Recensione: B-Day

Di Alessandro Zaccarini - 23 Novembre 2004 - 0:00
B-Day
Band: Tankard
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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82

Chi avrebbe scommesso venti anni fa sulla longevità di quattro alcolizzati dal riffing marcio e l’ugola screanzata? Pochi suppongo, molto pochi… invece questa Cenerentola del thrash metal ce l’ha fatta. Dal 1982 ne è passata di birra nelle gole dei Tankard e così nel 2002 la band pubblica con orgoglio il proprio undicesimo platter. Un disco che rende onore a due decadi passate all’insegna della devozione verso il thrash metal più grezzo e irruento, sgraziato e aggressivo, capace di fondere la scuola californiana di gruppi come gli Exodus con gli stilemi della nascente scuola europea.

È un vino d’annata quello nella botte dei Tankard, e sin dalle prime sorsate di Notorious Scum questo B-Day mostra sapore e fattura già nota al palato musicale dei thrashers di vecchia scuola. Un gusto e una consistenza che non possono non venire dal vigneto di Francoforte, da sempre casa e quartier generale del combo tedesco. E così eccoci ancora una volta (fortunatamente) alle prese con il solito thrash intransigente che trova la sua forza nei riff violenti e nei ritornelli sgraziati. È il caso dell’accoppiata devastante formata da Rectifer e Need Money For Beer, pezzi di una bellezza e traino come non se ne sentiva dai tempi d’oro della band. Riffing deciso, ritornelli con una presa live esaltante per un risultato finale da best-of. La ritrovata vena continua con la seguente Ugly, Fat And Still Alive, dove il buon Gerre ci racconta dei tempi in cui passava le nottate a distruggere le discoteche dei breakdancers, delle beer-wars o dei Kings Of Beer in un susseguirsi di citazioni che faranno la gioia dei fan della band. Questo è B-Day: tante pallottole di thrash metal anacronistico fatte per colpire ed esplodere in sede live, come la trascinante Sunscars, la vecchissima Rundown Quarter (la prima versione risale al primo demo della band) o la conclusiva Alcoholic Nightmares. Non sottovalutate i testi, anzi prendetevi qualche minuto per godervi le liriche assolutamente divertenti e perfettamente in linea con la musica e l’immagine della band tedesca.

Seppur tutto suoni di già sentito e il disco scorra senza nessun tipo di sorpresa, ancora una volta questi quattro ubriaconi hanno fatto centro. Grinta, adrenalina e ignoranza da vendere in 11 pezzi che non possono lasciare indifferenti gli amanti del grezzume, che in questo disco (uno dei migliori della band) raggiunge davvero apici altissimi. In men che non si dica vi ritroverete a scapocciare grazie a quel riff che tanto da vicino ne ricorda uno di Kings of Beer, e a pensarci bene anche uno di Stone Cold Sober, e a pensarci bene anche uno di The Morning After, e a pensarci bene anche uno di Zombie Attack, e a pensarci bene…………………

PS: i fortunati possessori della consigliatissima limited edition potranno, grazie al secondo cd, gustarsi i Tankard embrionali dei due demo della band datati 1984 e 1985.

Tracklist:
01. Notorious Scum
02. Rectifer
03. Need Money For Beer
04. Ugly, Fat And Still Alive
05. Underground (Atmosphere: Hostile)
06. Voodoo Box
07. Sunscars
08. Zero Dude
09. New Liver Please!
10. Rundown Quarter
11. Alcholic Nightmares

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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