Recensione: Dawn Of The Devastation

Di Stefano Ricetti - 30 Gennaio 2009 - 0:00
Dawn Of The Devastation
Band: Urn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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74

I finlandesi Urn sono una macchina da guerra attiva dal 1994 e Dawn Of  The Devastation è uno dei Loro full length, uscito nel 2006. All’interno del combo scandinavo si annidano tre poco rassicuranti elementini quali Sulphur (basso e voce), già nei Barathrum, Blackvenom alla chitarra e Hellmind Inferion dietro le pelli. 

Cinquanta minuti circa di mazzate a colpi mortali di maglio senza pudore: questo viene decretato senza possibilità di appello all’interno degli undici brani contenuti nel disco. L’immagine dei nostri è demodé, antica, strettamente legata al Black Metal primordiale, fiero e guerresco, quello a cavallo fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei ’90, Mayhem docet.

Introaaarr From The Depths è l’incipit a mo’ di thriller che prepara il condannato all’esecuzione. La furia cieca e barbara inizia con Back From The Dead, sotto le stigmate di un Metallo Nero ancestrale, quadrato, veloce e che non lascia prigionieri. Sulphur latra che è un piacere. Possessed By Satan è di molto debitrice a campioni del rumore a livello di Venom, After The Devastation paga tributo ai Sodom, Rise Of Necromancy gode di cavalcate di chitarra e cori presi in affitto da altri generi. Sempre di Metal nerissimo si tratta, comunque, in tutti e tre i casi. Strike Attack si dimena fra i rozzi riff portanti in stile Exodus d’annata e le velocità supersoniche di esecuzione di un tipo come Kerry King, Total Hate suona dissacrante nel tema portante dell’ascia, fra esplosioni e chorus ripetitivi. In un eccidio sonoro di tali dimensioni non poteva mancare l’ammiccamento ai campioni Slayer: Massgravedesecration è lì per quello, fra asce in stile Hannemann/King e brevi inserti chitarristici a la Iron Maiden, nel finale. Bestial Evil è un tributo sacrosanto agli Exciter, Second Warning è epicamente debitrice, ancora una volta, al combo di Tom Araya ma, udite udite, la finale Heavy As Hell risulta essere praticamente un pezzo dei Running Wild “blackizzato”, tanto inaspettato quanto possente nel mood e nell’esecuzione.                    

Dawn Of The Devastation è un kick-ass album: atipico, sicuramente, ma proprio per questo molto intrigante. La velocità e l’intransigenza del vecchio, crudo e malvagio Black Metal si sublimano su basi Thrash ipervitaminizzate, grezze e violente, in un vortice assassino di bordate, tramite le sevizie strumentali degli Urn da Tampere: garanzia assoluta di devastazione! 
  

Stefano “Steven Rich” Ricetti


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Tracklist:
1. Introaaarr From The Depths
2. Back From The Dead
3. Possessed By Satan
4. After The Devastation
5. Rise Of Necromancy
6. Ruthless Strike
7. Total Hate
8. Massgravedesecration
9. Bestial Evil
10. Second Warning
11. Heavy As Hell

Line-up:
Sulphur – basso e voce
Blackvenom – chitarra
Hellmind Inferion – batteria


 

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