “morto” musicalmente parlando. Dal 2000 Balze, con la sua band, è riuscito ad alzare la testa e questo Live non è che una gradita conferma di questa mia tesi. Due ore di ottima musica (non è da tutti): onore e merito a Blaze Bayley, un buon singer che farà ancora parlare di sé!

Tracklist:

CD 1
01. Speed of Light
02. When Two Worlds Collide
03. Steel
04. Kill & Destroy
05. End Dream
06. Stare at the Sun
07. Land of the Blind
08. Silicon Messiah
09. Dazed & Confused

CD 2
01. Virus
02. The Brave
03. Stranger to the Light
04. Identity
05. Sign of the Cross
06. Futureal
07. Ghost in the Machine
08. Born as a Stranger
09. Tenth Dimension

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