Recensione: Birth

Di Gaetano Loffredo - 10 Gennaio 2008 - 0:00
Birth
Band: Anima
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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70

La scena underground del power metal italiano sta vivendo un periodo di magra sotto il profilo “quantitativo” ma la preoccupazione si riduce notevolmente se poi le poche uscite da segnalare sono valide e soddisfacenti come quella dei perugini Anima e del primissimo demo Birth.

Il gruppo di San Giustino si è guadagnato l’interesse del pubblico nei trentadue minuti del concerto di esordio, quello del 25 agosto 2005, in occasione del Roccolo Park Fest nel quale si esibirono, tra gli altri, i più conosciuti Exawatt, Dynamic Lights e soprattutto Labyrinth.
Lasciamo perdere il polpettone “genesi e avvicendamenti” e fissiamo la nostra attenzione sul disco giunto in redazione, meritevole d’una attenta analisi.

Birth è composto da quattro tracce relativamente lunghe, 5 minuti e mezzo di media, e propone un power piuttosto formale ma ottimamente eseguito, sulla falsariga delle formazioni europee più blasonate.
Convince, anzi sorprende la prova al microfono di Cecilia Menghi, attualmente iscritta all’Accademia di Musica Moderna “Lizard” a Sansepolcro, la cui voce appare come un improbabile ibrido tra quella di Francesca Nicoli (Ataraxia) e quella di Cristina Scabbia (Lacuna Coil). A Cecilia suggerisco di metterci soltanto un po’ più di cattiveria.
Molto bene anche i chitarristi, Giordano Boncompagni e Paride Mazzoni, supportati egregiamente da Francesco Rossi (basso) e Perseo Mazzoni (batteria). Età media: 23 anni.

Tutti e quattro i brani sono orecchiabili, piacevoli, e la doppietta Rising e Still Remains denota una alto grado di ispirazione a livello di melodie e di composizioni. Un po’ meno “avvincente” la semi-ballad Lost Soul, ma ritmo e vitalità riprendono quota con la conclusiva Invisibile Tears, il pezzo migliore. Piace l’indurimento delle chitarre elettriche, condizione che regala tono e vigore all’intera proposta. Dignitosa la qualità audio, nonostante una registrazione che penalizza, in modo evidente, la batteria di Mazzoni.

Concludo esortando l’utenza ad ascoltare l’intero demo sulla pagina MySpace della band, il cui link appare più in basso, e consiglio a questi cinque ragazzi di non mollare perché, prima o poi, il lavoro paga. Ora la prova del nove con un full length, il meritato contratto non è poi così lontano.


Gaetano Loffredo
 

Tracklist:
01.Rising
02.Still Remains
03.Lost Soul
04.Invisible Tears

Contatti:
www.animamusic.it

anima@animamusic.it

www.myspace.com/animametalband

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