Recensione: Crystal Demons

Di Stefano Ricetti - 11 Ottobre 2010 - 0:00
Crystal Demons
Band: Witchunter
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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69

Copertina e retrocopertina semplici ma belli, caratterizzanti, avendo l’intelligenza di usare i cliché a proprio favore senza farsi sopraffare dagli stessi. Logo del titolo artigianale ma proprio per questo molto ficcante, con chiari riferimenti a quelli gloriosi dell’Italian Way Of Heavy Metal degli anni Ottanta. Look defender tradizionalista: le T-Shirt di Motorhead, Tygers Of Pan Tang e Sabotage inserite in un contesto fatto di bracciali e cinture borchiate sono lì da vedere.

Questi gli ingredienti di Crystal Demons, disco di debutto dei Witchunter da Martinsicuro (Teramo), quattro metallari fino all’osso devoti alla fede della Sacra Torcia che si accasano presso la My Graveyard Productions. Presto fatta la storia degli abruzzesi: primo demo nel 2008 – ben accolto -, poi un mazzo tanto e centinaia e centinaia di chilometri sul groppone per suonare ovunque vi fossero i minimi presupposti.          
L’incipit Shadow of the Night è un dolce arpeggio solo per metà, il resto è una trama d’acciaio puro made in Italy condito solamente dalle urla di Steve Di Leo. Un preludio alla follia figlia dei Motorhead che si impadronisce delle note di Crystal Demons, episodio veloce che vede però salvaguardata la pulizia degli strumenti evitando di cadere nel falso tranello: più sporcizia, più veracità. Il singer, onesto performer, sa destreggiarsi bene senza invadere territori pericolosi per la propria estensione. D’altronde, i Nostri, il meglio lo danno dal vivo, come ben esplicitato, ad esempio, sulle assi del Revenge Of True Metal di Rovereto, dove la convinzione della band ha prevalso su più di mille ragionamenti tecnici. La musica non cambia con Over the Lightning, altro episodio di derivazione Lemmy&Co. dove però lo spazio melodico assegnato al bridge permette ai quattro di staccarsi per un momento dai cliché headiani. Notevole il lavoro della batteria sul finale del pezzo da parte di Andrea “Bos” Capece, molto vicino a Philty “Animal” Taylor anche nei primi passaggi della successiva Speed Killer, che purtroppo pecca nei cori, realmente troppo poco “cattivi”.

Prima variazione al tema con il pezzo numero cinque, Road Master, dal riff pressoché spiaccicato a quello di Flash Rockin’ Man degli Accept, senza alcun pudore, bensì per tributare una sequenza insistita di note che ha segnato uno dei migliori passaggi metallici della storia. Di Leo mostra un poco la corda e il pezzo non riesce mai davvero a decollare, assestandosi inevitabilmente sulle schitarrate di Federico “Ace” Iustini. Ready Tonight pesca direttamente dalla Nwobhm, sponda Tygers Of Pan Tang, ovomaltinizzando la lezione di Robb Weir sia in termini di velocità che di chorus. Princess Of Hell, ancora una volta con il piede ben premuto sull’acceleratore, si rivela il classico pezzo di HM purissimo e senza compromessi, in linea con la tradizione defender dei Witchuner. Dopo tanta colata lavica è tempo di un momento di stallo, per l’occasione confezionato dalla darkeggiante The Breath of Satan, anticipata da rintocchi di campane e altri effetti funerei. Gli abruzzesi stupiscono per quanto riescono ad esser ficcanti, in virtù di un Di Leo in palla, molto espressivo nel momento in cui non deve cantare sputando le “bollocks off” e di un riff pulito di matrice Saxon irresistibile. Una bellissima sorpresa da parte dei Nostri, che lascia intravedere nuove soluzioni stilistiche in casa abruzzese per il futuro. In un esordio discografico degno di tale nome non può mai mancare il pezzo simbolo della band, ecco quindi servita Witchunter su di un piatto di ghisa fumigante: killer riff, incedere massiccio e poi via con il coro da sfracelli per le date live. Qualcosa più di un manifesto, il brano. Chiusura affidata a un evergreen assoluto come (Spell) Hellbound dei Tygers Of Pan Tang, ben eseguito in maniera “fedele alla linea” e proprio per questo apprezzato per la mancanza di divagazioni, che spesso lasciano perplessi.  

Crystal Demons è un album di heavy metal classico dalle forti tinte British anni Ottanta, confezionato con onestà e credo dai Witchunter, combo che ogni santo giorno combatte con una situazione logistica penalizzante. Per migliorarsi, senza per questo motivo snaturarsi, i Nostri devono limare qualche ingenuità frammista ad alcuni passaggi ancora acerbi, visto che dal punto di vista dell’attitudine HM ce ne sarebbe da vendere.   

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. Shadow of the Night
2. Crystal Demons
3. Over the Lightning
4. Speed Killer
5. Road Master
6. Ready Tonight
7. Princess of Hell
8. The Breath of Satan
9. Witchunter
10. Hellbound (Spellbound by Tygers Of Pan Tang) – cover

Line-up:
Federico “Ace” Iustini – guitar
Steve Di Leo – vocals
Silvio “Chuck” Verdecchia – bass
Andrea “Bos” Capece – drums

 

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